
(AGENPARL) – mar 27 giugno 2023 Gentilissime/i,
scusate per il protrarsi dell’invio per problemi tecnici.
Ecco le foto e il video corretto https://youtu.be/kzzugrP44wc dell’azione di soccorso allo stambecco sul monte Canin.
Alcune foto sono del Corpo forestale regionale del Fvg (come da dida)
Riallego anche il comunicato per comoditÃ, con annesso link video.
Grazie ancora per la pazienza
Un saluto
Stefano Govetto
A 2000 metri d’altezza nei pressi del rifugio Gilberti
SALVATA UNA GIOVANE FEMMINA DI STAMBECCO SUL MONTE CANIN
Rimossa una corda di plastica lunga due metri annodata al collo
Intervento degli esperti dell’Università di Udine e del Corpo forestale regionale della stazione di Pontebba
Udine, 27 giugno 2023 – Un giovane femmina di stambecco è stata salvata ieri, 26 giugno, sul Monte Canin, nelle Alpi Giulie del Friuli Venezia Giulia, da una corda in materiale plastico lunga circa due metri annodata al collo. A intervenire sul posto sono stati gli esperti del Centro di ricerca e coordinamento per il recupero della fauna selvatica del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine e le guardie del Corpo forestale regionale della Stazione di Pontebba. Video https://youtu.be/kzzugrP44wc
Il salvataggio
L’animale avanzava con difficoltÃ, incastrandosi sugli spuntoni di roccia. La situazione di pericolo è stata avvistata dai gestori del rifugio Gilberti che hanno subito allertato il Corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giulia. L’intervento, non senza rischi, si è svolto sulle balze rocciose nella conca retrostante il rifugio a quasi 2000 metri di altezza. È durato circa due ore per garantire una cattura in sicurezza dell’animale con l’utilizzo della telenarcosi. La femmina, dell’età stimata di tre anni, fa parte della colonia del Parco regionale delle Prealpi Giulie costituita da circa 100-150 esemplari.
Specie a rischio
La specie, reintrodotta in Friuli Venezia Giulia negli anni ’90, è parte dei 7/8000 soggetti presenti nell’arco alpino italiano. Lo stambecco (Capra ibex) è attualmente minacciato dalla scarsa variabilità genetica. La specie infatti è frutto della tutela di soli 50 esemplari preservati nel 1800 da re Vittorio Emanuele II all’interno dell’area dell’odierno Parco del Gran Paradiso. Ma all’inizio degli anni 2000, il parassita denominato “acaro della rognaâ€