(AGENPARL) – ven 14 ottobre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Variazioni al bilancio, discussione generale -1](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt670444)
Consiglio -Gli interventi di Staffler, Leiter Reber, Locher, Köllensperger, Unterholzner e Knoll sul dlp 117/22: Variazioni al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano 2022-2024.
Inaugurando la discussione generale del [disegno di legge provinciale n. 117/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=661652&blank=Y) Variazioni al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano 2022-2024, Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha fatto riferimento alla trasformazione del disegno di legge con variazioni di bilancio in un pacchetto di aiuti: così pareva, ma l’emendamento all’articolo 4-octies era appena stato distribuito e andava discusso. Anche in commissione legislativa era stato detto che oltre alle famiglie andavano aiutate non solo le famiglie, ma tutte le persone che si trovavano in difficoltà. dei 100 milioni messi a disposizione, più o meno 55 andavano a famiglie e persone bisognose; le famiglie già inserite nel sistema venivano raggiunte direttamente, non si capiva come sarebbero state raggiungere le altre. Anche i Comuni avevano costi aumentati, e ottenevano un aiuto: I Verdi avevano già proposto che il problema dei costi di riscaldamento e refrigerazioni si risolvessero ricorrendo a tecnologie più moderne e verificando gli impianti esistenti, ma la relativa mozione era stata respinta; rimanevano 20 milioni per spese di varia natura e imprese. Il Gruppo verde non poteva sostenere l’emendamento all’articolo 4-octies ora distribuito, relativamente alla deposizione dei mezzi su un fondo: perché essi non venivano messi direttamente sui rispettivi capitoli? Metterli sul fondo voleva dire permetterne l’uso tramite semplice delibera della Giunta, senza discussione in aula come avveniva con la legge di bilancio. Il tutto, inoltre, diventava chiaro solo al momento della distribuzione degli emendamenti. Staffler ha criticato anche la modifica della legge sulla dirigenza don un articolo nel bilancio, mentre sarebbe stato necessario un proprio iter legislativo.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha ricordato che il suo gruppo aveva segnalato la situazione in Alto Adige già da mesi, evidenziando che in provincia il costo della vita era molto più alto rispetto alle altre regioni, e che pertanto le misure statali non erano sufficienti. Gli aiuti immediati erano importanti e necessari, ma non rappresentano una soluzione sostenibile: bisognava muoversi per sfruttare tutti gli spazi di manovra nell’ambito dell’autonomia energetica. ha quindi condiviso quanto detto da Staffler: il Consiglio veniva chiamato a dire sì o no allo stanziamento di 100 milioni, ma non aveva alcuna possibilità di verificare le singole misure, e questo non era piacevole, In quanto agli sgravi per strutture pubbliche come RSA, ha ricordato le sue interrogazioni in merito in passato, relative ai costi aggiuntivi dei Comuni, e chiesto se le misure statali relativamente – per esempio – ai crediti di imposta erano già considerate: bisognava, infatti, evitare i doppioni.
Franz Locher (SVP) ha evidenziato che il dlp conteneva molte disposizioni positive, in primis quelle che andavano incontro ai Comuni e alle spese aggiuntive che questi dovevano sostenere, per esempio anche per gestire gli impianti sportivi o le case di riposo, che non potevano essere riversate sugli utenti. In questa settimana si era assistito a una rincorsa di proposte per affrontare i rincari, quasi fosse una gara. Un aumento anche di soli 10 centesimi sull’energia comportava un esborso enorme, quindi 100 milioni non bastavano per coprire le esigenze dei cittadini: bisognava investire sulle cause a monte, anche a fronte dell’imminente inverno. Nei comuni si era fatto tanto, realizzando tanti impianti di teleriscaldamento, ma ci sarebbero stati comunque grandissimi problemi; non avevano bisogno solo le famiglie, ma anche le imprese agricole, artigianali ecc., che non potevano scaricare i costi sul consumatore finale. Il gap tra i ricchi e i poveri sarebbe aumentato; bisognava assolutamente contenere il rincaro.
Paul Köllensperger (Team K) ha criticato le modalità di trattazione del bilancio, con novità introdotte tramite emendamenti continui che trasformano il dlp in omnibus, che in quanto tale dovrebbe passare nelle commissioni competenti per i singoli articoli. Come già fatto durante la pandemia, i 100 milioni venivano parcheggiati su un fondo di raccolta: perché non venivano assegnati ai relativi capitoli, permettendo di esercitare la funzione di controllo propria dei consiglieri? Mancava trasparenza, anche se si era d’accordo sull’urgenza degli aiuti, viste le “sorprese” che sarebbero arrivate a Natale alle famiglie. La Giunta agiva sempre con una politica “una tantum”, così era stato anche per gli stipendi dei dipendenti pubblici, ma questo non bastava. La sostenibilità imponeva di non agire tramite distribuzione a pioggia degli aiuti: serviva una strategia per aumentare gli stipendi del 10%, e bisognava intervenire sui prezzi dell’energia sfruttando lo spazio di manovra esistente. La Provincia avrebbe dovuto anche considerare le maggiori entrate dall’energia locale, che non andavano trasferite allo Stato ma alle famiglie. Queste sarebbero misure a lungo termine.
In Alto Adige si avrebbe l’autonomia energetica, perché produce energia a sufficienza, ha sottolineato Josef Unterholzner (Enzian), sottolineando i 7 mld kWh prodotti e domandando perché Alperia dovesse acquistare altra energia, a un prezzo più alto di quello a cui l’aveva venduta: 50 centesimi contro i 10 di vendita, mentre i colossi dell’energia elettrica quotati in borsa avevano fatto miliardi, così come le industrie farmaceutiche durante la pandemia. Le imprese entravano in crisi, e con loro anche i cittadini. Gli aiuti rapidi e urgenti servivano, ma non potevano risolvere il problema a lungo termine, se le norme imponevano di vendere l’energia elettrica pulita a un prezzo di basso rispetto a quello d’acquisto. Qual era, dunque, il vantaggio per i cittadini di aver portato l’energia in Provincia? Cosa valeva l’Autonomia, cosa valeva l’articolo 13 comma 4 dello Statuto che dà la possibilità alla Provincia di disciplinare i prezzi dell’energia? Era necessario aiutare i cittadini e le cittadine in difficoltà evitando di togliere loro soldi dal portafoglio. L’assemblea degli imprenditori di ieri aveva dimostrato che c’era ancora energia e la volontà di trovare una strada, ma prima o poi questa energia si sarebbe esaurita per i tanti ostacoli quotidiani, tanto che egli era contento di aver venduto da tempo la sua impresa. L’energia elettrica verde disponibile in provincia dovrebbe essere messa a disposizione della popolazione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che in tutta Europa ci si trovava davanti a grandi sfide dovute alle varie crisi, e che molte persone si ritrovavano in emergenza pur avendo un reddito e uno stile di vita normali. Un ruolo centrale svolgeva l’ondata di rincari che si notava sulla spesa quotidiana, la benzina, le bollette: il grande problema sarebbe emerso nei mesi invernali. Vero era che veniva tolta al Consiglio la possibilità di valutare le singole misure, ma questo non era ciò che importava alla gente, che aveva bisogno semplicemente di ricevere sostegno, in qualsiasi forma. Negli ultimi decenni, la Provincia aveva speso tanti soldi anche per megaprogetti inutili, e ora che si trattava di aiutare le persone si diceva che i soldi non c’erano, ma i mezzi dovevano essere messi a disposizione; l’ammontare del pacchetto aiuti non era più chiaro, c’era chi parlava di 100, chi di 200 milioni, anche perché non si sapeva come sarebbero stati destinati gli utili Alperia, ma eventuali avanzi avrebbero dovuto essere distribuiti equamente ai cittadini, non solo agli utenti della singola impresa. La STF avrebbe presentato un ordine del giorno per fare presente che il pacchetto di aiuti doveva essere almeno di 300 milioni: 100 milioni significano 80 € a cittadino, assolutamente insufficienti. In quanto alle misure a lungo termine, bisognava valutare come tenere basso il prezzo dell’energia: esso era molto differenziato in Europa, e questo non era comprensibile, così come non era comprensibile che il prezzo dell’energia si orientasse sempre sulla centrale più costosa, che chi produceva energia verde pagasse di più e che a fronte di costi rimasti uguali si dovesse pagare 4-5 volte di più: chi guadagnava erano gli speculatori. L’energia prodotta in provincia doveva essere redistribuita in loco a prezzi stabiliti a livello regionale, il fatto che le piccole cooperative storiche potessero offrire ancora prezzi bassi dimostrava che il sistema poteva funzionare. Autonomia significava sfruttare tutte le possibilità.
I lavori riprendono alle 14.30.
(Autore: MC)
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