(AGENPARL) – sab 18 gennaio 2025 Comune di Rimini
Ufficio Stampa
Rimini 18 gennaio 2025
comunicato stampa
Alessandro Haber e le contraddizioni dell’uomo contemporaneo secondo Italo Svevo
Al Teatro Galli da martedì 21 a giovedì 23 gennaio “La coscienza di Zeno”
Lunedì 20 gennaio speciale anteprima per le scuole
Un capolavoro della letteratura del Novecento che scava in profondità la natura umana, portando alla ribalta le contraddizioni dell’uomo contemporaneo. Uno tra gli interpreti più amati e carismatici della scena italiana, Alessandro Haber, dà voce e anima alla figura complessa e attualissima di Zeno Cosini, protagonista del celebre romanzo di Italo Svevo.
La stagione di prosa del Teatro Galli prosegue da martedì 21 a giovedì 23 gennaio con “La coscienza di Zeno”, un allestimento prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e da Goldenart Production in occasione dei cent’anni dalla pubblicazione del romanzo, celebrata nel 2023.
Lo spettacolo, diretto da Paolo Valerio, restituisce l’affascinante complessità dell’opera di Svevo, affidando ad Haber il compito di coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, tratteggiandone la complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società. Aspetti che si rispecchiano potentemente nei conflitti e paradossi che distinguono l’uomo di oggi, e lo rendono un personaggio attuale e teatralissimo nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora ci scuotono. Protagonista del racconto, infatti, non è la vita di Zeno Cosini, ma il flusso della sua coscienza che evidenzia tutte le contraddizioni dell’uomo contemporaneo.
Il testo si sviluppa dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi in sintonia con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, e i suoi ostinati – ma mai del tutto convinti – tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese a episodi surreali ricchi di humour e di verità.
Paolo Valerio con la sua regia concretizza sulla scena la fascinazione dell’analisi che il protagonista fa della propria esistenza e del suo mondo interiore, sdoppiando il personaggio di Zeno e rendendo così quasi tangibile il dialogo che egli ha con sé stesso, il confronto con la sua coscienza, lo sguardo partecipe e allo stesso tempo scettico che pone sui ricordi e gli eventi della sua vita. “Zeno ci appartiene – spiega il regista – racconta di noi, della nostra fragilità, della nostra ingannevole coscienza, della voce che ci parla e che nessuno sente e che ci suggerisce la vita.”
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