
(AGENPARL) – Fri 11 July 2025 Cupparo sullo stato di attuazione del Programma Speciale Senisese
Sullo stato di attuazione del Programma Speciale Senisese, in attesa che il Presidente Bardi risponda all’interrogazione del consigliere Chiorazzo, per quanto riguarda il mio incarico assessorile e soprattutto l’attività istituzionale che ho svolto negli anni, mi sembra opportuno fornire alcune precisazioni per evitare di creare confusioni ed allarmismi, senza alcun fondamento, tra le comunità del Senisese.
Il Comitato ha quindi previsto su nostra indicazione, tra le altre, una misura innovativa di utilizzo di una quota di 5 mln per attuare il Progetto R.I.p.A.S. (Rete di interventi per l’area senisese) finalizzato al miglioramento ed al mantenimento dei servizi di competenza comunale. Ed a riguardo, va sottolineato che il progetto R.I.p.A.S non è un progetto “sostitutivo” di spesa per i Comuni ma si tratta di risorse “aggiuntive” finalizzate appunto a migliorare i servizi offerti ai cittadini del comprensorio. Per far si che questa misura avesse anche una sua specificità normativa, con legge regionale del 21 maggio 2025, che ho sostenuto fortemente e passata grazie ad un emendamento del gruppo di Forza Italia, è stata approvata una modifica, sostanziale, alla legge regionale istitutiva del Programma speciale prevedendo interventi da realizzare anche in materia di politiche sociali e di miglioramento della qualità della vita delle comunità locali. Nel frattempo, proprio per evitare un “distorto” uso delle risorse R.I.p.A.S. sono in fase di approvazione apposite linee guida che saranno consegnate in occasione del prossimo Comitato previsto per il 17 luglio e ciò in un’ottica sia di aiuto ai comuni interessati e sia per evitare le esperienze passate non proprio edificanti dell’utilizzo delle risorse del Programma Speciale Senisese.
Da aggiungere un’ulteriore previsione di finanziamento di 500.000 euro da ripartire ai comuni del Comprensorio per azioni di recupero e mantenimento dell’identità culturale del comprensorio, al fine di “costruire progetti” seppur piccoli da parte dei comuni mirati alla storia e alle tradizioni del territorio, affinché resti memoria “attiva” di quanto realizzato.
Inoltre, per la linea bandi (2,5 mln sia per le attività produttive che per l’agricoltura) si intende adottare un processo innovativo di “co-programmazione” con i comuni del comprensorio “calibrati” in base alle caratteristiche proprie del territorio interessato. Infine, sempre in ottica di recupero di risorse, sono state messe a disposizione alcune rimodulazioni, per le quali si è in attesa di proposte da parte dei Comuni, “fattibili” sia normativamente sia con tempistiche certe.
Alla luce di questi fatti non si riesce a capire di quale “incertezza” si parli. Una domanda sorge spontanea: è incertezza definire a monte, anche gestionalmente, quanto programmato per raggiungere correttamente gli obiettivi a favore soprattutto dei cittadini? Oggi i Sindaci del Senisese hanno la certezza di poter contare su quegli 8 milioni e loro stessi saranno chiamati a determinarsi su come spenderli. Tutto questo perchè non può e non deve essere di certo la Regione a fare ripartizioni per decidere “i fondi spettanti ai singoli comuni”. Infatti, molti Sindaci del territorio tra cui quelli neoeletti, hanno avuto incontri e confronti con me, insieme ai funzionari degli uffici, proprio per delineare il quadro dentro il quali le singole amministrazioni dovranno muoversi.
Per quel che riguarda il futuro, è bene ricordare che la legge regionale 10/2020 ( la cosiddetta Legge Cupparo), in attuazione dell’Accordo di Programma per la gestione condivisa delle risorse idriche sottoscritto dalla Regione Basilicata, dalla Regione Puglia e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, contiene la previsione finanziaria di un ristoro economico annuale per il Programma Speciale derivante dal 20% degli importi rinvenienti dalla vendita all’ingrosso dell’acqua a favore del comprensorio che attraverso la diga e gli impianti di Monte Cotugno fornisce acqua alla Puglia e al resto della Basilicata e che ha pagato un prezzo altissimo in termini di terreni ed aziende agricole “sacrificati” per realizzare la diga. Questo ristoro sarà impiegato, oltre che per il miglioramento degli impianti irrigui, anche per lo sviluppo, l’occupazione, le attività produttive e i servizi alle popolazioni. Una necessità ancora più sentita in questa delicata fase socio-economica per mettere freno allo spopolamento di tanti comuni dell’area e non solo. Si tratta adesso di definire, di intesa con i Comuni del Senisese, un nuovo cronoprogramma di interventi con le relative poste finanziarie e dare piena e completa attuazione alla nuova disposizione che produrrà notevoli benefici.
Prima di questa legge, è bene sottolineare, non sarebbe mai stato possibile appostare risorse sul Progetto Speciale Senise, nonostante tutte le promesse fatte nel corso degli ultimi vent’anni dai politici della sinistra che hanno governato la Regione. Quando promettevano risorse mentivano sapendo di mentire.