
(AGENPARL) – Thu 24 July 2025 UNICAM
Università di Camerino
West Nile: il parere dell’esperto Unicam prof. Guido Favia
“Situazione sotto controllo, ma resta importante la prevenzione”
Camerino, 24 luglio 2025 – In questi giorni si stanno registrando in Italia nuovi casi di infezione da virus West Nile, una zoonosi trasmessa da zanzare del genere Culex. Sulla questione interviene il prof. Guido Favia, parassitologo dell’Università di Camerino, per fare chiarezza e rassicurare la popolazione: “La situazione è sostanzialmente in linea con quella degli ultimi anni e non ci sono segnali di allarme particolare”.
Il virus viene trasmesso esclusivamente attraverso la puntura di zanzare infette e non si trasmette da persona a persona. I principali serbatoi naturali del virus sono gli uccelli, mentre l’essere umano e i cavalli rappresentano degli ospiti cosiddetti “a fondo cieco”, non coinvolti nella catena di trasmissione.
“Nella stragrande maggioranza – spiega il prof. Favia – dei casi l’infezione è asintomatica o presenta sintomi lievi, simili a quelli influenzali. Solo una piccola percentuale dei soggetti infettati sviluppa forme cliniche più evidenti, e i casi gravi sono rari, concentrati soprattutto tra le persone anziane o con comorbidità. Non esiste una terapia specifica né un vaccino, ma i trattamenti sintomatici risultano in genere efficaci”.
Il professor Favia sottolinea che la prevenzione rimane l’arma più efficace: evitare le punture di zanzare riduce in modo significativo il rischio di infezione. È importante adottare semplici misure precauzionali, quali installare zanzariere alle finestre, indossare abiti lunghi e chiari quando si sta all’aperto, soprattutto al tramonto, utilizzare repellenti seguendo attentamente le istruzioni indicate.
Inoltre, il monitoraggio entomologico è attivo e costante, sia sulle popolazioni di zanzare che sui virus eventualmente presenti.
“In Italia – sottolinea il prof. Favia – abbiamo una rete di controllo storicamente efficiente, che ci consente di tenere sotto osservazione le aree a rischio. Nelle Marche, ad esempio, come Università di Camerino abbiamo avviato già da marzo campagne mirate di monitoraggio e controllo larvale in collaborazione con vari comuni”.
Il prof. Favia invita infine a evitare allarmismi: “Non siamo di fronte a una pandemia. È un fenomeno che conosciamo e con cui conviviamo da alcuni anni. Serve attenzione, informazione e collaborazione da parte di tutti per ridurre i fattori di rischio, a partire dall’eliminazione dei ristagni d’acqua dove le zanzare possono deporre le uova”.
Per informazioni:
Area Comunicazione e Public Engagement
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