
(AGENPARL) – gio 14 marzo 2024 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Foggia
COMUNICATO STAMPA
14/03/2024
GDF FOGGIA: FRODI PREVIDENZIALI ED IMMIGRAZIONE CLANDESTINA – ESEGUITE 20
MISURE CAUTELARI A CARICO DI IMPRENDITORI, CONSULENTI E FUNZIONARI
PUBBLICI.
20 misure cautelari sono state eseguite dai finanzieri della Compagnia di Cerignola e del Nucleo di Polizia
Economico Finanziaria di Foggia a carico di altrettanti indagati, tra cui imprenditori, professionisti e funzionari
pubblici, per le ipotesi di reato di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento indebito di
erogazioni pubbliche, favoreggiamento all’immigrazione clandestina, peculato, riciclaggio, falso in atto
pubblico, contraffazione di sigilli e traffico di influenze illecite. Eseguiti anche sequestri per oltre 5 mln di €.
Due i filoni d’indagine dell’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia e per la quale
sussistono motivi di interesse pubblico alla conoscenza in ragione delle caratteristiche della frode scoperta e delle
persone coinvolte: il primo è attinente ad una ingente truffa previdenziale ed assistenziale, con centinaia di falsi
braccianti agricoli e sussidi indebitamente percepiti per diversi milioni di euro; il secondo teso a favorire, dietro
pagamento di somme di denaro, l’ingresso nel territorio nazionale di extracomunitari mediante fittizie assunzioni
lavorative.
In particolare, nel primo capitolo d’indagine è stato individuato quello che viene ritenuto essere un articolato
sodalizio criminale, con struttura piramidale e ripartizione dei ruoli, avente base a Cerignola e che avrebbe
perpetrato per anni una frode previdenziale ed assistenziale milionaria.
Attraverso quattro società “fantasma” operanti nel settore agricolo sarebbero stati assunti nel corso del tempo n.
647 falsi braccianti agricoli per poi richiedere e percepire indebitamente indennità previdenziali ed assistenziali:
disoccupazione agricola, assegni nucleo familiare, malattia e maternità etc. per oltre 2 milioni di €.
I finanzieri, a seguito di una segnalazione dell’I.N.P.S. scaturita da un’ispezione, hanno documentato
l’inattendibilità e la non rispondenza al vero delle dichiarazioni rese dai lavoratori, i quali, come è risultato
dall’attività investigativa, venivano preliminarmente istruiti su cosa rispondere in caso di controllo.
Sono quindi state avviate approfondite indagini che, mediante acquisizioni documentali, attività di osservazione,
pedinamento e perquisizioni, hanno permesso di individuare un imprenditore del basso tavoliere (D.A.) ritenuto
essere al centro della maxifrode (e destinatario di custodia cautelare in carcere).
Grazie alla collaborazione attiva di un consulente fiscale e del lavoro (P.M.), destinatario di misura cautelare agli
arresti domiciliari, sarebbero state create imprese agricole “fantasma”, cioè esistenti soltanto sulla “carta”,
predisponendo uno schermo documentale per far apparire che tutto fosse in ordine in caso di controllo.
Il consulente si sarebbe occupato di tutti gli aspetti della gestione contabile ed amministrativa delle società
interessate, dalla predisposizione delle fatture false atte a dimostrarne l’operatività all’invio delle certificazioni
uniche lavorative dei falsi braccianti.
Una volta definita la fittizia assunzione, i lavoratori “fantasma” avrebbero potuto avere accesso ai benefici ed
alle indennità assistenziali, perfezionate dal responsabile di un C.A.F. di Cerignola (L.M.) con la continua
collaborazione di altro indagato (R.A.), ritenuto essere anch’egli al centro del sodalizio criminale. Il primo è
stato destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, il secondo del provvedimento cautelare che ne
ha disposto la custodia in carcere.
Inoltre, laddove si presentavano difficoltà procedurali o istanze a rischio di rigetto, i responsabili del C.A.F.