
(AGENPARL) – mer 15 novembre 2023 https://www.aduc.it/articolo/cliapi+10+perche+palantir+principali+beneficiarie_36842.php
——————–
CLIAPI 10 – Perché Palantir è una delle principali beneficiarie dell’intelligenza artificiale?
Con questo decimo articolo della serie “Capire L’Intelligenza Artificiale per Investirci” (CLIAPI) desidero proporre un aggiornamento del terzo articolo di questa serie, scritto a febbraio, dal titolo “Cosa c’entra Palantir con l’intelligenza artificiale?”.
Prima di tutto è necessario contestualizzare un po’ cosa è accaduto di significativo nel mondo dell’intelligenza artificiale in questi ultimi 10 mesi. Il settore dell’Intelligenza Artificiale evolve ad una velocità mai vista prima anche nel mondo dell’informatica che, già di per sé, è un mondo in rapidissima evoluzione.
Quando, a febbraio, scrissi l’articolo su Palantir presentandola come “un’azienda chiave per chi desidera investire nell’intelligenza artificiale”, la quasi totalità degli analisti finanziari non considerava Palantir un’azienda da collegare al mondo dell’intelligenza artificiale e non pochi non la consideravano neppure un’azienda di software, ma una società di consulenza, più simile a PCW che a Microsoft.
Nel mondo della selezione dei singoli titoli azionari, le opportunità vengono quando il business di un’azienda è difficile da comprendere perché troppo innovativo rispetto a tutto ciò che si è visto fino ad oggi. La maggioranza degli analisti finanziari ragiona per analogia. Il ragionamento analogico è molto utile perché permette di far risparmiare tanto tempo ed energie. Nella maggioranza dei casi funziona, ma di tanto in tanto fa prendere delle cantonate pazzesche. Questo è esattamente il caso di Palantir. Per capire cosa fa Palantir servono svariate decine di ore di studio. Da un certo punto di vista è più difficile ancora da capire rispetto a Tesla, perché nel caso di Tesla, almeno una parte del business si può toccare con mano. Nel caso di Palantir, se non si ha una conoscenza del mondo dello sviluppo software è molto difficile che si riesca a comprendere il vantaggio competitivo che ha l’azienda e che ho approfondito nel precedente articolo al quale rimando.
Man mano che il mondo dell’intelligenza artificiale è diventato sempre più interessante per i mercati (generando di fatto l’inizio di una bolla che è destinata a scoppiare, semplicemente non sappiamo se fra qualche mese o qualche trimestre) gli investitori hanno iniziato a capire che Palantir potrà svolgere un ruolo fondamentale, esattamente come scrivevo a febbraio. Il grafico dell’andamento del titolo non ha bisogno di commenti.
Non è una questione di modelli
In questo 2023 gran parte dell’attenzione dei media e – di conseguenza – dei mercati finanziari è stata posta nei modelli di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT di OpenAI, che proprio la settimana passata è stato aggiornato alla versione “4 Turbo”. Sempre negli scorsi giorni è entrato nel campo dei LLM (Large Language Model) anche la nuova società di Elon Musk, Xai, che ha presentato il suo modello chiamato Grok, simile a ChatGPT, ma con alcune differenze molto interessanti che nei prossimi mesi potrebbero farlo diventare uno dei player più interessanti. Per citare solo le grandissime società della tecnologia, Google ha il suo LLM di nome Bard, Meta ha il suo modello, chiamato LlaMa (che fra l’altro è open source). Vi sono poi un’altra decina di modelli diversi sia per la generazione di testi che di altre cose come immagini, musica e video.
Il punto è che tutti questi modelli sono poco più che un divertimento se non sono inseriti all’interno di un contesto informatico che organizza i propri dati affinché i modelli di intelligenza artificiale possano estrarre nuove informazioni in modo affidabile. Il problema, quindi, non sono i modelli. Quelli disponibili sono già abbastanza potenti e – senza dubbio – nei prossimi mesi/anni avremo tantissimi modelli molto più potenti di quelli di oggi. Il punto è avere i propri dati organizzati in modo tale che questi modelli possano fornire informazioni affidabili significative sulla base di dati proprietari. Questo è, sostanzialmente, quello che fa Palantir. Non ha sviluppato un modello, ha sviluppato una piattaforma all’interno della quale può lavorare qualsiasi modello. Non è importante se la gara dei LLM la vincerà OpenAI, Google o chi altri. Molto probabilmente non ci sarà un unico vincitore. Quello che è importante è che questi modelli richiedono un nuovo modo
di concepire la gestione dei dati in azienda. Palantir è di gran lunga la soluzione migliore per rispondere a questa esigenza che è emersa in modo gigantesco proprio grazie alle potenzialità di questi strumenti. Tali potenzialità, però, possono essere espresse pienamente solo all’interno di una piattaforma come quella che Palantir ha sviluppato in moltissimi anni e che molto difficilmente può essere replicata anche da colossi come Google o Microsoft.
Quando ho scritto il primo articolo su Palantir a febbraio, l’azienda non aveva ancora annunciato AIP (Artificial Intelligence Platform), la sua piattaforma per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale con i dati della propria organizzazione. Era però chiaro, a chi conosceva con un buon livello di dettaglio cosa faceva Palantir, che Palantir era posizionata perfettamente per realizzare una piattaforma del genere. L’introduzione di AIP ha cambiato la narrazione del mercato rispetto a Palantir e l’intelligenza artificiale.
Molti non hanno ancora completamente compreso che la potenza di questi modelli porta con sé, insieme a grandi opportunità, anche una serie di problemi che si possono considerare nuovi, almeno per la scala e la dimensione che la potenza di questi modelli ha prodotto. Facciamo un esempio: affinché questi modelli possano lavorare efficacemente sui dati aziendali, questi devono essere organizzati in un’unica piattaforma la quale deve fornire un livello ontologico (ovvero i dati devono avere un significato, non essere solo un’accozzaglia di testo e numeri, si faccia riferimento al precedente articolo per comprendere questo concetto) e li mantiene aggiornati in tempo reale. Avere i dati aziendali organizzati in questo modo, a prescindere dai modelli di intelligenza artificiale, è già un valore inestimabile per ogni organizzazione.