
(AGENPARL) – Fri 08 August 2025 Melasecche (Lega) annuncia interrogazione
(Acs) Perugia, 8 agosto 2025 – “Ho depositato un’interrogazione a
risposta immediata per denunciare il gravissimo peggioramento della
crisi idrica del Lago Trasimeno e le conseguenze potenzialmente
drammatiche per il servizio di navigazione e per l’intero comparto
turistico regionale”: lo annuncia il consigliere regionale della
Lega Enrico Melasecche.
“La situazione del Lago – spiega – ha raggiunto un livello di
criticità allarmante e l’ulteriore abbassamento idrometrico
registrato in questa prima parte dell’anno, facilmente prevedibile,
sta determinando per la prima volta nella storia recente
ultradecennale del Trasimeno la progressiva interruzione della
navigazione, con i battelli più grandi e capienti già fuori uso. Il
traghetto ‘Perugia’ e il battello merci ‘Grifone’ sono fermi,
mentre il ‘Concordia II’ opera in condizioni di grave rischio per
l’integrità del mezzo, con l’elica che sfiora il fondale e con
una probabile avaria nei prossimi giorni se non si interverrà
tempestivamente. L’impossibilità di utilizzare il ‘Grifone’
compromette gravemente la sicurezza dell’Isola Maggiore: nei mesi
scorsi un incendio è stato domato solo grazie all’intervento dei
Vigili del Fuoco, trasportabili esclusivamente a bordo del battello
merci. Oggi, se si ripetesse un’emergenza simile, l’isola non
sarebbe raggiungibile dai soccorritori. Quasi l’intera flotta
rischia il blocco totale, con sospensione dei collegamenti da e verso
le isole, in particolare l’Isola Polvese, e con danni economici e
reputazionali gravissimi, proprio alla vigilia di Ferragosto, con
perdita di quote di mercato difficilmente recuperabili negli anni a
venire”.
“A Isola Maggiore – prosegue Melasecche – le darsene sono ormai in
condizioni critiche: il livello dell’acqua non consente l’ingresso
delle imbarcazioni private, indispensabili per residenti e attività
commerciali. Nel frattempo, l’attività di asportazione delle alghe
con le taglierine sembra non essere attuata completamente, con una
percentuale significativa di biomassa che resta in acqua e sulle rive,
in putrefazione maleodorante, offrendo uno spettacolo indecoroso che
allontana turisti e aggrava il problema ambientale. Questa situazione
era ampiamente prevedibile ed è il risultato di una inerzia
amministrativa prolungata da parte della Giunta Regionale e
dell’Unione dei Comuni nei mesi invernali e primaverili, quando
sarebbe stato necessario avviare subito le operazioni di dragaggio.
Negli ultimi otto mesi, nonostante i reiterati allarmi, non è stata
adottata alcuna misura preventiva relativa alle conseguenze sulla
navigazione per il calo del livello delle acque, stimato in circa 10
cm rispetto allo scorso anno. Va ricordato che nel 2020, durante il
governo regionale di centrodestra, la Regione Umbria aveva trasferito
all’Unione dei Comuni circa 3 milioni di euro, stanziati dal
Ministero competente, destinati proprio al dragaggio. Nonostante ciò,
l’Unione, guidata dal centrosinistra, non ha mai completato gli
interventi, contribuendo al progressivo deterioramento della
navigazione. La giunta precedente aveva inoltre provveduto, dopo
lustri di immobilismo, a risolvere i problemi causati dalla crescita
di alberi adulti decine di metri sui letti della rete, alla pulizia
dei canali Moiano e Anguillara per favorire, in caso di piogge
improvvise, l’officiosità idraulica di adduzione al Lago”.
“Sul fronte dell’approvvigionamento idrico, dopo l’incarico
affidato all’Università di Perugia dalla precedente amministrazione
regionale per verificare la compatibilità chimica e ittica
dell’utilizzo delle acque della diga di Montedoglio, la gestione
politica del dossier da parte dell’attuale Giunta si è
contraddistinta per proclami altisonanti ma in una evidente debolezza
negoziale nei confronti della Regione Toscana, che in più occasioni
avrebbe manifestato atteggiamenti padronali mai esercitati
dall’Umbria verso le regioni confinanti. Tale approccio è culminato
nel clamoroso episodio della delibera di Giunta n. 751 del 22 luglio
2025, su materie di importanza storica per il futuro dell’Umbria,
approvata senza alcun confronto preventivo con il Consiglio Regionale
o con i territori. Il protocollo, presentato trionfalmente alla
stampa, è stato addirittura celebrato dal capogruppo del PD e dalla
Presidente della II Commissione, competente in materia, dopo che già
era stato ritirato il 31 luglio, senza che gli stessi fossero
informati, evidenziando un dilettantismo gestionale e politico che,
dopo la discutibile manovra fiscale, mina ulteriormente la
credibilità della Giunta Proietti. L’accordo era stato
comprensibilmente presentato come vittoria dal presidente della
Toscana e si configurava come una ‘svendita’ degli interessi
umbri, subordinando l’uso di una risorsa idrica nazionale, cui
l’Umbria ha pieno diritto, a logiche elettorali della Toscana, quasi
fosse una concessione locale. Un approccio inaccettabile, che potrebbe
aprire la strada a ricatti su altri fronti strategici.
Dall’allontanamento della Stazione Alta Velocità dal sito
baricentrico di Creti individuato da RFI, alla condivisione
dell’elisoccorso Nibbio, fino ad accordi sanitari che allontanano
l’obiettivo di ridurre la mobilità passiva e recuperare quella
attiva”.
“Per queste ragioni – conclude Melasecche – con l’interrogazione
depositata chiedo alla Presidente della Giunta Regionale e agli
assessori competenti di specificare quali provvedimenti immediati
siano previsti a sostegno del servizio di navigazione, affinché alle
limitazioni nell’uso dei natanti già poste in essere e sottaciute
alla pubblica opinione, nonostante un profluvio di comunicati stampa
in gran parte fuorvianti, non facciano seguito ulteriori blocchi o
rottura delle eliche a causa del progressivo abbassamento del livello
e del mancato reale e concreto avvio delle operazioni di dragaggio
indispensabili, in attesa dell’avvio nei prossimi mesi delle
operazioni di trasferimento parziale delle acque in surplus della diga
di Montedoglio non utilizzabili per l’irrigazione in Toscana. Chiedo
anche quali provvedimenti concreti, materiali e immediati, con
relativo e inderogabile cronoprogramma di attuazione che si chiede di
fornire, intendano adottare per scongiurare il rischio reale e
imminente del blocco totale del servizio di navigazione prima e dopo
la festività di Ferragosto, e per ripristinare condizioni minime di
operatività e sicurezza per i passeggeri e per il personale di bordo,
le cui condizioni di lavoro e responsabilità sono ormai divenute
insostenibili, con il ricorso da parte dei lavoratori a stratagemmi
operativi, costretti a proseguire il servizio nonostante le operazioni
di quotidiano aumento del rischio. Domando che la giunta chiarisca
dettagliatamente altresì quali motivazioni sono alla base dei ritardi
nei lavori di dragaggio dei pontili e delle rotte di navigazione e
quali eventuali vincoli esistano da parte della Soprintendenza e, se
sussistenti, quali maggiori costi gravino in ragione di prescrizioni
della stessa a causa di modalità operative e destinazione dei fanghi,
tutto ciò nonostante la nomina da parte del Governo del Commissario