
(AGENPARL) – gio 22 febbraio 2024 *Smog, Clini: “97% delle popolazioni di aree urbane esposta a livelli
dannosi di polveri sottili”*
“L’inquinamento atmosferico continua ad essere la maggiore fonte di rischio
per la salute delle popolazioni. Le polveri sottili e gli ossidi di azoto
sono gli inquinanti più dannosi per la salute: il 97% delle popolazioni
residenti nelle aree urbane è esposta a livelli superiori ai valori
raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. I dati di gennaio
2024 rilevano che le aree più inquinate da polveri sottili sono la pianura
Padana, e le zone tra Roma e Napoli. Tra le polveri sottili, è rilevante il
ruolo del black carbon, emesso dall’impiego dei combustibili fossili, che
ha effetti diretti sul sistema cardiovascolare, il ruolo di concausa della
mortalità prematura dovuta a esposizioni prolungate ed effetti anche sul
cambiamento climatico. Ridurre le emissioni di Black Carbon fa bene alla
salute e al clima: le fonti rinnovabili, la mobilità elettrica,
l’efficienza energetica sono una cura con effetti rapidi”.
Così Corrado Clini, già Ministro dell’Ambiente e già Presidente del
Comitato Europeo Ambiente e Salute, nell’editoriale
firmato
su ‘One Health ’, rivista online di
approfondimento del Gruppo The Skill, a commento della situazione di
inquinamento atmosferico che in questi giorni sta allarmando l’Italia e, in
particolare, la Lombardia.
L’intervento del prof. Corrado Clini su One Health si inserisce in un
confronto al quale hanno già partecipato, tra gli altri, Orazio Schillaci,
Marco Montorsi, Nino Cartabellotta, Gabriele Pelissero, Gianni Profita,
Sergio Dompé, Pierluigi Sassi, Andrea Mandelli, Matteo Bassetti, Giovanni
Rezza, Luca Zaia.
“Salute delle popolazioni e cambiamento climatico si incrociano anche sulla
siccità, un evento estremo che comporta la carenza di acqua, all’origine di
molti rischi per la salute umana. Le previsioni climatiche nel medio
periodo indicano un aumento dei periodi di siccità, in gran parte connessi
all’aumento della temperatura, che a sua volta è causa di altri effetti
diretti e indiretti sulla salute (ondate di calore, malattie infettive):
limitare l’aumento della temperatura è la grande sfida sui cambiamenti
climatici, che purtroppo non è sulla traiettoria giusta. Se l’impegno
necessario e urgente per la riduzione delle emissioni avrà effetti
misurabili in tempi medio lunghi, le misure per l’adattamento ai
cambiamenti climatici hanno impatti nel breve periodo ed effetti sociali ed
economici di lunga durata. Tra le misure di adattamento è prioritario
prevedere quelle per la protezione della salute delle popolazioni europee
più esposte agli eventi climatici estremi. Prima di essere sorpresi da
emergenze sanitarie: ricordiamoci del COVID”, conclude il professor Clini.