
(AGENPARL) – Fri 25 July 2025 Guardia di Finanza – Comando
Provinciale Ragusa
COMUNICATO STAMPA
25/07/2025
GdiF RAGUSA: MAXI FRODE IN COMMERCIO NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO
SCOPERTA DALLA GUARDIA DI FINANZA E DALL’I.C.Q.R.F..
Nell’ambito dei controlli a tutela del “Made in Italy” previsti dalla Cabina di Regia 2025 istituita presso il
Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – programmati e sviluppati con il fattivo
supporto, in tema di analisi di rischio economico-finanziario, del Gruppo Anticontraffazione e Sicurezza Prodotti
del Nucleo Speciale Beni e Servizi e dell’Ufficio TERR I – Indirizzo e coordinamento dell’attività ispettiva della
Direzione Generale degli Uffici territoriali e Laboratori dell’Ispettorato centrale – i finanzieri del Nucleo p.e.f. di
Ragusa, congiuntamente ai funzionari dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei
prodotti agroalimentari (I.C.Q.R.F.) di Vittoria, hanno ultimato, nel corrente mese, un intervento nei confronti di
un centro di stoccaggio di latte alimentare ubicato nel territorio ragusano, rilevando l’introduzione, negli anni
2024 e 2025, di circa 3 milioni di litri di latte pastorizzato di provenienza maltese.
Il prodotto, successivamente immesso sul mercato attraverso operatori locali, è stato destinato a diversi
inconsapevoli caseifici operanti sia in Sicilia che in altre regioni italiane. Le attività ispettive, condotte anche a
valle della filiera presso gli stabilimenti acquirenti, hanno consentito di rilevare gravi irregolarità in merito
all’indicazione dell’origine e del trattamento termico del latte impiegato.
In particolare, la documentazione accompagnatoria del latte maltese è risultata alterata, riportando indicazioni
non veritiere circa l’origine del prodotto – presentata in alcuni casi come italiana o siciliana – e omettendo il
trattamento di pastorizzazione subito all’estero, sostituito dalla dichiarazione di prodotto “crudo”.
Tali pratiche hanno indotto in errore le aziende casearie acquirenti che, nella convinzione di utilizzare latte
siciliano, hanno invece impiegato materia prima estera per la produzione di formaggi successivamente etichettati
come italiani e in taluni casi come siciliani.
I soggetti ritenuti responsabili sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria competente per le ipotesi delittuose di
falsità materiale e di frode in commercio.
Per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo
nel caso in cui intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.
L’operazione si inserisce nel contesto delle attività svolte dalla Guardia di finanza e dall’I.C.Q.R.F. per
contrastare le frodi e le contraffazioni nel settore agroalimentare nonché le filiere illecite del falso made in Italy,
a tutela delle produzioni nazionali e dei consumatori.
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