
(AGENPARL) – mer 20 settembre 2023 SALUTE, NURSING UP DE PALMA: «PREOCCUPANTI I DATI SULL’AUMENTO DEI
CONTAGI E SOPRATTUTTO DEI RICOVERI LEGATI ALLE NUOVE VARIANTI DEL COVID
CHE, NELL’ULTIMO MESE, SONO TRIPLICATI NELLE AREE MEDICHE. IL NOSTRO
SISTEMA ASSISTENZIALE, GIÀ IN DEBITO DI OSSIGENO, SARÀ SOTTOPOSTO AD UNA
ULTERIORE PROVA DA STRESS CHE PESERÀ COME UN MACIGNO».
ROMA 19 SET 2023 – «Non possiamo sottovalutare le enormi difficoltà in
cui versa il nostro sistema sanitario. Non possiamo nascondere ancora
una volta la testa sotto la sabbia, facendo finta che tutto funzioni
alla perfezione.
La delicatissima situazione che attanaglia da tempo il nostro SSN, alle
prese con una carenza di personale che è ben lontana dall’essere sanata,
ci chiede di riflettere sul recentissimo report della Fondazione Gimbe
sulla crescita dei contagi e sul conseguente aumento dei ricoveri, sulla
base delle ultime quattro settimane, legati alle nuove varianti del
Covid.
Si potrà dire che era tutto previsto, si potrà dire, per fortuna, che
siamo ben lontani dalla gravità degli angoscianti mesi della Pandemia. I
rischi di decessi sono molto bassi e una nuova emergenza sanitaria, ci
confortano in tal senso i pareri degli esperti, è ben lontana: ma una
riflessione è doverosa agli occhi della collettività.
Con una voragine strutturale di 65-80mila infermieri, con le dimissioni
volontarie che arrivano ogni giorno da parte del personale sanitario,
stanco e logorato da turni massacranti, disorganizzazione e
valorizzazione lontana anni luce, con i pronto soccorsi che da Nord a
Sud rischiano concretamente di piegarsi sotto il peso della nuova ondata
di ricoveri, abbiamo il dovere di chiederci in che modo, la nostra
organizzazione assistenziale, già in enorme debito di ossigeno, sarà in
grado di fronteggiare questa nuovo ostacolo.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
I numeri della Fondazione Gimbe, a meno che qualcuno non li smentisca,
parlano chiaro e non bisogna dimenticare che, addirittura, il dato sui
contagi potrebbe essere davvero fortemente sottostimato.
Gimbe sottolinea come “dalla settimana del 10-16 agosto a quella 7-13
settembre il numero dei nuovi casi settimanali sia passato
vertiginosamente da 5.889 a 30.777, la media mobile a 7 giorni da 841
casi/die è salita a 4.397 casi/die, l’incidenza da 6 casi per 100 mila
abitanti (settimana 6-12 luglio) a 52 per 100 mila abitanti”.
Va guardato con attenzione, continua De Palma, il conseguente aumento
dei ricoveri in area medica, triplicati in poche settimane.
Il report di Gimbe ci informa che la situazione non è ancora
preoccupante ma potrebbe diventarlo e ripetiamo non va certo
sottovalutata”. Leggiamo nel report che, “in area medica, dopo aver
raggiunto il minimo (697) il 16 luglio, i posti letto Covid occupati
sono più che triplicati (2.378), mentre in terapia intensiva dal minimo
(18) del 21 luglio sono saliti a quota 76. Rispettivamente, dunque, i
tassi nazionali di occupazione sono del 3,8% e dello 0,9%. Se in terapia
intensiva i numeri sono veramente esigui, dimostrando che oggi
l’infezione da Sars-CoV-2 solo raramente determina quadri severi,
l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma, invece,
che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può
impattare gravemente sullo stato di salute, richiedendo
ospedalizzazione o peggiorando, addirittura, la prognosi delle malattie
concomitanti. Gimbe sostiene che “sono più che raddoppiati i decessi di
persone positive a Covid nelle ultime 4 settimane: da 44 il 17-23 agosto
a 99 il 7-13 settembre. Secondo i dati dell’Iss a morire sono quasi solo
pazienti over 80”.
Ricordiamo, continua De Palma, che la nostra sanità pubblica attraversa
un momento storico ancora una volta delicatissimo. Lo scorso luglio il
nuovo Governo ha stabilito di rivedere il piano del Pnrr, nell’ambito
della Missione 6, decidendo di ridurre ulteriormente il numero degli
delle Case e degli Ospedali di Comunità inizialmente previsto.
Lo scorso 27 luglio il ministro Fitto ha, come è noto, presentato la
proposta di revisione del PNRR: a causa di un aumento dei costi
nell’edilizia fra il 24 e il 66%, il governo Meloni ha deciso di ridurre
il numero di Case di Comunità da realizzare, con i fondi Ue da 1.350 a
936.
Con le stesse motivazioni dell’aumento dei costi dell’edilizia, il piano
di revisione del PNRR dello scorso luglio taglia anche il numero di
Ospedali di Comunità, le strutture pensate per pazienti a bassa
intensità di cura, ossia che hanno bisogno di restare ricoverati ma che
non sono più acuti e che dunque potrebbero liberare posti letto negli
ospedali veri e propri. Per realizzarli entro il giugno 2026 l’Ue ci dà
1 miliardo di euro. Adesso Fitto prevede che il loro numero scenda da
400 a 304, 96 in meno.
E’ chiaro che in questo momento, più che mai, una sanità territoriale
forte, di solido supporto agli ospedali, in grado di snellire i ricoveri
legati ai casi gestibili al di fuori delle strutture nosocomiali,
orientata da un piano di azione basato su sinergie e lungimiranza, ci
metterebbe nella condizione di affrontare in modo certamente più sereno
la nuova ondata di ricoveri legata alle nuove varianti del Covid»,
conclude De Palma.
E’ più che lecito chiedersi, a tre anni dalla scadenza del PNRR, quale
strada stia percorrendo la nostra politica, soprattutto in relazione
alla Missione 6 che puntava e speriamo punti ancora tutto sulla
indispensabile ripartenza della sanità di prossimità, chiave di volta
per affrontare l’invecchiamento della popolazione e il nuovo fabbisogno
di cure, senza dimenticare, non smetteremo mai dirlo, che tutto questo
non è realizzabile senza tenere nella oggettiva e doverosa
considerazione i nostri infermieri ed i professionisti sanitari ex legge
n. 43/2006», conclude De Palma.