
L’incontro tra il presidente statunitense Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei alla Casa Bianca ha avuto un esito chiaro: si punta a un incontro bilaterale tra Putin e Zelensky, che potrebbe tenersi già nelle prossime settimane. Lo ha confermato il presidente francese Emmanuel Macron, spiegando che dopo la telefonata tra Trump e Putin, la priorità è stabilire un contatto diretto tra i leader di Russia e Ucraina, seguito da un vertice a tre. Secondo il giornalista di Axios Barack Ravid, l’amministrazione statunitense spera che l’incontro avvenga entro la fine di agosto.
Approcci diversi e temi caldi: sanzioni e concessioni
Il vertice ha evidenziato le differenze di approccio tra gli Stati Uniti e l’Europa. Il diplomatico russo Rodion Miroshnik ha sottolineato come Trump non consideri un cessate il fuoco come prerequisito per un accordo, a differenza dei leader europei. Tuttavia, la discussione ha toccato anche un tema caro all’Europa: le sanzioni contro la Russia. Macron ha rivelato che si è discusso di un possibile inasprimento delle misure punitive nel caso in cui la Russia si dimostri non collaborativa.
Un altro punto cruciale emerso dai media riguarda la posizione di Zelensky sulle concessioni territoriali. Secondo il Wall Street Journal, il presidente ucraino non ha respinto immediatamente l’idea, ma ha sollevato le difficoltà legali e logistiche legate a una possibile cessione di territori. Ha anche detto di poter considerare “scambi proporzionali” in un potenziale accordo di pace, il che segna un’evoluzione nella sua posizione.