
Le casse pubbliche della Bosnia ed Erzegovina continuano a riempirsi, ma i cittadini non vedono benefici concreti. Secondo i dati riportati da BHRT, nei primi otto mesi del 2025 le entrate da imposte indirette hanno raggiunto 7 miliardi e 886 milioni di KM, con un incremento di 383 milioni di KM rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, questa crescita non è il frutto di riforme economiche o di un aumento della produttività, ma esclusivamente dell’inflazione.
La distribuzione delle entrate è stata la seguente:
- Federazione di Bosnia ed Erzegovina: 3,555 miliardi di KM
- Repubblica Srpska: 1,989 miliardi di KM
- Distretto di Brčko: 199 milioni di KM
- Istituzioni statali: 662 milioni di KM (17 milioni in meno rispetto all’anno precedente)
I bilanci locali hanno quindi incassato fondi extra inattesi: 200 milioni di KM nella Federazione, 110 milioni nella RS e 11 milioni a Brčko.
Ma secondo gli analisti, questo denaro non viene gestito in modo trasparente né con visione strategica. L’economista Zoran Pavlović ha duramente criticato l’atteggiamento delle autorità:
“Le considerano un dono del cielo da spendere subito. Ogni capofamiglia prima valuta i propri obblighi e poi decide come spendere le entrate, tranne i governi della Bosnia-Erzegovina.”
Anche Jelena Trivić, presidente del Fronte Popolare, ha denunciato un approccio ingannevole da parte del potere politico:
“Grazie a queste entrate, i bilanci sono un po’ meno gravati dai debiti, ma quando questo effetto svanisce, tutto ricade sui cittadini. Le autorità fanno finta di risolvere i problemi, ma in realtà la situazione resta molto fragile.”
Le stime parlano di altri 200 milioni di KM in entrate aggiuntive entro fine anno. Tuttavia, gli esperti avvertono che, come in passato, i cittadini non riceveranno alcun sostegno diretto, mentre i governi continueranno a tappare buchi di bilancio e a ripagare debiti accumulati.