
COSENZA L’indagato ha, inoltre, indotto le ragazze a realizzare alcuni scatti intimi, per poi farseli inviare sul suo cellulare, realizzando così il reato di produzione di materiale pedopornografico. Inoltre, dato di ulteriore allarme, in più circostanze ha chiesto alla madre delle minori di poter avere fotografie che ritraessero la terza figlia, di soli 5 anni. Nel corso delle indagini, in particolar modo dalle intercettazioni, è emerso uno spaccato di vero e proprio degrado morale della famiglia delle ragazze, conviventi anche con la nonna. Quest’ultima, in particolare, nel momento in cui ha appreso dell’attività delittuosa realizzata dall’anziano nei confronti delle ragazzine (perché sentita come persona informata sui fatti), anziché preoccuparsi di quanto accaduto e cercare di allontanare dall’anziano la nipote minorenne ancora convivente con lei, ha permesso la continuazione delle frequentazioni, prendendo la palla al balzo per realizzare un vero e proprio tentativo di estorsione ai danni di M.R. Ha infatti inizialmente chiesto una somma di denaro all’indagato in cambio di una sua testimonianza favorevole volta a salvarlo da quella che lei definiva una sicura condanna. (News&Com)