
(AGENPARL) – Tue 02 September 2025 Buongiorno allego cs, programma Festival ed immagini. Saluti. LR
TS 2/9/2025
PRESENTATA LA 2ª EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLE COMUNITÀ DI HABITAT MICROAREE
Questa mattina nel Salotto Azzurro Municipale, alla presenza del sindaco, Roberto Dipiazza, dell’assessore alle Politiche sociali, Massimo Tognolli, del presidente dell’ATER, Massimo Mosetti, del direttore dei Servizi sociosanitari dell’ASUGI, Giulio Antonini, del direttore del Dipartimento Servizi e Politiche Sociali, Ambra de Candido, del referente delle Microaree, Massimiliano Capitanio e dei rappresentanti della Cooperative Sociali La Quercia e Duemilauno Agenzia Sociale, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del Festival delle Comunità di habitat microaree, in programma il 9 settembre al teatrino Franco e Franca Basaglia (via Weiss 13), a partire dalle ore 8.30.
Il sindaco, Roberto Dipiazza ha espresso la soddisfazione per un progetto straordinario “un progetto territoriale integrato che combina sociale, portierato e sanitario per creare reti di relazione, supporto e benessere nei quartieri. Un progetto meraviglioso”.
”Oggi è una giornata speciale: presentiamo il Festival delle Comunità di Habitat Microaree, un’iniziativa con grandi potenzialità. Mi piace molto questo progetto perché parla direttamente alle persone, ovunque abitino, dalle periferie al centro”, ha esordito l’assessore alle Politiche sociali, Massimo Tognolli.
“Il Festival delle Comunità di Habitat Microaree si svolgerà il 9 settembre e rappresenta la sintesi delle attività svolte durante il periodo estivo. Habitat Microaree è un programma che conta 14 microaree presenti in città e rappresenta un’unicità a livello nazionale – ha detto l’assessore Tognolli -. Dobbiamo raccontare quanto più possibile la bellezza di questo progetto, anche a chi ancora non lo conosce. Il Festival racconta una bellezza concreta: una rete di comunità che lavora insieme per fare sistema, superando le complessità con collaborazione, ascolto e azione sul campo.”
“La casa è il luogo dove inizia la storia di ogni persona, ma è nella comunità che quella storia trova ascolto, cura e valore, ha detto il presidente dell’ATER, Massimo Mosetti.
“Dopo 25 anni dall’avvio del programma Habitat, ATER Trieste riflette sul proprio percorso e guarda al futuro, in un contesto urbano e sociale cambiato. L’ente ribadisce l’impegno per un welfare abitativo centrato sulla persona e la comunità. Il progetto è un ponte tra cittadini e istituzioni, capace di generare fiducia, attivare soluzioni e promuovere la coesione sociale. L’ATER ha istituito l’Ufficio Gestione Sociale, servizio innovativo che accompagna i nuovi assegnatari verso l’abitare, offrendo supporto pratico e relazionale. Per nuclei fragili, è stata introdotta la figura dell’assistente sociale, in grado di attivare reti territoriali e collaborazioni con Servizi Sociali e Specialistici, assicurando una presa in carico integrata e personalizzata.
A questa azione, si affiancano nuove modalità operative che mirano a rafforzare la sostenibilità dell’abitare: dalla prevenzione della morosità e del degrado abitativo, alla mediazione nei conflitti condominiali, fino alla gestione delle richieste di ricalcolo del canone e dei contributi sociali. L’ufficio monitora inoltre i pagamenti, attivando quando necessario le procedure legali per il recupero dei crediti. La sfida è costruire un welfare urbano premiale, che riconosca il merito, risponda ai bisogni sociali e valorizzi il contributo dei cittadini. Un sistema più giusto, inclusivo e sostenibile.”
“Per noi, le microaree sono un habitat da riprogettare: ripensare le funzionalità per far funzionare al meglio le case di comunità, i punti unici di accesso, gli infermieri di famiglia, le prospettive della telemedicina, e farlo insieme, progettando gli sviluppi”, ha precisato il direttore dei Servizi sociosanitari, Giulio Antonini.
Ambra de Candido, direttore del Dipartimento Servizi e Politiche Sociali: “Noi parliamo di 14 microaree ma a cosa servono? Perché sono state realizzate? Una volta c’erano i vicini di casa, che si davano una mano, perché i rapporti di buon vicinato sono fondamentali per vivere bene soprattutto in un complesso grande. L’obiettivo è che i residenti nei grandi complessi possano incontrarsi, parlare e collaborare, costruendo salute, serenità e una vita migliore. Una città vive di incontri, di aiuto e confronto, e il privato sociale è fondamentale per costruire comunità.”
“Fare in modo che le persone che vivono soprattutto nei grandi complessi ATER riescano a incontrarsi, a parlare, offrendo loro un modo diverso di vivere questi spazi. Una città è vivibile solo se ci spazi di incontro, di aiuto e confronto e intorno anche grazie al lavoro del privato sociale cerchiamo di costruire la comunità”, ha concluso la De Candido.
Il referente per habitat microarea cuore pulsante dell’attività, Massimiliano Capitanio ha sottolineato il ruolo del Festival “un momento di sintesi di un percorso annuale che si sviluppa attraverso alcuni momenti. E’ un festival che al contrario dei tanti festival esistenti non parla delle persone ma con le persone e raccoglie le loro storie cercando di rappresentare i processi, quello che accade affinché poi ci sia un evento”.
Il Festival delle Comunità di Habitat Microaree è una iniziativa del Comune di Trieste, Dipartimento Servizi e Politiche Sociali, in partnership con ASUGI e Ater Trieste, con il supporto organizzativo delle Cooperative Sociali La Quercia e Duemilauno Agenzia Sociale.
Il Festival delle Comunità di Habitat Microaree (HM), anche nel 2025, si è concretizzato su due direttrici, le attività che in ogni area si sviluppano tra luglio e settembre e un momento pubblico, di sintesi, che si svolgerà nella mattinata del 9 settembre 2025 presso il teatrino Franco e Franca Basaglia alle ore 8.30 (in allegato il programma).
Il contenuto del Festival 2025, a differenza dell’edizione 2024, che con la partecipazione e la voce delle persone residenti nelle 14 aree in cui è attivo il programma, aveva cercato di rappresentare attraverso le attività il senso di appartenenza, più o meno marcato, presente nelle comunità territoriali, questo anno ha posto la sua attenzione sui processi di sviluppo di comunità.
L’evento pubblico è frutto di un lavoro sinergico tra i partners del Programma HM.
Il Comune insieme ad Asugi, Ater e Terzo settore vogliono riflettere su come il Programma HM è in grado di rispondere alle sfide imposte dai cambiamenti sociali in atto, su come produrre ancora salute.
Come, con quale livello di partecipazione delle persone, con quale supporto degli operatori, si configurano processi di sviluppo di comunità, attraverso HM.
La considerazione che ha portato a questa scelta, come sviluppo rispetto a quanto fatto lo scorso anno, è che appare sempre più chiaro come i processi, l’impegno, le fatiche, le ore di lavoro necessari ad arrivare alla realizzazione di una attività, di un evento, di un accompagnamento, sono elementi nascosti, spesso sconosciuti ai più, quasi come vedere una attività, una iniziativa, fosse il centro del lavoro.
Il processo sviluppato da HM è invece il vero cuore pulsante, anche in termini di risorse impiegate, del Programma. Da qui la scelta di provare a rappresentare i processi di sviluppo di comunità.
L’ipotesi si è concretizzata con la produzione di un un video, quasi un corto metraggio, in cui, accompagnati da una voce narrante, quella della Bora di Trieste!, si passa da un territorio ad un altro, tra racconti e parole che la Bora, appunto, raccoglie e restituisce creando un percorso logico dei processi, narrati dalle persone, che si sviluppano di rione in rione.
COMTS-LR