
(AGENPARL) – Fri 25 July 2025 L’Aula di Palazzo Cesaroni vota all’unanimità la mozione di Pace,
Giambartolomei e Agabiti (FdI) dopo aver condiviso una variazione testuale
del dispositivo. La soddisfazione della presidente Proietti che ha detto di
condividere “la rilevanza e l’urgenza di riconoscere l’obesità come
malattia cronica invalidante e in linea con le più recenti acquisizioni
scientifiche e le direttive emanate da organismi internazionali”
(Acs) Perugia, 25 luglio 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
approvato all’unanimità dei presenti (17) la mozione promossa da Eleonora
Pace, Matteo Giambartolomei e Paola Agabiti (FdI) relativa al
“Riconoscimento dell’obesità come malattia cronica e l’inserimento
delle relative terapie all’interno dei LEA (Livelli Essenziali di
Assistenza) e individuazione da parte della Regione Umbria di uno specifico
Piano diagnostico terapeutico assistenziale”. Sulla condivisione
dell’atto si è giunti dopo una variazione testuale del dispositivo
originario che mira ad impegnare la Giunta regionale “a condividere
l’urgenza di riconoscere l’obesità come malattia cronica ed invalidante
e ad attivarsi presso il Ministero della Salute affinché le relative
prestazioni sanitarie siano inserite nei livelli essenziali di assistenza
(LEA), così da garantire il diritto di tutti i pazienti ad un accesso equo
alle cure ed un miglioramento delle loro condizioni di vita. Ma anche ad
attivarsi affinché la Regione Umbria nel redigendo nuovo Piano
socio-sanitario 2025-2030, in corso di predisposizione, preveda una serie di
azioni per migliorare i percorsi terapeutici, la diagnosi precoce, la
prevenzione dell’obesità nell’intero territorio regionale definendo la
rete clinica e le linee di indirizzo per la prevenzione ed il contrasto del
sovrappeso e dell’obesità nell’ambito dei disturbi della nutrizione e
dell’alimentazione”.
Eleonora Pace, dopo un excursus sui dati nazionali ha sottolineato che “in
Umbria, i dati del Sistema di Sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di
Sanità per il biennio 2023-2024 indicano che il 33,4% della popolazione è
in sovrappeso mentre il 9% è obeso. Rispetto alla popolazione infantile, i
dati del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità OKkio
alla Salute relativi all’Umbria per l’anno 2023 rilevano che tra i
bambini della Regione l’1,2% risulta in condizioni di obesità grave, il
7,0% risulta obeso e il 18,4% sovrappeso. L’obesità ed il sovrappeso
costituiscono un costo, non solo per la salute dei cittadini, ma anche per il
Servizio Sanitario Nazionale (SSN) poiché la spesa legata alla cura
dell’obesità e delle patologie ad essa correlate è altissima, con un
trend in crescita che rischia di mettere a dura prova il SSN (secondo
l’Italian Barometer Obesity Report, i costi raggiungono i 13 miliardi di
euro, assorbendo il 9 per cento della spesa sanitaria e causando una
riduzione del PIL pari al 2,8 per cento). L’obesità, ancora oggi, non è
diffusamente riconosciuta come malattia grave che merita diagnosi,
trattamento e servizi di prossimità sul territorio (al pari di altre
patologie) e ciò è dovuto alla radicata convinzione che si tratti di un
problema estetico che derivi prevalentemente dalla scelta del paziente, in
qualche misura colpevole dello stato patologico in cui versa. L’ultimo
Piano nazionale cronicità elaborato dal Ministero della Salute nel 2016,
attualmente in fase di aggiornamento, non annovera l’obesità tra le
patologie croniche bensì quale fattore di rischio intermedio. Ad oggi, le
prestazioni sanitarie legate alla cura dell’obesità non rientrano nei
livelli essenziali di assistenza (LEA), per cui i pazienti con obesità non
beneficiano di esenzione delle spese sanitarie e nessuno dei farmaci
specificamente indicati per tale tipo di terapia risulta rimborsato dal SSN.
I pazienti con obesità hanno un accesso limitato all’educazione
terapeutica, ai programmi intensivi di modifica del loro stile di vita nel
SSN e raramente vengono offerti loro percorsi di terapia di tipo cognitivo
comportamentale. Solo alcune regioni italiane hanno adottato diagnostici
terapeutici assistenziali (PDTA) specifici per il trattamento
dell’obesità. La Regione Umbria non ha ancora adottato un apposito e
specifico PDTA e non risultano PDTA che definiscano, oltre la prevenzione,
anche i centri e le competenze da coinvolgere per garantire diagnosi,
trattamento e monitoraggio della malattia stessa”
Interventi:
Proietti Maria Grazia (Pd): “Ringrazio il consigliere Pace per avere posto
l’attenzione su questa patologia che, insieme ad altre, è peggiorativa di
altre patologie. Non ci sono i LEA specifici per l’obesità, lo diventano
quando correlati a patologie croniche riconducibili. È importante che a
livello ministeriale venga definito con i LEA, così come stiamo facendo nel
piano socio-sanitario che stiamo modulando. La stessa direttrice Donetti ha
ribadito l’importanza della rete soprattutto per delle patologie croniche
così impattanti. Mentre nel 2021-22 c’era stata una lieve riduzione della
percentuale di obesità in Umbria, dal 2023 siamo ritornati su valori anche i
superiori alla media nazionale.
Stefania Proietti (Presidente Giunta regionale): “La Giunta chiaramente
condivide la rilevanza e l’urgenza di riconoscere l’obesità come malattia
cronica invalidante e in linea con le più recenti acquisizioni scientifiche
e le direttive emanate da organismi internazionali, tra cui la Commissione
parlamentare europea per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza
alimentare, e la Commissione europea, che definiscono l’obesità come
‘malattia cronica recidivante’. È noto che la possibilità di
riconoscere l’obesità come malattia cronica nei LEA spetta al Ministero
della Salute. Noi con questo dispositivo ci impegniamo in ogni sede perché
sia reso tale. La possibilità di garantire le prestazioni per il PDTA
dell’obesità come patologia cronica necessita di specifica esenzione, che in
assenza di riconoscimento nei LEA richiede copertura con risorse extra-LEA,
con quantificazione del numero e della tipologia di prestazioni per i
pazienti eleggibili per coprire la quota di ticket di riferimento, come
avviene ora. Le linee di indirizzo citate nella mozione per la prevenzione e
il contrasto del sovrappeso e dell’obesità, fanno parte dell’accordo
approvato dalla Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni
e le Province autonome di Trento e Bolzano il 27 luglio 2022 e non è stato
recepito ancora in legislatura. Ovviamente noi ci attiveremo anche in questa
sede per poterlo recepire. A livello nazionale è in corso attualmente
un’iniziativa per ottenere il riconoscimento ufficiale dell’obesità come
malattia cronica con proposta di legge, dal titolo ‘Disposizioni per la
prevenzione e la cura dell’obesità’ e il testo attualmente è all’esame
del Senato per l’approvazione che prevede quali punti salienti l’inclusione
nei LEA, l’inclusione nel piano della cronicità, la redazione di un piano
nazionale di contrasto all’obesità e l’istituzione di un osservatorio per lo
studio dell’obesità. Il piano nazionale della prevenzione e l’accordo
Stato-Regioni del 24 novembre del 2016 già individuavano la necessità di
percorsi preventivi, diagnostici, terapeutici e assistenziali dedicati per il
sovrappeso e l’obesità. Si tratta, secondo noi, di una sfida sanitaria ed
economica globale con impatti particolarmente gravosi sul sistema sanitario
nazionale. La prevenzione e il trattamento necessitano di interventi
multidisciplinari, di una maggiore sensibilizzazione e di investimenti per
migliorare l’accesso e le cure e i percorsi assistenziali strutturati. Per
affrontare una patologia così complessa come l’obesità sono necessari
interventi multidisciplinari e strutturati e i PDTA diventano una modalità
di lavoro coerente per rispondere a tali complessità, che riguardano la
diagnosi precoce, la prevenzione, la prevenzione dell’obesità, la
standardizzazione dei protocolli di gestione. La riduzione degli errori
terapeutici devono coinvolgere la comunicazione tra medico di medicina
generale e specialisti in una logica di ottimizzazione delle risorse
sanitarie. In Umbria, allo stato attuale, sono stati redatti due PDTA
specifici per il trattamento dell’obesità della USL1 e dell’azienda
ospedaliera di Terni e che in Umbria esiste una rete pubblica specializzata
nelle diagnosi e nel trattamento dell’obesità che offre percorsi completi,
valutazione clinica, supporto psicologico, dieta personalizzata e intervento
chirurgico con follow-up postoperatorio. Si tratta del centro DAI di Città
della Pieve dell’Usl Umbria 1, riconosciuto come centro di eccellenza dalla
Società Italiana dell’Obesità. C’è il progetto ‘Il dietista informa’
della USL Umbria 1, c’è il centro di CA di Umbertide (USL Umbria 1),
l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia offre i servizi di
dietologia e nutrizione clinica. L’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni
ha ambulatori specialistici per malattie metaboliche e obesità e poi ci sono
gli ospedali pubblici di Foligno, di Spoleto, di Città di Castello, Santa
Maria della Misericordia e l’azienda ospedaliera di Terni offrono interventi
di chirurgia. Questo vuol dire che noi ci inseriamo in un contesto e ci
facciamo parte attiva nella richiesta di inserimento nei Lea perché abbiamo
già un contesto abbastanza strutturato che poi troverà come attuazione nel
redigendo piano socio-sanitario”. AS/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80593