
Usa, Biden nomina Richard Stengel «Anti-Free Speech» per il Transition Team Media Post che sostiene le restrizioni alla libertà di parola
(AGENPARL) – Roma, 17 novembre 2020 – L’ex vicepresidente Joe Biden ha nominato Richard Stengel, che sostiene le restrizioni alla libertà di parola, a un posto chiave nei media nel suo team di transizione presidenziale.
Il New York Post ha riportato la scorsa settimana:
Richard Stengel è il ” Team Lead ” per la transizione di Biden per l’Agenzia statunitense per i media globali, l’impero dei media del governo degli Stati Uniti che include Voice of America, le reti di trasmissione del Medio Oriente e Radio Free Europe / Radio Liberty.
Stengel, un ex allievo dell’amministrazione Obama, ha scritto l’anno scorso in un editoriale del Washington Post che la libertà di parola degli Stati Uniti era troppo libera e che i cambiamenti devono essere vagliati.
Nel post op-ed , «Perché l’America ha bisogno di una legge di odio discorso», Stengel ha sostenuto:
[A] un funzionario del governo in viaggio per il mondo che difende le virtù della libertà di parola, sono venuto a vedere come il nostro standard del Primo Emendamento sia un valore anomalo.
…
Tutto il discorso non è uguale. E dove la verità non può scacciare le bugie, dobbiamo aggiungere nuovi barriere. Sono favorevole a proteggere “il pensiero che odiamo”, ma non a parole che incitano all’odio.
A maggio, Stengel, analista di MSNBC, ha anche difeso le restrizioni al discorso sul coronavirus:
Il primo emendamento non protegge i falsi discorsi su un virus o falsi discorsi che mettono in pericolo la salute dei tuoi utenti. A proposito, Facebook e Twitter hanno smontato le cose, ma devono essere ancora più vigili al riguardo e Google deve essere ancora più vigile su ciò a cui danno la priorità nei risultati di ricerca.
Lo studioso costituzionale Jonathan Turley ha avvertito della nomina di Stengel martedì in una colonna: «[Non] sarebbe difficile selezionare una figura più anti-libertà di parola per affrontare la politica dei media del governo, si deve presumere che Biden continuerà l’assalto contro questa libertà fondamentale come presidente».
Ha notato che lo stesso Biden aveva pubblicamente sostenuto le restrizioni alla parola durante la campagna: «Biden ha chiesto maggiori controlli del linguaggio su Internet e ha denunciato Twitter per aver permesso ad altri di parlare liberamente».
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Dato che sono stati presentati molteplici esposti legali in risposta alle elezioni del 2020, con ulteriori sfide attese ed entrambi i candidati hanno rivendicato la vittoria in alcuni stati, ma sembra sempre più probabile che queste elezioni verranno risolte in tribunale.
Per questo motivo, AGENPARL non dichiarerà un vincitore delle elezioni presidenziali né Biden né Trump fino a quando tutti i risultati non saranno certificati e le eventuali controversie legali non saranno risolte.
Nonostante diverse testate giornalistiche abbiano proclamato vincitore Biden sabato.
Solo il Collegio Elettorale e gli Stati sono gli organi che certificano un’elezione presidenziale.