
(AGENPARL) – mer 14 febbraio 2024 N. 9 – 14 febbraio 2024
Agricoltura, Coldiretti Lombardia al Consiglio regionale
Il presidente Comincioli: “Servono risposte concrete”
“Serve un approccio pragmatico che porti a risposte concrete e celeri”. Così il presidente di Coldiretti Lombardia, Gianfranco Comincioli, durante l’audizione in Commissione “Agricoltura, montagna e foreste” del Consiglio regionale, in merito alle problematiche del settore agricolo.
Diversi i temi affrontati dal presidente Comincioli nel suo intervento: dall’iper burocrazia che appesantisce l’iter di pratiche e richieste di contributi e finanziamenti, alla continua erosione di superficie agricola su cui pesa ad esempio la pratica del fotovoltaico a terra che va bloccata; dalla gestione della risorsa idrica che richiede una politica attiva di investimenti utili a ridurre le perdite di esercizio e la realizzazione di idonei bacini di accumulo, fino al proliferare incontrollato dei selvatici che, oltre a minare la sicurezza di coltivazioni e agricoltori, sono vettori di malattie come dimostrato dalla peste suina. E ancora i vincoli previsti dalla nuova PAC che complicano la possibilità di accesso alle misure previste, fino alla necessità di agire sul sistema assicurativo per efficientarlo e implementarlo.
Il presidente – precisa la Coldiretti Lombardia – nel suo intervento ha ricordato anche i danni provocati dalla concorrenza sleale, dalle storture lungo la filiera, i tentativi di speculazioni con i prodotti da laboratorio e i pericoli di direttive comunitarie discriminanti, poco realistiche per tempi e modi, che rischiano di mettere in ginocchio il settore primario.
Da qui l’appello alla politica regionale affinché si intervenga sulle istituzioni europee. “Non vogliamo condannare l’Ue, istituzione fondamentale per la nostra democrazia – spiega Gianfranco Comincioli – ma come principale organizzazione di rappresentanza agricola, sentiamo il dovere di intervenire, trasformando la protesta in proposta, per salvaguardare la nostra agricoltura. Perdere il settore primario significa perdere territorio, coesione sociale, salute, sicurezza degli alimenti, tradizione e cultura”.
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