
Il commissariato “Trevi Campo Marzio” di Roma, storico I distretto di Pubblica Sicurezza, è un luogo noto per la sua esposizione mediatica. Tra aprile e dicembre 2005, le telecamere di una docu-story prodotta da Fox International Channels Italia hanno seguito la vita quotidiana e il lavoro degli agenti, documentando la loro professione in 11 puntate trasmesse su Foxcrime. La serie, intitolata “Commissariato-Trevi Campo Marzio”, ha mostrato un ritratto inedito e autentico della Polizia di Stato, dagli interventi su strada alle indagini, lontano dai cliché delle fiction.
Come affermato all’epoca da Roberto Sgalla, direttore dell’Ufficio relazioni esterne della Polizia, l’iniziativa mirava a “accrescere la fiducia che la gente ha nella Polizia di Stato” mostrando il loro “impegno quotidiano” e la loro “forte carica umanitaria e, perché no, le loro debolezze”.
Un contrasto con la realtà odierna
Oggi, tuttavia, l’immagine patinata e avvincente di quella docu-story sembra lontana anni luce dalla realtà del commissariato. Le condizioni attuali dell’immobile, documentate da recenti foto, rivelano un grave stato di degrado. Le finestre e i termosifoni mostrano segni evidenti di abbandono e di mancata manutenzione ordinaria. Crepe nell’intonaco, finiture fatiscenti e ruggine suggeriscono che l’edificio non riceve le cure necessarie da molto tempo.
Questo scenario crea un forte contrasto con l’importanza simbolica e pratica che il commissariato riveste. Situato nel cuore di Roma, è un punto di riferimento non solo per i cittadini, ma anche per i turisti e i pellegrini che visitano la Capitale, ai quali offre servizi come il supporto per i visti e, in alcuni casi, anche prestazioni sanitarie. La mancanza di manutenzione in una struttura così centrale, e un tempo celebrata dai media, è un segnale preoccupante che stride con l’immagine di “Città Eterna” che si cerca di promuovere.

