
(AGENPARL) – Thu 17 July 2025 https://www.aduc.it/articolo/saldi+cominciano+non+funzionare+tutt+altro+che_39526.php
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I Saldi cominciano a non funzionare. Tutt’altro che strano
Le lamentele dei commercianti rimbalzano da città a città, da Roma (1) a Firenze (2) per esempio. I motivi, secondo i commercianti, sono sempre esterni al loro business mediamente impostato su rendite di posizione e col cattivo il caldo che fa la parte del leone (abbiamo anche letto di qualcuno che dice che va male perché ci sono meno parcheggi…). Spiccano negozi di superlusso che lamentano di essere sul lastrico…. Beh, niente di strano per i bottegai, abituati a muoversi col suv da 200mila euro parcheggiato magari in Ztl all’angolo delle proprie vetrine, in negozi in cui pagano miseramente i dipendenti di stagione.
Sarà che è finita la pacchia e i nodi vengono al pettine? I nodi di un sistema arcaico hanno a nostro avviso anche retto troppo, quel troppo che alla fine “stroppia”.
Capiamo.
Il mercato è quello di chi, solo qualche giorno fa, in uno slancio di esterofilia, a saldi non ancora partiti, pubblicizzava le proprie vendite come “black friday”, con l’aggiunta pietosa e accattivante per i presunti clienti/fedeli di “il nostro…”.
Questo in un contesto in cui gli stessi prodotti oggi a saldo sono acquistabili ovunque e sempre, a prezzi anche più bassi e in negozi in presenza quanto virtuali.
I saldi, per i quali si muovono le amministrazioni regionali con tanto di riunioni ogni anno per approvare le date, servono alle stesse per significare di essere vive su una materia che – tempi moderni e… da quel dì – non riguarda più i loro poteri.
Infine che la cosa più importante. Anche se le statistiche ufficiali dicono cose diverse, buona parte dei consumatori ha meno disponibilità di soldi perché tutta la vita costa di più e, in questo periodo, dovendo scegliere tra una vacanzina o un un nuovo (quanto spesso inutile) vestitino, l’opzione tende alla vacanza.
Dicevamo delle statistiche, che sono come i polli di Trilussa, dove se ne vengono mangiati mediamente quattro, tutti dicono che i consumatori italiani ne mangiano quattro… ma le statistiche sono armonizzazione e appiattimento di fatti, per cui sembra proprio che ci siano un numero ristretto di consumatori che mangiano tre polli e un alto numero che ne mangia uno solo. Cioé: abbiamo un reddito di 100 che le statistiche indicano perché ci sono quelli che guadagnano 80 e quelli (una grande quantità) che guadagnano 20. E nonostante le litanie di gioia dei sostenitori delle attuali politiche governative.
Che fare?
Prima di tutto, per i commercianti, non lamentarsi se dovranno cambiare il proprio suv con uno che costa 100mila euro invece di quello che prima hanno acquistato a 200mila.
Per i consumatori… che ognuno si faccia i propri conti in tasca e valuti con maggiore attenzione se sia proprio necessario avere 10 paia di scarpe e una ventina di vestiti, solo perché i saldi danno possibilità di consumare spendendo meno.
Per il mercato, pieno di varianti e opportunità a iosa, che si organizzi rispetto ad un mondo ricco (come il nostro) che però si comincia a fare pesanti conti in tasca, valutando le priorità che – bonus o non bonus del governo, che poi son sempre soldi nostri – forse sono più interessanti e produttive che non il mero spendere.
In sintesi: il mondo è cambiato, e i saldi ne sono lo specchio.
1 – https://www.aduc.it/inonda/radio+roma+tv+saldi+deludenti_39516.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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