
(AGENPARL) – mar 26 settembre 2023 Buon pomeriggio,
in allegato la cartella stampa che annuncia l’entrata in funzione della
nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee e della Stanza segreta di
Michelangelo, che aprirà al pubblico a partire da inizio novembre.
Da questo link è possibile scaricare le foto in alta risoluzione (della
Nuova uscita, delle mura medievali, delle cripte medicea e lorenese e della
stanza segreta di Michelangelo) con didascalie: https://we.tl/t-XdlEgjRC2G
Comunicato stampa
*Museo delle Cappelle Medicee, da domani entra in funzione la nuova “uscita
d’autore” di Paolo Zermani.*
*E ad inizio novembre aprirà al pubblico la “Stanza segreta di
Michelangelo”*
*Apre al pubblico la nuova uscita progettata dallo Studio di Architettura
Zermani e Associati. Il museo, al centro di un complesso cantiere durato
anni e sottoposto a manutenzione straordinaria e restauro senza essere
stato chiuso un solo giorno al pubblico, si arricchisce di nuovi spazi di
visita come la Cripta lorenese, chiusa da decenni, le mura medievali,
emerse durante gli scavi e, a partire da novembre, la Stanza Segreta di
Michelangelo*
*Firenze, 26 settembre 2023* – Un’*uscita d’autore*, una soluzione
architettonica innovativa ma in armonia con il complesso delle Cappelle
Medicee e la sua lunga storia, che non solo agevolerà il flusso dei
visitatori al termine del percorso museale, ma consentirà loro di visitare,
dopo decenni di chiusura, la *Cripta lorenese*, ma anche di *scoprire un
tratto delle antiche e imponenti mura medievali* *fiorentine*, emerse
durante gli scavi, nonché un nuovo e ampio *bookshop* e servizi moderni,
prima di riemergere sulla piazza che dà sul Canto dei Nelli, attraversando
la scalinata in pietra con vista sul campanile della Basilica San Lorenzo e
sulle cupole della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi. A partire
da mercoledì *27 settembre 2023 *i visitatori del *Museo delle Cappelle
Medicee*, complesso che ospita i sepolcri della famiglia granducale
fiorentina e parte integrante del gruppo statale dei *Musei del Bargello*,
concluderanno la visita attraversando la nuova uscita progettata dallo *Studio
di Architettura Zermani e Associati*.
Dopo anni di intensi lavori, eseguiti *senza mai chiudere il museo* un solo
giorno alle visite, viene consegnato al pubblico il nuovo passaggio,
perfettamente* integrato nel contesto storico e artistico*, in grado di
confrontarsi con la storia e con i grandi maestri che tra queste mura hanno
lasciato alcuni dei loro più grandi capolavori, Michelangelo Buonarroti tra
tutti.
E proprio nel nome di maestro Buonarroti, dall’inizio di novembre, verrà
aperta al pubblico per la prima volta anche la *Stanza segreta di
Michelangelo*, che contiene i disegni a carboncino realizzati sulle pareti
dal maestro.
“*L’improrogabile necessità di adeguare il Museo delle Cappelle Medicee
alle norme di sicurezza vigenti e di dotare il museo di adeguati servizi al
pubblico fecero avviare alla Soprintendenza nel 2010 i primi lavori di
scavo *– ha dichiarato *Massimo Osanna*, *Direttore Generale Musei* -. *Il
ritrovamento poco dopo di una rara porzione di mura medievali – elemento
distintivo della stratificazione urbana secolare dei centri storici
italiani – rese necessario un paziente lavoro di catalogazione e verifica
conclusosi soltanto nel 2016. Lo spazio irregolare, destinato alla nuova
uscita e ai nuovi servizi, presentava notevoli sfide progettuali che
l’architetto Zermani, vincitore del concorso internazionale del 2018, ha
brillantemente risolto nel rispetto del patrimonio archeologico e
architettonico di uno dei più importanti complessi monumentali di Firenze.
La contestuale campagna straordinaria di messa in sicurezza e il restauro
delle facciate esterne della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi,
delle cripte medicea e lorenese, compiute in questi anni dai Musei del
Bargello permettono di restituire a tutti gli ambienti delle Cappelle
Medicee una purezza architettonica e la giusta articolazione degli spazi,
dimostrando quanto sia fondamentale proseguire d’ora in poi con un’adeguata
manutenzione programmata che è tra le priorità della Direzione Generale
Musei*”.
“*La nuova uscita ideata dal professore Paolo Zermani rappresenta il
culmine di una serie di diversi interventi di messa in sicurezza, restauro
e valorizzazione che hanno interessato il Museo delle Cappelle Medicee in
questi ultimi otto anni* – ha dichiarato *Paola D’Agostino*, direttore
dei *Musei
del Bargello* -. *Dai primi mesi del 2016 c’è stata una collaborazione
proficua prima con la Soprintendente Alessandra Marino, poi con il
Soprintendente Andrea Pessina, con il quale abbiamo condiviso quattro anni
di lavori intensissimi e in stretta collaborazione in questo cantiere così
delicato per la presenza di stratificazioni diverse, e infine con la
Soprintendente Antonella Ranaldi in piena sintonia. Pari collaborazione c’è
stata tra i colleghi dei Musei del Bargello e quelli della Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e
le province di Pistoia e Prato nelle fasi più complesse che si sono
avvicendate. Dopo la chiusura del concorso internazionale del 2018, l’avvio
dei lavori è stato segnato dalla compresenza di cantieri diversi che
insistevano negli stessi spazi. La realizzazione della Nuova Uscita è stata
possibile anche grazie all’esperienza e alla dedizione dei funzionari dei
Musei del Bargello e del personale di accoglienza e vigilanza che presta
servizio alle Cappelle Medicee. Devo infine un ringraziamento particolare
al professore Zermani che ha realizzato un progetto che si incastona così
magistralmente nel tessuto architettonico delle Cappelle e nella città di
Firenze, nel senso più alto di fornite un servizio al pubblico*”.
“*Si è lavorato in punta di piedi, sopra le spalle dei giganti. Un innesto
che non poteva essere semplicemente distributivo – ci voleva poesia* – ha
commentato *Antonella Ranaldi*, *Soprintendente SABAP di Firenze, Pistoia e
Prato* -. *I volumi erano preordinati dettati dalla necessità della scala
di uscita. Il luogo di così di elevato valore universale. Mi ha colpito la
resa dell’idea alta di Paolo Zermani del sepolcro scoperchiato – il
sepolcro vuoto di Cristo risorto. Un transito e una sosta dal luogo summa
della memoria dinastica dei Medici e apice dell’arte col grande
Michelangelo e del prossimo Brunelleschi alla vita urbana formicolante di
turisti e commercio, quale è il quartiere che gravita intorno*”.
“*Gli spazi museali del Complesso Laurenziano, la Cappella dei Principi e
la Sacrestia Nuova ci riportano sempre alla sacralità della loro funzione:
quella di accogliere le memorie di una famiglia, di una dinastia* – ha
commentato *Monsignor Marco Domenico Viola*, vicario episcopale e *priore
di San Lorenzo* – *Sono una congiunzione fra dolore e bellezza. Dal
sotterraneo ombroso si sale nello splendore barocco dell’ottagono, richiamo
all’ottavo giorno, il giorno oltre il tempo. Un simbolismo che ritroviamo e
si prolunga nel progetto della nuova uscita del museo. Per rappresentare la
resurrezione, l’iconografia cristiana si è sempre concentrata sul sepolcro
scardinato della sua porta o del masso che ne sigillava l’ingresso. E così
il riemergere dal sottosuolo verso la luce si fa segno di un cammino a cui
tutti siamo chiamati. Quella che oggi viene inaugurata non è una via
d’uscita, ma una via di bellezza perché così pensiamo l’uomo, il suo
destino e la sua destinazione*”.
“*La fabbrica medicea di San Lorenzo custodisce e trasmette da sempre, a
Firenze, una memoria viva. All’interno della Sagrestia Nuova Michelangelo
ha fissato, nelle tombe, il ciclo della vita, scolpendo il Giorno, la
Notte, l’Aurora, il Creepuscolo. In continuità con questo principio il
progetto della Nuova Uscita è un percorso dal buio verso la luce, dalla
morte alla vita, dalla tomba alla città di oggi*”, ha spiegato il
progettista dell’opera, *Paolo Zermani*.
*Il progetto dello Studio di Architettura Zermani e Associati*
Lo Studio di Architettura Zermani e Associati di Parma, vincitore nel 2018
del concorso indetto dai Musei del Bargello, ha sviluppato il progetto in
una complessa area interrata, *collegata alle cripte, dove sono stati
collocati i nuovi servizi museali, adatti anche ai disabili, il bookshop,
ed è stata creata una nuova piazzetta soprastante*, *incastonata tra le
mura della Sagrestia Nuova di Michelangelo e della Cappella dei Principi*,
dove i *visitatori emergeranno salendo attraverso una scalinata di pietra*.
Per rispettare il contesto così ricco d’arte e di storia lo Studio Zermani
ha scelto di impiegare forme lineari e materiali come il *Travertino di
Rapolano*, in armonia con le fabbriche adiacenti. Il progetto è anche un
deciso inserimento contemporaneo a fianco dell’opera dei grandi maestri del
passato, e l’intervento, attraverso un linguaggio preciso e minimale,
stabilisce con chiarezza la propria autonomia formale. Collocata nella zona
delimitata dai corpi di fabbrica barocca della Cappella dei Principi, della
michelangiolesca Sagrestia Nuova e dell’estremità destra del transetto
della Basilica di San Lorenzo, la nuova uscita va quindi a definire un
luogo molto singolare della città di Firenze. L’esigenza di garantire le
migliori condizioni di sicurezza e di fruizione durante la visita del
pubblico ha dato un forte impulso a concludere i complessi lavori iniziati
già nel 2010 per dotare il Museo di una nuova uscita, di adeguati e moderni
spazi di servizio e, nel corso dei lavori, per mettere in sicurezza alcuni
dei paramenti esterni del complesso delle *Cappelle Medicee* tra cui le
pareti della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi che insistono
sull’area della nuova uscita. L’importo complessivo per la realizzazione
della nuova uscita e per la messa in sicurezza, restauri e nuova
finanziamenti straordinari del Ministero della Cultura.
*L’evoluzione del cantiere: dal 2010 al 2023*
Lo scavo per i lavori della nuova uscita ha avuto inizio nel maggio del*
2010* ad opera della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di
Firenze (con esclusione della città su beni BSAE), Pistoia e Prato. In
questo periodo, durante le operazioni di scavo sono stati ritrovati *resti
archeologici* *importanti* e più precisamente *parte della cinta muraria
fiorentina del XII secolo* (1172-1175). Risale al *2015* il passaggio tra
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città
metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e la Ex
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. Alla fine
di quello stesso anno, il Museo delle Cappelle Medicee è entrato a far
parte del neonato gruppo statale dei *Musei del Bargello*. Lo scavo termina
nel 2017 e vista l’importanza storica e urbanistica dell’uscita che
ridisegna i confini urbani e che doveva rendere i resti archeologici
medievali *visibili al pubblico* in tutta la loro imponenza durante il
percorso verso l’uscita, il direttore dei Musei del Bargello,* Paola
D’Agostino*, con la *Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
(SABAP) per la Città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e
Prato*, allora guidata da Andrea Pessina, istituisce una collaborazione con
l’*Ordine degli Architetti di Firenze *e la *Fondazione Architetti Firenze*
per bandire, a fine 2017, il concorso internazionale di idee progettuali di
cui è stato proclamato vincitore, a luglio 2018, lo *Studio Zermani*.
Il Concorso di progettazione internazionale, indetto con il bando
pubblicato il 15 novembre 2017, vede partecipare *118 concorrenti* tra
professionisti abilitati, società di ingegneria e società temporanee di
professionisti. Le proposte vengono valutate da una commissione di esperti
(composta dai dirigenti e funzionari dell’allora Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali: Gennaro Miccio, Segretario regionale per il Piemonte,
Maddalena Ragni, già dirigente generale, Pia Petrangeli, dirigente
dell’Ufficio Studi della Direzione Generale Educazione e Ricerca, Matteo
Luca Ceriana, funzionario presso i Musei del Bargello e Valerio Tesi,
funzionario SABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di
Pistoia e Prato. Membri supplenti Corrado Azzollini, Segretario regionale
per il Veneto, subentrato alla dottoressa Ragni e Francesco Fortino,
funzionario SABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di
Pistoia e Prato) che, al termine di una procedura aperta, anonima e
integralmente informatizzata conclusasi il 22 giugno 2018, stila la
classifica e successivamente proclama vincitore lo Studio di Paolo Zermani,
che ha eseguito i complessi lavori *tra aprile 2021 e maggio 2023*. Paolo
Zermani è stato anche direttore dei lavori e ha progettato il nuovo e
versatile bookshop, realizzato dalla ditta Fallani di Venezia, che in vista
dell’apertura è stato dato in consegna ad Opera Laboratori, che ha
attualmente la gestione di biglietterie e bookshop per i Musei del
Bargello, e che l’ha allestito nell’ultima settimana.
Nel corso di questi due anni di lavori, lo Studio di Paolo Zermani ha
attivamente collaborato con i due RUP che hanno seguito i lavori per i
Musei del Bargello, l’architetto Maria Cristina Valenti prima e
l’architetto Costantino Ceccanti, nell’ultima fase, entrambi supportati
dall’architetto Emanuela Mollica, professionista esterna con incarico di
supporto al RUP.
*Restauri, manutenzione straordinaria e nuovi apparati didattici e
segnaletica di orientamento *
A partire dalla primavera 2023, una volta chiuso il cantiere e in
previsione dell’apertura della nuova uscita, tutti gli ambienti del museo
sono stati sottoposti a *manutenzioni straordinarie* e, dove
necessario, a *restauri,
*sotto l’attenta supervisione di Francesca De Luca, funzionaria storica
dell’arte e responsabile del Museo delle Cappelle Medicee.
Nella *Cappella dei Principi* è stata ripristinata l’integrità del
pavimento in marmi policromi realizzato fra la fine del XIX secolo e il
1962 dall’Opificio delle Pietre Dure, che presentava in più punti delle
piccole lacune. Nella *Sagrestia Nuova*, dopo una spolveratura generale,
sono stati restaurati l’altare con i suoi candelieri marmorei e i due
trofei d’armi, sempre di marmo, di Silvio Cosini, pesantemente offuscati
dalle polveri e da tracce di materiali cerosi. Le pareti dell’abside, sulle
quali Michelangelo e i suoi collaboratori avevano tracciato dei disegni,
erano molto impolverate nonostante fossero protette da lastre di plexiglass
e, nella fascia inferiore scoperta, erano visibili i danni provocati
dall’appoggio dei piedi dei numerosi visitatori. Rimosse le protezioni si è
provveduto a una pulitura molto leggera, sono state riordinate le lacune
nell’intonaco e vecchie integrazioni e rimossi i segni delle scarpe dalla
fascia inferiore. Sono stati puliti anche il Crocifisso e i candelieri
metallici in lega di rame dell’altare, molto ossidati e sporchi, così come
quelli dell’altare della Cripta medicea al piano terra e della Cripta
lorenese al piano seminterrato. Dalla *Cripta medicea* è stato rimosso
l’allestimento di una selezione di reliquiari del Tesoro di San Lorenzo,
che era stato montato nel 2013 per la mostra *Nello splendore mediceo. Papa
Leone X e Firenze*, recuperando così l’imponenza e la bellezza
architettonica degli ampi pilastri e delle volte ribassate, messe in
risalto dal nuovo impianto illuminotecnico, collocando i preziosi oggetti
sacri, in deposito temporaneo dal 1943 dalla Basilica di San Lorenzo, in
cinque teche addossate ai pilastri laterali della sala. Inoltre, sono state
revisionate le cornici metalliche ottocentesche delle trentadue tombe
terragne dei granduchi e dei loro familiari, oltre alla grande cornice
della lapide monumentale dedicatoria sulla parete di fondo dell’abside. Per
la tomba pavimentale di Giangastone de’Medici, che ora si trova nel
percorso che porta all’uscita, è stato creato un distanziatore come quelli
che proteggono le altre tombe simili della Cripta.
Infine, la *Cripta Lorenese*, costruita dall’architetto Emilio De Fabris
per gli eredi dei granduchi Asburgo–Lorena nel 1873 e *chiusa al pubblico
da vari decenni*, è stata liberata e restaurata interamente: dalla pulitura
e lucidatura dei pavimenti (con il reintegro delle lacune sia nel marmo
bianco sia nel bardiglio e sia nelle scritte delle epigrafi), dell’altare,
degli strombi in pietra serena delle due finestre, delle lapidi marmoree
alle pareti e intorno al pilastro centrale con le relative cornici in
pietra serena, danneggiate dallo sporco e da schizzi di varie sostanze, di
cui alcune oleose portate dall’alluvione del 1966. Gli stessi danni erano
riscontrabili anche sulla parte inferiore della lapide commemorativa
nell’abside della Cripta medicea, anche in questo caso non è stato
possibile rimuovere del tutto queste tracce ma sono state visibilmente
attenuate dal restauro.
Anche nella Cripta Lorenese è stato realizzato un nuovo impianto di
illuminazione e due nuove vetrate che consentono di ammirare la *tomba di
Cosimo il Vecchio* –Pater Patriae – di Andrea del Verrocchio.
È stata progettata ed è in fase di ultimazione una nuova segnaletica di
orientamento per i visitatori e nuovi apparati didattici per tutto il museo
in italiano e in inglese, realizzati da Haunagdesgin Srl, con testi di
Francesca de Luca.
*Il Museo delle Cappelle Medicee*
Le Cappelle Medicee sono un museo la cui storia e articolazione
architettonica è strettamente legata alla Basilica di San Lorenzo. In
questo complesso monumentale si rispecchia la storia della città di Firenze
e della sua famiglia più rappresentativa, i Medici, che ne ha adibito
alcuni ambienti a luogo di sepoltura e memoria dei propri avi.
Dal 1869 le Cappelle Medicee sono diventate un museo statale con un proprio
accesso autonomo: la Sagrestia Nuova, opera magistrale di Michelangelo
Buonarroti per progettazione architettonica e decorazione scultorea, la
Cappella dei Principi, monumentale mausoleo della dinastia medicea
realizzato in preziosi e rari marmi policromi, la Cripta medicea, dove sono
sepolti i Granduchi Medici e i loro familiari e la Cripta lorenese, che
accoglie le spoglie della famiglia dei Lorena ed è stata costruita in
collegamento ideale con il monumento funebre a Cosimo il vecchio “Pater
Patriae”.
*L’apertura della Stanza Segreta di Michelangelo*
Durante la conferenza stampa di martedì 26 settembre è stata inoltre
annunciata l’imminente e attesa apertura al pubblico della *Stanza segreta
di Michelangelo*. A partire da inizio novembre 2023, ha spiegato il
Direttore Generale Musei Massimo Osanna, il piccolo ambiente a cui si
accede dalla Sagrestia Nuova e che contiene disegni a carboncino attribuiti
al Buonarroti, sarà accessibile periodicamente a piccoli gruppi
contingentati. La stanza, mai aperta al pubblico prima d’oggi, fu scoperta
nel 1975 da Paolo Dal Poggetto, allora direttore del Museo, durante un
sopralluogo preliminare a degli interventi di restauro. Sotto l’intonaco
vennero scoperti una serie di schizzi ispirati alle opere del maestro che,
secondo la ricostruzione di Dal Poggetto, passò nella piccola stanza un
paio di mesi nel 1530 per sfuggire alla persecuzione medicea. “*La
conclusione dei lavori della Nuova Uscita e l’adeguamento del Museo delle
Cappelle Medicee alle norme di sicurezza, consentiranno a partire
dall’inizio di novembre di aprire periodicamente anche la stanza segreta di
Michelangelo *– ha spiegato *Massimo Osanna* – *luogo di fascino
straordinario, ma delicatissimo per l’ubicazione dello stretto ambiente nel
percorso museale e per la tutela dei disegni a carboncino presenti sulle
pareti. Insieme con la Direzione dei Musei del Bargello, nelle prossime
settimane saranno concordate le modalità di visita che avverrà a piccoli
gruppi contingentati*”.
*Ludovica V. Zarrilli*
*Tabloid società cooperativa*
*Via G. dalle Bande Nere, 24 – Firenze*
*www.tabloidcoop.it*
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