
REGGIO CALABRIA Numerosi collaboratori di giustizia lo hanno indicato quale imprenditore espressione della ‘ndrangheta reggina, nella sua componente più alta e rappresentativa, costituita dalla famiglia De Stefano oltre che di quella dei libri. Il suo strettissimo rapporto con esponenti di primo piano della cosca De Stefano emerge anche nell’ambito dell’operazione ‘Recherche’, mentre la vicinanza con esponenti apicali del sodalizio Libri anche dalla ‘Roccaforte’. Le investigazioni patrimoniali svolte dalla Dia sull’intero patrimonio dell’imprenditore hanno consentito di acclarare una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati, idonea, secondo i giudici della Prevenzione “a ritenere di provenienza illecita le risorse impiegate e, di conseguenza, inquinati i ricavi successivamente ottenuti”. (News&Com)