
Domenica 28 settembre la città di Alatri accoglierà l’arcivescovo Santo Marcianò, con una cerimonia che avrà il suo culmine nella celebrazione eucaristica nel piazzale antistante la Concattedrale (Civita) ma che avrà inizio alle 16, quando il nuovo vescovo di Anagni-Alatri verrà accolto a Porta San Pietro, uno degli antichi ingressi della città (lato Frosinone-Fumone). Il sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca, consegnerà quindi le chiavi della città di Alatri all’arcivescovo e subito dopo si formerà un corteo (attenzione, non si tratta di una processione) verso la Concattedrale di San Paolo che monsignor Marcianò, così come fatto da alcuni suoi predecessori, compirà a dorso di una mula bianca. Quindi, come detto, la celebrazione della Messa, che verrà concelebrata con il parroco della Concattedrale, don Walter Martiello, e il clero diocesano e religioso di Alatri. A monsignor Marcianò verrà inoltre donato un anello con l’effige di San Sisto I, patrono di Alatri e compatrono della diocesi, come ulteriore segno tangibile dell’unione spirituale tra il vescovo e la comunità dell’antica diocesi alatrense.
Ad attendere monsignor Marcianò e quindi ad accompagnarlo festosamente verso Civita, ci saranno anche i ragazzi della Pastorale giovanile diocesana, così come già accaduto ad Anagni, con momenti di grande allegria, i quali danno appuntamento per le 16 a Porta San Pietro a tutti i coetanei che vorranno partecipare. E lungo il percorso in salita fino alla Concattedrale, di certo saranno numerosi i fedeli che accoglieranno il nuovo vescovo, con strade e balconi addobbati da fiori e ornamenti, per sottolineare il momento di festa. Il Comune di Alatri, per facilitare la partecipazione dei fedeli, ha attivato un servizio navetta gratuito, dalle 15 alle 21, con partenza dall’area del mercato.
Tornando invece alla simbologia della mula bianca, questa non è legata solo alla memoria dell’arrivo delle reliquie di san Sisto (quando proprio una mula bianca, diretta verso la Campania, scelse all’improvviso di dirigersi invece verso il colle di Civita) ma soprattutto all’ingresso di Gesù a Gerusalemme, con un preciso riferimento alla cavalcata papale con la quale nel IX secolo i papi appena eletti raggiungevano la Cattedrale di Roma.

