
(AGENPARL) – lun 23 ottobre 2023 INFORMAZIONE ISTITUZIONALE
E OPEN GOVERNMENT
23/10/2023
Ufficio Stampa
TRIESTE, IL TEMPO DELLA STORIA FOTOGRAFIE E FILMATI DI
FRANCESCO PENCO 1918-1950 MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE ORE 17.00
SALA BOBI
BAZLEN
SOCIETÀ
EDUCAZIONE
DURANTE
FASCISMO. GLI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA
Nell’ ambito del programma della mostra TRIESTE, IL TEMPO DELLA
STORIA Fotografie e filmati di Francesco Penco 1918-1950, a cura di Claudio Erné
Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo in
coorganizzazione con Casa del Cinema di Trieste in collaborazione con Dipartimento
di Studi Umanistici – Università di Trieste, NŠK – Biblioteca nazionale slovena e
degli studi- Sezione Storia e etnografica, Ordine dei giornalisti, Circolo della Stampa
Trieste, Assostampa FVG, mercoledì 25 ottobre alle ore 17.00, nella Sala “Bobi
Bazlen” di Palazzo Gopcevich – via Rossini 4 a Trieste, si terrà la conferenza
SOCIETÀ E EDUCAZIONE DURANTE IL FASCISMO. Relatori: Diana De
Rosa,
Claudio
Erné,
Roberto
Spazzali.
Moderatore
Pierluigi
Sabatti.
Il fascismo, come tutti i regimi dittatoriali, era particolarmente attento all’educazione
dei bambini e delle bambine e degli adolescenti perché bisognava educare le masse
all’obbedienza e al credo fascista. Molte fotografie e filmati testimoniano quanto
l’inquadramento paramilitare dei giovani fosse capillare e permeasse la società. Diana
De Rosa ha svolto attività di ricerca nell’Università di Trieste, studiosa di storia
sociale e delle istituzioni educative ha pubblicato fra gli altri: Il baule di Giovanna.
Storie di abbandoni e infanticidi, Sellerio ed.1995, Rilke e Teresa. Storia di
un’abbandonata, Lint, Trieste 1999, La carrozza di Treves. Storie di donne e della
loro follia, Sensibili alle foglie 2002, Spose, madri e maestre, Del Bianco
ed. 2004, Una famiglia borghese. Lettere 1870-1877, Campanotto ed. 2005.
Roberto Spazzali (Trieste, 1956) insegnante e pubblicista, studioso d’istituzioni, si
occupa dei fenomeni politici e sociali del Novecento nella Venezia Giulia.
Collaboratore della cattedra di Storia contemporanea della facoltà di Scienze della
formazione. Membro di commissioni scientifico-culturali del comune di Trieste. Ha
pubblicato, tra l’altro, Lega Nazionale 1946: la ricostituzione (1987), Foibe: un
dibattito ancora aperto (1990). La Divisione Volontari “Gorizia” (1991), Sotto la Todt
(1995) e contribuito a diverse opere di carattere editoriale. Socio della Deputazione di
Storia Patria della Venezia Giulia ha pubblicato con le riviste “Quaderni Giuliani di
Storia”, “Studi Mariniani”, “Rivista dalmatica”, “Qualestoria”, “Studi Goriziani”,
“Tempi e cultura” e collabora con le redazioni culturali de “Il Piccolo” e della sede
regionale della Rai.
Altri appuntamenti sono in programma secondo il seguente calendario.
Mercoledì 22 novembre ore 17.00 SCONTRI POLITICI NEL PRIMO
DOPOGUERRA relatori: Lucio Fabi, Marta Verginella. Moderatore Eva Ciuk. Nei
primi anni dopo la Grande Guerra, Trieste è teatro di scontri fra le forze socialiste e le
prime formazioni fasciste. La città che si prepara a diventare ufficialmente italiana,
vive anche le tensioni dei vari gruppi nazionali che davanti al cambiamento, si
preparano a lasciare il territorio o a esprimere con forza le loro preoccupazioni. Lucio
Fabi, storico e consulente museale. Ha pubblicato svariati libri sugli aspetti sociali e
iconografici del primo conflitto mondiale, nei suoi aspetti scientifici e divulgativi. Si
occupa della valorizzazione storica del territorio e ha collaborato all’allestimento di
vari musei della Grande Guerra in Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Svolge
attività espositiva in Italia e all’estero. Principali pubblicazioni: Gente di trincea. La
Grande Guerra sul Carso e sull’Isonzo, Mursia, Milano 1994; La prima guerra
mondiale. Storia fotografica della società italiana, Editori Riuniti, Roma 1998; I
Musei della Grande Guerra, Museo della Guerra, Rovereto 2000; Doppio sguardo
sulla Grande Guerra, libro+dvd, La Cineteca del Friuli, Gemona 2006; Le strade della
memoria. Itinerario storico e sentimentale sui luoghi della Grande Guerra, Persico,
Cremona 2008; Il bravo soldato mulo. Storie di uomini e animali nella Grande
Guerra, Mursia, Milano 2012; Soldati d’Italia. Esperienze, storie, memorie, visioni
della Grande Guerra, Mursia, Milano 2014. Marta Verginella, è professore ordinario
di Storia dell’Ottocento e Teoria della storia presso il Dipartimento di Storia
dell’Università di Lubiana. Collabora con l’Istituto regionale per la storia del
movimento di liberazione del Friuli-Venezia Giulia di Trieste e l’Università del
Litorale di Capodistria. Si occupa di storia sociale e di storia delle donne, in
particolare studia le pratiche identitarie e il fenomeno del nazionalismo in aree
multietniche e l’uso politico della storia in zone di confine. Tra i suoi ultimi lavori:
Lo svilimento della memoria e l’uso politico della storia in Slovenia, in Le memorie
difficili, a cura di Giuliana Parotto, Trieste, Beit, 2013; Profughe slovene tra Grande
Guerra e ascesa del fascismo, in «Storia delle donne», 9 (2013); Dolga pot pravic
ensk. Pravna in politi naž ? zgodovina ensk na Slovenskem, Ljubljanaž, Zalo ba FF,
2013;ž La guerra di Bruno. L’identità di confine di un antieroe triestino e sloveno,
Roma, Donzelli, 2015.
Mercoledì 29 novembre ore 17.00 LE MINORANZE ETNICORELIGIOSE DURANTE IL FASCISMO relatori:Tullia Catalan, Štefan ok.?
Moderatore Pierluigi Sabatti. La comunità ebraica e quella slovena furono
violentemente colpite durante il fascismo che subito impedì l’uso della lingua slovena
in ogni ambito e nel 1938 con la promulgazione delle leggi razziali diede atto
all’esclusione della popolazione ebraica dalla vita politica e civile, aprendo la via
verso lo sterminio nazista. Tullia Catalan è professoressa associata di Storia
contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici (DiSU), Università degli
Studi di Trieste, dove dal 2000 insegna Storia dell’Ebraismo (triennale e magistrale),
dal 2013 insegna Storia contemporanea per i corsi di laurea triennali e dal 2020
insegna Public History ( laurea magistrale). I suoi interessi di ricerca riguardano i
rapporti fra il mondo ebraico e la società fra Ottocento e Novecento in Italia e in
Europa centro-occidentale. Di recente si è occupata di antisemitismo e antislavismo.
È membro del comitato di direzione delle riviste «Quest: Issues in Contemporary
Jewish History» e «Memoria e Ricerca». Autrice di “La comunità ebraica di Trieste
(1781-1914). Politica, società e cultura”, Lint 2000. Štefan ?ok ha conseguito la
laurea specialistica in Storia della Società e della Cultura Contemporanea
all’Università di Trieste e il dottorato di ricerca in Storia dell’Europea e del
Mediterraneo presso l’Università del Litorale di Koper-Capodistria, Slovenia.
Collabora con la Sezione di Storia ed Etnografia della Biblioteca Nazionale Slovena e
degli Studi di Trieste ed è supplente di Storia e Filosofia al Liceo. Nel corso degli
anni ha collaborato a numerosi progetti di divulgazione e approfondimento sull’area
altoadriatica, con particolare attenzione alle scuole. Con Raoul Pupo e Fabio Todero è
autore della mostra virtuale Il Confine più lungo.
Mercoledì
dicembre
17.00
TRIESTE
SECONDO
DOPOGUERRA relatori: Lorenzo Ielen, Vanessa Maggi, Roberto Spazzali.
Moderatore Pierluigi Sabatti. Dopo il 1945 Trieste fu governata dagli alleati
(americani e inglesi) fino al 1954 quando ritornò ad essere una città italiana. Visse
anni di grandi tensioni fra i gruppi nazionali, filoitaliani e filojugoslavi, ognuno dei
quali aspirava all’annessione della città con l’Italia o la Jugoslavia. Eravamo in piena
guerra fredda in cui si contrapponevano le democrazie occidentali e i paesi comunisti.
Lorenzo Ielen, giovane ricercatore che ha scritto la sua tesi di dottorato presso DISUUniv.Trieste “La guarnigione britannica di Trieste, 1945-1954: ruolo strategico,
attività operativa e rapporti con la realtà socio-economica locale”. La ricerca fissa
alcuni punti fermi circa il ruolo strategico e operativo svolto dal contingente
britannico di stanza nella Venezia Giulia e nel Territorio Libero di Trieste tra il 1945 e
il 1954. La prima parte della tesi traccia l’evoluzione della strategia alleata per la
difesa della Venezia Giulia e del TLT. La seconda parte, dedicata all’attività operativa
dalla guarnigione, prende in esame uno dei compiti più gravosi assegnati alle truppe
d’occupazione alleate e cioè il controllo del confine che separava la zona
angloamericana da quella jugoslava. Vanessa Maggi ha conseguito il dottorato di
ricerca in Storia Contemporanea e Culture Comparate presso l’Università degli Studi
di Urbino. Si occupa di uso pubblico e politico della storia, identità di confine,
Holocaust studies. Collabora con il Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner” di Trieste.
Ha pubblicato il volume “La città italianissima Trieste nel dibattito politico del
dopoguerra (1945-1954). Separata dallo Stato italiano e città contesa con la
confinante Repubblica jugoslava, centro del Territorio libero creato con il Trattato di
pace del 1947, pedina cruciale della nuova situazione geopolitica, Trieste diventa “la
questione” per eccellenza nel dibattito politico nazionale.Il volume ne esplora le tante
implicazioni attraverso una scrupolosa indagine svolta sui principali organi di stampa
e sugli atti parlamentari, fino al memorandum di Londra del 1954 che riassegna la
città all’Italia. Roberto Spazzali (Trieste, 1956) insegnante e pubblicista, studioso
d’istituzioni, si occupa dei fenomeni politici e sociali del Novecento nella Venezia
Giulia. Collaboratore della cattedra di Storia contemporanea della facoltà di Scienze
della formazione. Membro di commissioni scientifico-culturali del comune di Trieste.
Ha pubblicato, tra l’altro, Lega Nazionale 1946: la ricostituzione (1987), Foibe: un
dibattito ancora aperto (1990). La Divisione Volontari “Gorizia” (1991), Sotto la Todt
(1995) e contribuito a diverse opere di carattere editoriale. Socio della Deputazione di
Storia Patria della Venezia Giulia ha pubblicato con le riviste “Quaderni Giuliani di
Storia”, “Studi Mariniani”, “Rivista dalmatica”, “Qualestoria”, “Studi Goriziani”,
“Tempi e cultura” e collabora con le redazioni culturali de “Il Piccolo” e della sede
regionale della Rai.
COMTS