
(AGENPARL) – ven 02 giugno 2023 FP CGIL
RM_LAZIO
01/06/2023
Al Presidente della Regione Lazio
On.le Francesco Rocca
Oggetto: Appello per potenziare i Servizi Pubblici dopo la crisi pandemica e l’emergenza nella salute
mentale. Lettera aperta
On.le Presidente,
certi della sua sensibilità e della sua attenzione ai temi della salute dei cittadini, cogliamo l’occasione della
giornata della salute mentale per rivolgerLe questo appello.
Sempre più fequentemente gli studi di settore e i recenti rapporti internazionali (OMS, Eurostat, ecc.)
ci propongono una visione di salute “integrata” nelle sue varie componenti: sociali, fisiche, psichiche e quindi
evidenziano una visione di salute fortemente influenzata da fattori culturali, economici, ambientali e politici.
Le componenti bio-psico-sociali della salute vengono inserite quali “Determinanti di salute” (Seppilli) in tutta
la legislazione sanitaria italiana, a partire dalla Legge 833/78, dalla Legge 180/78, fino alle più recenti leggi
nazionali e regionali di istituzione delle Case della Salute e di istituzione dello psicologo di base. La “visione”
legislativa italiana ha proposto quindi, nel tempo, un approccio comunitario e solidale, rivolto alla “cura”
della persona e del suo contesto di vita, nella prospettiva di un superamento delle disuguaglianze sociali.
Dall’integrazione delle varie componenti che concorrono all’equilibrio fondante il concetto di salute, rinviene
per questa O.S. la valorizzazione di tutte le professioni che operano a favore della persona e per il sistema
salute, nella prospettiva di un “ruolo unico” degli operatori sanitari, già peraltro previsto per la Dirigenza
Medica e Sanitaria nella L. 209/99 (Riforma Bindi).
Sappiamo benissimo che, purtroppo, la carenza di personale riguarda il Sistema Salute nel suo
complesso. Tuttavia la Salute Mentale ha visto, in particolare a seguito della pandemia Covid 19, un notevole
inasprirsi delle sintomatologie riguardanti l’assetto psichico delle persone, a fronte di un crescente
depauperamento di personale, dovuto al mancato turn-over, anche in questa Regioni troppo spesso per
esigenze di budget. L’esperienza della solitudine, la minaccia all’esistenza in vita che il Covid ha rappresentato
negli ultimi 3 anni, la crisi occupazionale, hanno fatto precipitare soprattutto le fasce giovanili in stati
depressivi, ansiosi, fino all’emergere di nuove e particolari patologie connesse alle dipendenze: dipendenza
da internet, da alimentazione, da sostanze.
L’ hikikomori riguarda sempre più ragazzi chiusi in casa e immersi nella realtà virtuale, la dipendenza
affettiva riguarda più specificatamente il genere femminile così come la dipendenza da “editing”, consistente
nella compulsiva ricerca della perfezione fisica attraverso foto-ritocco e ossessiva cura del corpo e
dell’aspetto fisico. Inoltre, il dato sull’aumento del consumo di farmaci, delle violenze familiari e di genere e
dei suicidi è significativo per comprendere come i problemi psichici della popolazione siano strettamente
connessi anche all’esperienza post-pandemica e post-traumatica.
Ma la pandemia non ha prodotto conseguenze negative solamente su nuove fasce di popolazione e
sulle giovani generazioni. Anche gli operatori sanitari sono stati colpiti dal disagio psicologico e hanno quindi
sperimentato ansia, depressione, senso di inadeguatezza, volontà di abbandonare il lavoro. Il sistema salute
ha reagito fattivamente all’imprevedibile pandemia, ma i singoli hanno dovuto ricorrere alle cure mediche
e psicologiche come mai era avvenuto nel passato. La richiesta di aiuto psicologico è aumentata in misura
esponenziale, la stessa professione psicologica ha sperimentato un cambio di immagine nel sentire comune.
Sempre maggiori sono oggi le richieste di aiuto che pervengono dai singoli ai Servizi di Salute Mentale,
così come dalle scuole e dal mondo del lavoro. E’ di questi giorni l’episodio di Abbiategrasso dove un
sedicenne ha ferito gravemente una docente, episodio che ripropone i tanti simili accaduti nei college
americani e nel nord-Europa, dove la violenza “percepita” dai giovani nel clima competitivo dei contesti
scolastici viene “restituita” talora in forma di efferata violenza indifferenziata. E ancora, è trascorso solo un
mese da quando Barbara Capovani, donna e psichiatra impegnata nella lotta allo stigma e per la promozione
della salute mentale, è stata uccisa da una persona che aveva curato qualche anno prima. Dieci anni prima
di lei, durante il lavoro, era stata uccisa Paola Labriola, Psichiatra barese che più volte aveva denunciato la
mancanza di sicurezza presso il Servizio di Salute Mentale in cui lavorava e sulla cui vicenda i Giudici del
Tribunale di Bari hanno scritto: “la sicurezza fu piegata al budget”. In questa emergenza sociale ed economica
occorrono quindi politiche fortemente innovative in tema di assunzione di personale e di sicurezza in tutti i
Servizi preposti alla cura: negli ospedali, dove i Pronto soccorso sono diventati luoghi di fuga per i
professionisti oberati dalle molte richieste e dalla scarsità di personale, luoghi dove le prestazioni mediche
vengono acquistate “a gettone”, con costi enormi per la collettività in termini di spesa e di qualità delle
prestazione.
Riteniamo non più rinviabile attivare servizi di che coinvolgano anche professionisti come gli psicolgi
in modo da dare risposte di “prossimità” alle famiglie, alla crescente popolazione anziana, ai giovani e ai
bambini, ai quali, in particolare, le prestazioni diagnostiche e riabilitative vengono lungamente procrastinate
e/o delegate al privato. E’ necessario inoltre intervenire sulle liste d’attesa, ormai troppo lunghe per
assicurare appropriatezza nelle cure.
Mai come in questo periodo storico, peraltro segnato dalle vicende belliche di tipo internazionale, è
necessario rilanciare l’idea di prevenzione e cura della salute mentale dei cittadini in ambito pubblico e
attraverso operatori che vedano coniugato il concetto di valore pubblico ed etico della prestazione con il
diritto ad un giusto regime di tutele che solo un contratto collettivo nazionale di lavoro può riconoscere. Per
questo chiediamo che accanto alle giuste ed opportune stabilizzazioni degli operatori sanitari precari assunti
con contratti a termine, si debba dar corso alle assunzioni di psicologi dalle graduatorie “aperte” dei pubblici
concorsi oggi presenti nel Lazio, prima che decorrano i tempi di validità.
Siamo certi che saprà dare una risposta concreta a questo appello, seppure in una situazione
contingente determinata da normative che non dipendono dalla Sua volontà.
Nel ringraziarla anticipatamente Le porgiamo distinti saluti.
FP CGIL Roma e Lazio
CGIL Roma e Lazio
f.to Giancarlo Cenciarelli
f.to Natale Di Cola