
(AGENPARL) – Fri 12 September 2025 *Comunicato Stampa*
*Slc Cgil Veneto: “La sicurezza dei lavoratori di Poste Italiane non può
essere un gioco di improvvisazione. Anche l’altro ieri, l’ennesimo
incidente sul lavoro al Centro di Meccanizzazione Postale”*
A seguito dei recenti, e meno, eventi atmosferici, la Slc Cgil del Veneto
denuncia per l’ennesima volta le gravi carenze nella gestione della
sicurezza all’interno dei Centri di Meccanizzazione Postale (CMP) di Poste
Italiane. L’azienda parla sempre di “piogge eccezionali” e di lavoratori
“allontanati per sicurezza”, ma la realtà raccontata dai dipendenti è ben
diversa e mostra una totale assenza di investimenti e manutenzione.
Nei magazzini, i lavoratori si trovano costretti a operare in condizioni
precarie e pericolose. Le cassette gialle, destinate alla corrispondenza,
sono usate come secchi per raccogliere l’acqua che piove dai soffitti,
mentre i cartoni, che dovrebbero proteggere pacchi e lettere, vengono stesi
a terra per assorbire l’umidità, trasformando le aree di lavoro in percorsi
a ostacoli scivolosi e insicuri.
“Sappiamo già – afferma Stefano Gallo, funzionario della Slc Cgil Veneto –
che Poste Italiane userà l’ennesima risposta fotocopia, tanto che ci viene
il dubbio che l’azienda utilizzi l’intelligenza artificiale per rispondere
alle nostre denunce, ma la realtà dei fatti è che le misure di sicurezza
che Poste sostiene di aver sempre osservato, alla fine consistono nel
mettere a terra dei cartoni, che non fanno altro che aumentare il rischio
di infortuni, e nel non avere preposti che tutelino la sicurezza. Davanti a
questo stato di cose non possiamo non chiederci quali siano le loro
priorità.”
“È profondamente sbagliato – insiste il funzionario della Slc Cgil Veneto –
continuare a parlare, come fa Poste ogni volta, di ‘piogge eccezionali’ o
‘eventi sporadici’, quando nella realtà dei fatti, per effetto del
cambiamento climatico, questi eventi avvengono ormai frequentemente. Il
problema, piuttosto, è che la mancanza di una manutenzione adeguata rende
la situazione critica anche con piogge di lieve intensità. Inoltre, la
carenza di personale qualificato e responsabile è evidente anche in altre
situazioni di emergenza, come il recente allarme antincendio scattato
accidentalmente, per il quale non era presente alcun responsabile aziendale
in grado di fornire chiarimenti. Un’assenza che aumenta la possibilità di
incidenti sul lavoro tanto da renderli all’ordine del giorno, come quello
successo l’altro ieri (mercoledì 10 settembre ndr), quando all’interno del
CMP un lavoratore si è infortunato, finendo al Pronto Soccorso e
procurandosi 20 giorni di prognosi. E naturalmente, anche in questa
occasione, il preposto alla sicurezza era assente. Chiediamo a Poste: deve
scapparci la vittima, affinché si veda qualcuno?”
“Noi – conclude Stefano Gallo – siamo fermamente convinti che la salute e
la sicurezza dei lavoratori siano un diritto inalienabile e non un’opzione.
Non si può sempre ridurre tutto a un comunicato stampa che minimizza i
problemi. Il personale di Poste Italiane merita ambienti sicuri e
dignitosi, non di essere esposto a pericoli che potrebbero essere evitati
con una corretta manutenzione e un’adeguata pianificazione. Le lavoratrici
e i lavoratori di Poste Italiane non ne possono più di questo teatrino del
‘fai-da-te’ con cartoni e cassette gialle. Chiediamo a Poste Italiane di
smettere di rispondere con risposte standardizzate e di investire
concretamente nella sicurezza dei suoi dipendenti. La loro salute non è una
barzelletta e gli incidenti sul lavoro non fanno ridere per niente”.