
(AGENPARL) – ven 05 aprile 2024 [image: unnamed.jpg]
5 aprile 2024
Bergamo sigla il Climate City Contract: obiettivo decarbonizzazione entro
il 2030
Tutte le informazioni sul portale comunedibergamo.forimpact.ai
Bergamo ha siglato questa mattina a Palazzo Frizzoni il “Climate city
contract”, il patto territoriale che le 112 città scelte dall’Unione
Europea per guidare la sfida alla decarbonizzazione stanno mettendo in
cantiere nei rispettivi Paesi e che ha trasmesso nei giorni scorsi alla
Commissione Europea a Bruxelles. Bergamo è infatti una tra le nove città
italiane impegnate nella transizione ecologica verso la neutralità
climatica: insieme al capoluogo orobico anche Bologna, Milano, Firenze,
Padova, Torino, Parma, Roma e Prato.
“La scelta di Bergamo — commenta il Sindaco Giorgio Gori — tra le 112 città
che guideranno la sfida alla neutralità climatica del nostro Continente è
una straordinaria opportunità per il nostro sviluppo futuro. Si tratta di
un obiettivo particolarmente ambizioso e sfidante, a cui ci siamo candidati
con entusiasmo proprio perché l’Amministrazione è determinata (ancora di
più dopo l’emergenza Covid19) a mettere al centro delle scelte locali le
tematiche ambientali e di progressiva decarbonizzazione”.
“La sfida non è del Comune di Bergamo – spiega l’Assessore all’ambiente Stefano
Zenoni –, ma della città tutta e questa fase di allargamento della platea
dei partner è stata fondamentale nel percorso di costruzione della
strategia verso la decarbonizzazione 2030. Auspichiamo che molti altri
soggetti vogliano salire in corsa su questo treno che sta iniziando a
prendere velocità e ringrazio sin d’ora i 40 partner che han deciso di
affiancare il Comune in questa sfida così importante”.
I partner
Il Climate City Contract rappresenta un’assunzione di responsabilità nella
riduzione delle emissioni di CO2, non solo da parte dell’Amministrazione,
ma da parte dei soggetti, compresi quelli privati, che hanno deciso e che
decideranno di partecipare alla sfida della transizione ecologica.
A rispondere alla chiamata del Comune son stati 41 enti, imprese e realtà
del territorio. C’è la Provincia di Bergamo, A2A, ATB Azienda Trasporti
Bergamo, vi sono l’ASST Papa Giovanni XXIII, l’ASST Bergamo Est e l’ASST
Bergamo Ovest; BergamoScienza, l’Istituto Mario Negri, l’ATS Bergamo,
l’Ordine dei Medici, l’Università di Bergamo, Confindustria,
Confcooperative, il Consorzio Sol.Co. Città Aperta, SACBO, SIAD,
Legambiente, Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Bergamasca, Fondazione
Casa Amica, Uniacque, Humanitas Gavazzeni; e poi imprese del settore
privato, come Bemoa Srl, BRT Spa, Centro Servizi COESI, CERESS Srl,
Consorzio SBAM, COSTIM, Different Solutions, Edison NEXT Spa, Zeliatech
Srl, Esselunga, Fri-el Geo Srl, Legami Spa, Marlegno, SerCar Spa, SIMAP
Srl, SuperUrbanity, Teal.Blue Srl, Verde21, W2W Solutions Italia. Nei
prossimi giorni anche TEB siglerà il CCC.
Il percorso di avvicinamento alla sottoscrizione del Climate City Contract
è durato qualche mese: il Comune di Bergamo ha lanciato dapprima una
manifestazione d’interesse e poi ha costruito un percorso fatto di workshop
per raccontare gli impegni richiesti e le possibili agevolazioni derivanti
dalla sottoscrizione del patto di territorio.
Le città responsabili del 72% delle emissioni globali di gas serra
Puntare sulle città per raggiungere la carbon neutrality e salvare
l’ambiente sembra una strada obbligata: occupano appena il 3% delle terre
emerse, ma ospitano oltre metà della popolazione mondiale e in Europa si
stima che entro il 2050 quasi l’85% degli abitanti vivrà in aree urbane.
Sono responsabili di circa il 72% delle emissioni globali di gas serra: le
città sono luoghi nei quali le iniziative per ridurre l’impronta di
carbonio prodotta da energia, trasporti, edifici — ma anche da industria e
agricoltura — possono trainare tutte le politiche green del continente.
Tra gli obiettivi da centrare nei prossimi 6 anni, sarà fondamentale
raggiungere una piena efficienza energetica degli edifici (che significa
zero emissioni): palazzi e altre costruzioni assorbono attualmente il 40%
di tutta l’energia consumata nelle città. Altra azione fondamentale,
l’attenzione alla distribuzione dell’energia rinnovabile. La promozione del
trasporto pubblico, della mobilità pedonale e ciclabile, la multi-modalità
e l’automazione dei trasporti sono altre priorità per cambiare in meglio
qualità di vita e impatto sull’ambiente. Infine: economia circolare,
drastica diminuzione nella produzione di rifiuti, emissioni di CO2 e
inquinamento.
6 anni per azzerare le emissioni di CO2
L’obiettivo dichiarato della missione delle 112 città coinvolte dall’Unione
Europea è quello di azzerare le emissioni di CO2 entro l’anno 2030. Bergamo
ha notevolmente ridotto la produzione di emissioni, che dal 2005 a oggi si
son ridotte circa del -37%.
A partire dalle emissioni totali rilevate al 2021 (465.645,30
tonCO2eq/anno), la città prevede una riduzione di -20,7% già solo
attraverso le azioni misurabili incluse nel Climate City Contract
(-96.996,28 tonC02eq/anno).
Altre -92.049,45 tonC02eq/anno saranno ridotte grazie alle strategie che il
solo Comune di Bergamo mette in campo da qui al 2030; le strategie
contenute nel PAESC – il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il
Clima approvato a marzo 2024 dall’Amministrazione – comportano un ulteriore
beneficio di -111.903,38 tonC02eq/anno di riduzione delle emissioni; grazie
alle azioni di sensibilizzazione e al conseguente cambiamento delle
abitudini dei cittadini di Bergamo, attraverso azioni misurabili incluse
nel Climate City Contract, si prevede un ulteriore riduzione di -74.503,25
tonC02eq/anno. In questo modo la riduzione calcolata è già dell’80% delle
attuali emissioni nell’aria della città.
Il 20% residuo si considera compensato dalla riduzione delle emissioni
derivanti cambiamento dei comportamenti dei cittadini e altre azioni
tendenziali, tutte non misurabili: in questo modo il 2030 può essere
davvero l’anno in cui Bergamo avrà completato il proprio percorso verso la
completa decarbonizzazione.
Il lavoro già in corso a Bergamo
Il Contratto Climatico arriva in contemporanea alle trasformazioni legate
agli investimenti del PNRR, con la città al centro di un processo di
profondo cambiamento. In tema di mobilità sostenibile si prevedono
importanti interventi. È già in cantiere la realizzazione della seconda
linea tranviaria, con la linea T2 che collegherà Bergamo a Villa d’Almè, in
Val Brembana, aggiungendosi alla linea T1 Bergamo–Albino che collega il
centro urbano del capoluogo alla Valle Seriana. È previsto il raddoppio del
passante ferroviario “Est-Ovest” sulla tratta Ponte San Pietro Bergamo; son
partiti i lavori per la realizzazione del collegamento stazione ferroviaria
– aeroporto di Orio al Serio; è iniziato da qualche giorno il cantiere per
realizzare una linea di trasporto pubblico su gomma, completamente
elettrica, per collegare Bergamo a Dalmine.
Anche in ambito urbanistico, l’impegno verso la sostenibilità ambientale è
particolarmente significativo. A questo proposito va ricordato il nuovo
PGT, che riduce sensibilmente gli interventi di cementificazione e prevede
un incremento di 3,5 milioni di metri quadrati dell’estensione del Parco
dei Colli, dando vita al Parco delle Piane Agricole, una grande area verde
tutelata che si estenderà dalla Valle di Astino fino alla città di Bergamo,
al confine con Torre Boldone. Una volta completato, poco meno del 50% della
superficie del Comune di Bergamo sarà un parco regionale.
L’energia e il suo approvvigionamento sono al centro del Climate City
Contract. Fondamentale sarà l’ampliamento della rete del teleriscaldamento
urbano: Bergamo oggi conta circa 35mila appartamenti serviti dal
teleriscaldamento, collegati a una rete centralizzata, numeri importanti,
soprattutto in considerazione della presenza in città di circa 80-85mila
appartamenti. Il teleriscaldamento oggi è alimentato per il 60% dalla
termovalorizzazione dei rifiuti e per la restante quota da gas: proprio su
questo aspetto il Comune intende lavorare per espandere la rete e
de-carbonizzare la produzione di calore del teleriscaldamento, operando sul
ciclo dei rifiuti e cercando di ridurre la componente gas.
216 azioni già in campo
L’obiettivo di azzerare le emissioni, obettivo al quale il Comune di
Bergamo e i 41 partner del Climate City Contract puntano ad arrivare
attraverso una grande quantità di azioni concrete, è sfidante e ambizioso:
le strategie le azioni e il lavoro in corso trova già oggi spazio sul
portale ufficiale del progetto, comunedibergamo.forimpact.ai
Nelle ultime settimane sono state raccolte ben 216 azioni differenti,
suddivise per categorie tematiche principali:
• 85 azioni nel settore Edifici;
• 32 azioni nel settore Trasporti;
• 5 azioni nel settore AFOLU (forestazione e gestione dell’uso del suolo);
• 29 azioni nel settore Rifiuti;
• 65 azioni nel settore Trasversale;
Il numero di azioni è destinato ovviamente a incrementare in futuro: è
possibile anche ovviamente aderire in corsa alla sfida raccolta dal Comune
di Bergamo, rafforzando l’intesa territoriale verso la neutralità climatica
2030.
Si va dalla riqualificazione energetica degli edifici all’ampliamento della
rete del teleriscaldamento, dall’utilizzo di energia proveniente da fonti
rinnovabili all’espansione della rete di ricarica dei veicoli elettrici,
dalla rigenerazione sostenibile di particolari ambiti urbani
all’implementazione di sistemi di telemedicina, da progetti di
riforestazione all’installazione di impianti fotovoltaici a molto molto
altro ancora.
I numeri
Stakeholders
I protagonisti del patto di territorio impegnati per una città più
sostenibile
Impegni
Sono gli ambiti in cui la città intende intervenire per raggiungere la
neutralità climatica
Azioni
I progetti concreti messi in atto dagli stakeholder del territorio
Contributo agli SDG
Obiettivi dell’Agenda 2030 su cui insistono le azioni