
(AGENPARL) – Roma, 03 mar 2024 – In attesa del risultato definitivo delle elezioni, emergono sempre più dubbi sulla regolarità dello scrutinio delle schede, in relazione sia a possibili errori nell’attribuzione dei voti ai singoli candidati, alimentati anche dalla presenza del voto disgiunto, sia alla valutazione delle schede nulle.
Il centro destra ha già dichiarato che se la distanza fra i due candidati dovesse scendere sotto i mille voti valuterà la proposizione di un ricorso al TAR Sardegna per verificare la regolarità del procedimento elettorale.
Un eventuale accoglimento del ricorso potrebbe portare o al ribaltamento del risultato elettorale, laddove dall’istruttoria effettuata dal Giudice dovesse emergere che il candidato del centro destra aveva ricevuto più voti della candidata avversaria, oppure, nel caso di insanabile irregolarità del procedimento, all’annullamento delle elezioni con obbligo di integrale ripetizione delle stesse.
Esiste già un precedente nel panorama nazionale. Si tratta delle elezioni del Molise, anno 2011, in cui il candidato di centro destra vinse con uno scarto di poco meno di mille voti rispetto al candidato di centro sinistra.
Quest’ultimo propose ricorso al TAR, chiedendo sia la verifica delle regolarità dello scrutinio delle schede, sia, in via subordinata, l’annullamento delle intere elezioni.
Dopo una rapida attività istruttoria, il Giudice Amministrativo rilevò che le irregolarità del procedimento rendevano il risultato comunque inattendibile e, con sentenza definitiva del Consiglio di Stato, annullò le elezioni, disponendo l’obbligo di ripetizione delle stesse.
Le elezioni furono ripetute e il risultato fu ribaltato con la vittoria del candidato del centro sinistra, che vinse con ampio margine sul candidato di centro destra.
L’Avv. Salvatore Di Pardo, esperto in diritto elettorale e difensore del candidato di centro sinistra, che all’epoca propose ricorso al Giudice Amministrativo, evidenzia che: “In effetti c’è una forte analogia tra le due situazioni, sia perché anche nel caso del Molise vi era stata una rilevante incidenza del voto disgiunto, che di per sé comporta un incremento delle probabilità di errore nello scrutinio, sia perché anche in quel caso il distacco fra i due candidati era esiguo. Anzi, in proporzione, il risultato delle elezioni in Sardegna vede un distacco ancora inferiore, atteso che il numero degli elettori è di gran lunga superiore rispetto al numero degli elettori molisani (circa 1000 voi). All’epoca scegliemmo di proporre ricorso sia per la verifica di eventuali errori nello scrutinio, per giungere quindi ad un ribaltamento dei risultati elettorali, sia, in via subordinata, per l’annullamento integrale delle elezioni e la ripetizione delle stesse. Poiché l’attività istruttoria per la verifica delle singole schede avrebbe richiesto troppo tempo, rinunciammo a tale domanda e proseguimmo chiedendo l’annullamento integrale dell’elezioni. In tal modo, in breve tempo, TAR e Consiglio di Stato annullarono il risultato elettorale. Analogamente, nel caso delle elezioni sarde, il centro destra potrebbe proporre ricorso innanzi al TAR Sardegna, sia per chiedere la verifica di eventuali errori nello scrutinio, sia per denunciare irregolarità del procedimento che viziano insanabilmente il risultato elettorale. La proposizione del ricorso non impedirà comunque alla Todde di entrare in carica, ma c’è da dire che se i tempi dovessero essere gli stessi del Molise, la decisione del Giudice potrebbe intervenire in poco più di anno”.
Lo Studio Di Pardo con sedi a Campobasso, Roma e Firenze vanta un’importante un’esperienza in ambito elettorale, ha seguito il ricorso in Molise da parte del candidato del centrosinistra, la decadenza di Berlusconi da senatore eletto in Molise. È consulente della Regione Lombardia per la legge elettorale.