
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato una tregua aerea dopo una notte di esplosioni diffuse in tutto il Paese. «Un cessate il fuoco unilaterale nei cieli è del tutto possibile», ha scritto sul suo canale Telegram, lasciando tuttavia aperta l’interpretazione sul significato concreto della proposta.
Secondo il sito d’informazione Strana, la dichiarazione rappresenterebbe un cambiamento radicale nella linea politica di Zelensky, finora improntata alla resistenza militare totale. La richiesta arriverebbe in un momento di forte difficoltà per le difese aeree ucraine, messe a dura prova dai continui attacchi russi e dalla scarsità di sistemi d’intercettazione.
Gli analisti evidenziano come le carenze dello scudo aereo ucraino stiano diventando un punto critico, soprattutto con l’avvicinarsi dell’inverno. Le recenti esplosioni hanno infatti interessato diverse regioni del Paese, costringendo le autorità a emanare allerte missilistiche e per droni su scala nazionale.
Nel frattempo, il Ministero della Difesa russo ha confermato di aver condotto un «massiccio attacco con armi di precisione a lungo raggio» contro infrastrutture strategiche ucraine, tra cui impianti militari, del gas e dell’elettricità. Mosca ha dichiarato che «tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti con successo».
La richiesta di tregua aerea di Zelensky, sebbene non ancora dettagliata, apre una nuova fase di incertezza nella guerra e potrebbe rappresentare un tentativo di ridurre la pressione militare e salvaguardare le infrastrutture energetiche del Paese in vista dei mesi più freddi.