
(AGENPARL) – Sun 12 October 2025 Barbera (PRC): “Roccella usa Auschwitz contro la sinistra. Un revisionismo
vergognoso per colpire la solidarietà con la Palestina”
“Le parole della ministra Eugenia Roccella sulle “gite ad Auschwitz” sono
di una gravità inaudita. Dietro la pretesa di dire che “l’antisemitismo è
qualcosa di più ampio del fascismo” e che “non basta essere antifascisti
per non essere antisemiti”, si nasconde un’operazione politica per separare
l’antisemitismo dall’antifascismo e colpire la sinistra, accusando chi
sostiene il popolo palestinese di antisemitismo.
È un’ipocrisia intollerabile: mentre la destra italiana continua a flirtare
con nostalgie fasciste, Roccella usa Auschwitz come clava ideologica per
legittimare il silenzio sul massacro in corso a Gaza e per criminalizzare
chi denuncia i crimini di guerra commessi da Israele.
La ministra svuota l’antifascismo del suo significato universale e piega la
memoria della Shoah a un disegno revisionista che tradisce la lezione della
Resistenza e della Costituzione. La Shoah non fu un episodio isolato, ma il
frutto di un sistema fondato sul razzismo e sulla gerarchia delle vite, lo
stesso che oggi riaffiora nella xenofobia, nell’islamofobia e nella
criminalizzazione della solidarietà.
Chi evoca Auschwitz per colpire i movimenti di pace e di giustizia non
difende la memoria: la profana. Essere antifascisti significa rifiutare
ogni odio etnico e religioso, ma anche ogni forma di dominio e di guerra.
La solidarietà con il popolo palestinese è oggi una forma concreta di
antifascismo e di difesa della dignità umana. Le parole della ministra
Roccella sono un insulto alla storia e alla coscienza democratica del
Paese.”
Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione Nazionale di
Rifondazione Comunista.