
AIL-Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma ha preso parte oggi all’evento “Terapie innovative nei tumori ematologici. Verso un accesso equo e sostenibile. Un confronto sulle terapie avanzate nei tumori ematologici: dalle CAR-T agli anticorpi bispecifici“, svoltosi in Sala Zuccari del Senato su iniziativa del Senatore Francesco Zaffini, in collaborazione con All.Can Italia, piattaforma di cui AIL è membro.
Le terapie innovative, come CAR-T e anticorpi bispecifici, hanno cambiato radicalmente la gestione dei tumori ematologici, aprendo nuove prospettive di remissione duratura e, in alcuni casi, di guarigione. Tuttavia, in Italia l’accesso a queste cure salvavita è ancora fortemente disomogeneo.
Una distribuzione non equa dei centri erogatori, l’assenza di una governance nazionale chiara e le criticità economiche rappresentano ostacoli rilevanti. È quanto emerso dal Report sulle disparità regionali: Advanced Therapy & CAR-T, presentato oggi a Roma da IQVIA per All.Can Italia, con la partecipazione di istituzioni, clinici e associazioni di pazienti.
Il report ha messo in luce l’aumento dei pazienti trattati con CAR-T che, tra il 2024 e il 2026, cresce del 14% con 51 centri autorizzati all’erogazione della terapia, di cui più della metà concentrati nel nord del Paese.
Felice Bombaci, Coordinatore Nazionale Gruppo Pazienti AIL e membro All.Can Italia, ha affermato:
“Oggi l’accesso alle terapie innovative in ambito onco-ematologico è ancora profondamente iniquo: dipende troppo dal territorio in cui si vive e non dalla condizione clinica. Questa disparità è inaccettabile. Le CAR-T e gli anticorpi bispecifici sono terapie salvavita che possono offrire una chance concreta di guarigione, restituendo la persona alla propria vita e socialità. È per questo che devono essere considerate un investimento, non una spesa: anche nella rendicontazione economica del Servizio Sanitario, serve un cambio di paradigma. Per rendere realmente accessibili queste terapie, dobbiamo partire dall’eliminazione degli ostacoli di programmazione che ancora rallentano l’accesso ai farmaci salvavita. I pazienti non possono permettersi di aspettare. È necessario, ad esempio, superare il sistema dei prontuari terapeutici regionali che, oggi, rappresenta una barriera all’uniformità di cura. Non possiamo più tollerare che la sopravvivenza sia determinata dal codice di avviamento postale.”
Francesco Zaffini, Presidente della X Commissione Salute, Lavoro, Previdenza e Affari Sociali di Palazzo madama ha dichiarato: “Un diffuso accesso a terapie avanzate e innovative – dichiara – per poter rappresentare una soluzione equa e sostenibile nella cura dei tumori ematologici e più in generale nelle diverse patologie associate, deve passare necessariamente attraverso l’idea di riclassificare le risorse impegnate da spesa corrente a spesa d’investimento, o spese in conto capitale. Ciò in quanto queste terapie, pur realizzate spesso con tecnologie dai costi esorbitanti e quindi di difficile accesso per il paziente, hanno la capacità di garantire risultati negli anni anche con una sola somministrazione; sono infatti spesso terapie one-shot con risparmi importanti e consistenti nella spesa di presa in carico da parte del nostro SSN dei pazienti. La X Commissione che presiedo a Palazzo Madama sta lavorando proprio in questa direzione, nella considerazione generale di inserimento della spesa in terapie avanzate e in prevenzione come spesa di investimento”.
Graziano Lardo, Direttore Generale Ricerca e Innovazione in Sanità del Ministero della Salute, ha ribadito l’impegno istituzionale: “In un’epoca in cui il progresso scientifico avanza con una rapidità senza precedenti, le terapie avanzate rappresentano una svolta concreta nella cura dei tumori ematologici. Non si tratta più di soluzioni sperimentali, ma di strumenti terapeutici che stanno entrando stabilmente nella pratica clinica, offrendo nuove prospettive ai pazienti. Come Ministero della Salute, abbiamo posto la promozione dell’innovazione e l’equità nell’accesso alle cure al centro delle nostre politiche, sostenendo la ricerca anche finalizzata allo sviluppo dell’oncologia di precisione. Per rendere davvero strutturale e fruibile l’innovazione, serve un approccio sistemico che valorizzi la ricerca, superi i divari territoriali, rafforzi i meccanismi di valutazione e accesso, coinvolgendo attivamente le Società Scientifiche e le Associazioni dei Pazienti per ascoltare la voce di chi ogni giorno affronta la malattia. Solo così potremo costruire un Servizio Sanitario sempre più capace di accogliere il futuro.”
Claudio Cartoni, Dirigente Medico Ematologo del Policlinico Umberto I, ha aggiunto: “Il futuro della cura nelle patologie oncoematologiche passa senza dubbio attraverso l’immunoterapia. Terapie innovative come le Car-T e gli anticorpi bispecifici stanno cambiando radicalmente la prognosi di molti pazienti, rappresentando una vera rivoluzione salvavita. Tuttavia, queste opportunità pongono anche sfide importanti, in particolare sul piano della sostenibilità del sistema, dell’accesso equo alle cure e di eleggibilità dei pazienti. Per farvi fronte è necessario quindi adottare un modello di governance integrata che metta in rete strutture, competenze e risorse. Solo attraverso una rete oncoematologica strutturata, che coinvolga clinici, istituzioni, tecnici e rappresentanze dei pazienti, potremo garantire un accesso efficace, tempestivo e sostenibile a queste terapie salvavita.”
Paolo Bonaretti, Portavoce di All.Can, ha concluso: “L’incontro di oggi ha rappresentato un momento di confronto per riaffermare l’urgenza di promuovere un modello di governance in grado di garantire un accesso rapido e ribadire con forza che l’innovazione, per essere sostenibile, deve essere anche equa. Ogni paziente, ovunque si trovi, ha diritto alle stesse opportunità di cura e di vita.”
In questa direzione si muove l’impegno di All.Can Italia, piattaforma multistakeholder che promuove lo sviluppo di policy e buone pratiche in ambito oncologico, mettendo al centro i bisogni dei pazienti. All.Can riunisce realtà come FAVO, Europa Donna, AIL, ACTO e IQVIA, con il contributo non condizionante di AbbVie e Bristol Myers Squibb.