
(AGENPARL) – Thu 31 July 2025 Il capogruppo della Lega Umbria, Enrico Melasecche, annuncia interrogazione
(Acs) Perugia, 31 luglio 2025 – “Nonostante sul nostro territorio non siano
stati ancora rilevati casi confermati di ‘West Nile Virus’ nell’anno in
corso, la vicinanza ai focolai attivi e la presenza di ambienti naturali
favorevoli alla proliferazione del vettore principale, la zanzara Culex
pipiens, impongono un livello di attenzione massimo da parte delle
istituzioni sanitarie regionali. Il Tevere, il Nera, il Lago Trasimeno, il
Lago di Corbara e il Lago di Piediluco rappresentano ecosistemi umidi
particolarmente esposti, e quindi vulnerabili, rispetto alla potenziale
introduzione e trasmissione del virus”. Lo dichiara il consigliere
regionale Enrico Melasecche, capogruppo della Lega all’Assemblea
legislativa dell’Umbria.
“L’infezione da West Nile Virus, classificata come emergenza sanitaria
pubblica di carattere stagionale, ha assunto nel tempo – spiega Melasecche
– una rilevanza crescente nel nostro Paese, con una diffusione sempre più
estesa a partire dalle prime ondate epidemiche registrate nel 1998. Se in
origine il fenomeno ha interessato in prevalenza le regioni del Nord Italia,
i dati epidemiologici più recenti segnalano una significativa circolazione
del virus anche in ampie aree del Centro e del Sud. Lazio, Emilia-Romagna,
Piemonte e Campania, in particolare, stanno registrando un numero crescente
di casi umani e di focolai tra gli animali, a conferma di una progressiva
espansione geografica del virus, che non può essere ignorata. In questo
contesto, l’Umbria non può considerarsi al riparo dal rischio”.
Il consigliere di opposizione annuncia di aver presentato un’interrogazione
alla Giunta di Palazzo Donini per: conoscere quali misure concrete siano
state messe in campo dalla Regione per prevenire e contenere il rischio di
diffusione del West Nile Virus in Umbria; chiarire se siano già attive
misure di sorveglianza entomologica, azioni specifiche di controllo dei
vettori, attività di vigilanza sulla fauna selvatica e un eventuale
rafforzamento della rete di monitoraggio nelle aree a maggiore esposizione
ambientale; se siano stati predisposti interventi operativi di
disinfestazione, piani straordinari da attuare in caso di emergenza sanitaria
e forme di collaborazione con i Comuni per contrastare in modo coordinato la
proliferazione delle zanzare. Ho ritenuto anche necessario sollecitare la
Giunta a riferire se siano stati adottati protocolli aggiornati e se siano
stati attivati percorsi di formazione specifica per le strutture sanitarie
del territorio, al fine di assicurare la prontezza del sistema in presenza di
eventuali casi sospetti. Già nel 2021 la Regione Umbria aveva recepito
formalmente il ‘Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta
alle malattie trasmesse da artropodi 2020–2025’, che definisce un
approccio integrato fondato sulla sinergia tra sorveglianza entomologica,
veterinaria e umana, unitamente ad azioni di controllo mirato del vettore.
Oggi, tuttavia, non basta la pianificazione astratta: è indispensabile
verificare se queste strategie siano concretamente operative e adeguate
rispetto a una minaccia epidemiologica in espansione. La salute pubblica –
conclude Enrico Melasecche – non può essere oggetto di sottovalutazioni o di
attese passive. Servono chiarezza, tempestività e un piano di azione
concreto, prima che l’Umbria si trovi ad affrontare un rischio annunciato
senza gli strumenti adeguati per prevenirlo”. RED/mp
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80622