
(AGENPARL) – gio 03 novembre 2022 Giornata del Credito
Viviamo tempi ardui. Una serie di shock violenti, di un genere che non si era
visto in Europa da lunghissimo tempo (la pandemia, la guerra scatenata dalla Russia,
l’impennata dei prezzi dell’energia, l’incertezza delle relative forniture), ha colto di
oscillazioni eccezionali delle variabili reali e nominali; ha confuso gli analisti e i modelli
Durante la pandemia, le politiche di bilancio adottate da molti paesi europei sono
riuscite a mitigarne l’impatto sulle famiglie e sulle imprese, al prezzo di un consistente
Dopo l’allentamento delle restrizioni sanitarie, il rimbalzo delle economie, non
ultima quella italiana, è stato notevole. Una robustezza di fondo è parsa caratterizzare
approvvigionamento di energia e materie prime, nonché di tutte le altre conseguenze
precedente la pandemia nel quarto trimestre dell’anno. Ha continuato a espandersi,
segnato un leggero aumento (0,5 per cento) anche nel terzo trimestre, sorprendendo
Ringrazio, senza coinvolgerli nelle opinioni espresse, Emilia Bonaccorsi di Patti, Giuseppe Ferrero,
turistici e ricreativi, colpiti più duramente dall’emergenza sanitaria. I consumi
avrebbero tratto temporaneamente sostegno dai risparmi accumulati durante la
pandemia.
congiuntura internazionale. L’attività economica globale sta infatti rallentando e le
stime di crescita per l’anno prossimo sono state progressivamente riviste al ribasso
Eppure, nonostante il pesante contesto, sulla base delle proiezioni dell’ultimo
riviste al rialzo alla luce dei nuovi dati – si può prevedere per il 2023 una lieve crescita, in
media d’anno, nell’ipotesi di base; solo in uno scenario stressato (con un blocco totale
delle importazioni di gas russo) si avrebbe, sempre in media d’anno, un calo. L’alea
congiunturale rimane però eccezionalmente elevata a causa della natura estrema e
non si registravano nei paesi avanzati da decenni. Secondo gli ultimi dati disponibili,
l’aumento dei prezzi al consumo ha superato l’8 per cento negli Stati Uniti nel mese di
Alla forte accelerazione dei prezzi le banche centrali hanno risposto avviando
Nell’area dell’euro il Consiglio direttivo della BCE, dopo aver posto termine
valori negativi all’1,5 per cento. Il Consiglio ha annunciato che si attende di aumentarli
crescita.
casionali episodi di illiquidità.
Nei mesi scorsi, dopo lo scoppio della guerra e dati i timori sull’approvvigionamento
interesse dai livelli straordinariamente bassi raggiunti durante l’emergenza pandemica,
ha accresciuto la tensione sul mercato delle obbligazioni sovrane, in particolare quelle
emesse dai paesi più fragili e/o caratterizzati dai rapporti più alti tra debito e PIL.
e tedeschi, con picchi prossimi ai 250 punti base; l’aumento è in parte rientrato nelle
ad altri paesi.
Le tensioni si sono estese anche a titoli pubblici considerati a basso rischio di
credito come quelli britannici, i cui rendimenti sono balzati verso l’alto quando il Governo
bilanciare gli esborsi pensionistici attesi con l’andamento dei rendimenti del proprio
attivo). Per farvi fronte, i fondi pensione avrebbero dovuto vendere ingenti quantità di
titoli di Stato in condizioni di mercato sfavorevoli, rischiando di innescare una spirale
distruttiva. Solo l’intervento di emergenza della Banca di Inghilterra – che ha interrotto
misure straordinarie – ha ristabilito condizioni ordinate.
Anche gli spread delle obbligazioni private sono aumentati nelle principali
aree valutarie. Si è ampliato il divario tra i premi per il rischio dell’area dell’euro e
quelli statunitensi, a causa della maggiore esposizione delle imprese europee alla crisi
dell’area è ora vicino ai 250 punti base, ben al di sopra della media di lungo periodo.
ma con rating vicino alla soglia
(BBB), che sarebbero esposte al rischio di vendite forzate da parte degli investitori che
operano con vincolo di mandato.
caratteristiche, tra cui un disallineamento strutturale tra la durata o la liquidità dell’attivo
intervento sulle regole può eliminare del tutto la possibilità che si inneschino sul
mercato spirali dovute al comportamento pro-ciclico degli investitori; sui meccanismi
L’anno scorso colsi l’occasione di questo intervento per ripercorrere l’esperienza
della riforma della regolamentazione bancaria seguita alla grande crisi del 2008. Sostenni
di stabilizzazione durante le turbolenze più recenti; un giudizio che mi pare si possa
confermare alla luce degli avvenimenti, tutt’altro che tranquilli, che si sono succeduti
se ne sono fatti, anche per un deciso impulso della presidenza italiana del G20 nel 2021,
si muove troppo a rilento su altri fronti, primo fra tutti quello dei fondi di investimento
La difesa della stabilità dei mercati in caso di gravi stress non può essere lasciata
solo all’intervento
ex post
delle banche centrali. Questo non solo per i ben noti problemi
costituito
La questione è di particolare rilievo in un momento come questo, in cui le
britannici illustra chiaramente questo punto.
disallineamento strutturale tra scadenze dell’attivo e del passivo dei fondi pensione
locali; per scongiurarne il potenziale destabilizzante, la Banca d’Inghilterra si è trovata
contribuirebbe a rendere
Le conseguenze del cambio di orientamento si vedranno in primo luogo (e in
parte si sono già viste) sul margine d’interesse. A lungo condizionata da tassi bassi e da
una curva dei rendimenti piatta, l’attività bancaria tradizionale sta tornando a contribuire
un’ulteriore crescita.
titoli – i cui rendimenti sul mercato secondario sono già sensibilmente cresciuti a partire
del totale della provvista obbligazionaria, peraltro destinata ad aumentare per consentire
complesso positivo. Nostre stime, che incorporano anche le attese riguardo al quadro
macroeconomico delineato nelle più recenti proiezioni della Banca d’Italia, indicano che il
margine di interesse potrebbe aumentare in media di circa un quinto all’anno nel triennio
quegli strumenti valutati al
fair value
sulla redditività complessiva. L’impatto contabile totale dovrebbe comunque essere
In terzo luogo, il rialzo dei tassi, specie se accompagnato da un peggioramento
congiunturale, potrà incidere sulla capacità dei debitori di onorare i pagamenti, e quindi
ritardo, e per il momento non se ne vedono chiari segni. Più avanti, tuttavia, è ragionevole
attendersi una crescita delle perdite su crediti. Secondo stime dei nostri economisti, nel
Sebbene l’aumento non sia trascurabile, dato il livello di partenza molto contenuto esso
Tutto considerato, pur tenendo conto del fatto che i costi operativi,
tempi tanto incerti, ci sono oggi le premesse perché il sistema bancario italiano possa
Nonostante l’incerta fase ciclica, dalla primavera scorsa i prestiti bancari alle
connesso con il più elevato costo dei fattori di produzione, sia il minore ricorso al
dell’aumento dei prezzi. Le più recenti indagini condotte presso le banche e presso le
Il livello di patrimonializzazione del sistema bancario italiano è oggi nel complesso
adeguato. Il rapporto tra il capitale di migliore qualità e le attività ponderate per il rischio
(CET1 ratio) era pari lo scorso giugno al 14,8 per cento. L’impatto sul patrimonio del
calo del valore dei titoli di Stato valutati al
appare gestibile: nostre stime
indicano che un aumento parallelo di un punto percentuale dei rendimenti di questi titoli
Recentemente il Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB, European
In un contesto pieno di incertezze, mantenere la posizione patrimoniale in condizioni
robuste è necessario per preservare la capacità del sistema bancario di sostenere l’economia
scelte prudenti: riconoscere senza indugio le perdite probabili sui crediti; aggiustare con
di supervisione, tenuto anche conto dell’avvertimento dell’ESRB, presteranno la massima
Come ho ricordato poco fa, l’attuazione delle riforme di Basilea è ancora
all’ultimo pacchetto di riforme. La Commissione ha pubblicato ormai un anno fa la propria
proposta legislativa. Nel dare attuazione alle nuove regole prudenziali, essa preserva alcune
delle esposizioni verso le piccole e medie imprese. Torno ad auspicare, come dodici mesi
fa in questa stessa sede, che non venga riaperto il dibattito sul trattamento prudenziale
dei singoli rischi, e che sia assicurata la sostanziale aderenza delle regole europee agli
imminente del modello della banca commerciale, tante volte in passato paventata o
l’imprenditore accorto e fortunato, e l’imprenditore bancario come ogni altro, può
Per sottolineare la complessità delle scelte, farò un esempio solo, non tacendone
big data
) per la valutazione del merito di
esse avrebbero spiazzato le banche, lente nell’adottare le nuove tecniche e incapaci di
sfruttare appieno il proprio patrimonio informativo sulla clientela, in favore di operatori
che cosa esclude che possa avvenire in futuro? Un recente rapporto pubblicato dalla Banca
d’Italia mostra che l’utilizzo di tecniche innovative di analisi dei dati per la valutazione
del merito di credito da parte delle banche italiane, sebbene ancora relativamente poco
. Il ricorso a queste tecniche richiederà adeguati investimenti in
Nella misura in cui le banche hanno preso o prenderanno questa strada, devono
però essere anche consapevoli che il percorso non è privo di insidie, come il rapporto
delle decisioni; rende più complesso spiegare ai clienti i motivi dell’esito negativo di una
categorie di clienti richiede attenzione, anche in vista di prossimi interventi regolamentari
ma si applicano a chiunque adotti simili tecniche per fare credito. Le banche hanno le
In generale, rimane ancora molto da fare per adeguare il modello di business
potere contare in questo sulla vicinanza attiva della Banca d’Italia, tramite gli strumenti
ormai noti (Canale Fintech e Milano Hub, unitamente al nostro impegno insieme al
Ministero dell’Economia e delle Finanze e delle altre autorità nell’ambito della sandbox
regolamentare), nonché in riferimento al complesso dell’attività di supervisione e
Non posso non rammentare in questo contesto che è essenziale tenere
parte tanto delle banche quanto dei principali fornitori di servizi tecnologici – spesso
Torno, nel chiudere, alle questioni in questo momento per noi più pressanti.
politica economica. Se non arrestato tempestivamente, rischia di svilire i redditi e
taglieggiare i risparmi. Per contrastarlo serve l’operare congiunto di tutte le politiche, con
la politica monetaria in prima linea. Qualora le aspettative sui prezzi dovessero perdere
l’àncora della stabilità, nemmeno un auspicabile attenuarsi delle pressioni esogene di
inderogabile. La BCE ha imboccato la strada di una normalizzazione monetaria calibrata
ma decisa. Ha annunciato che il percorso continuerà. Esso non sarà agevole: per la novità
da ritardi “lunghi e variabili”; per le incertezze del quadro macroeconomico globale; per
Nel contesto europeo, il rialzo dei tassi e il graduale esaurirsi
dell’accomodamento quantitativo richiedono da parte di tutti politiche attente
e lungimiranti per evitare l’insorgere di tensioni e tendenze alla frammentazione.
attivato nel caso di frammentazione non dovuta a squilibri nei conti pubblici e nelle
Saranno essenziali politiche coerenti a livello nazionale. Per quanto riguarda
Visco: “Ciò rende ancora più importante delineare un percorso realistico per proseguire
la fase di graduale rientro dagli alti livelli del debito pubblico in rapporto al PIL avviata
Le banche sono chiamate a non far mancare all’economia il sostegno di un
credito accorto. Le premesse ci sono: bilanci in ordine, patrimonio adeguato, crediti
inesigibili pari a una frazione di quelli di dieci anni fa. Chi allora avesse potuto antivedere
che conosciamo, se ne sarebbe forse meravigliato. Vada il merito a chi le ha guidate,
al mercato che le ha spronate, e magari (se mi è consentito) in qualche misura alle autorità
Ma non è di compiacimento che c’è bisogno oggi, bensì di un impegno rinnovato;
e della consapevolezza del ruolo ancora insostituibile del credito bancario nel far
funzionare il meccanismo economico di una collettività: purché esso sia esercitato con