
(AGENPARL) – Fri 11 July 2025 Primo step della ricerca nazionale per creare campus più accoglienti e inclusivi
PRO-BEN, L’UNIVERSITÀ DI UDINE LANCIA L’INDAGINE
SUL BENESSERE PSICOLOGICO DEGLI STUDENTI
Ai primi tremila che compileranno il questionario, premi e bonus
Udine, 11 luglio 2025 – Come stai, davvero? È la domanda semplice, ma potentissima al centro
dell’indagine Benessere in campus che l’Università di Udine sta per inviare agli studenti iscritti
all’Ateneo chiedendo massima collaborazione, portando così il tema del benessere psicologico ed
emotivo al centro della vita accademica.
È il primo step del progetto nazionale Health Mode On (https://www.healthmodeon.it/), nell’ambito
del programma Pro-Ben finanziato dal Ministero dell’università e della ricerca, cui anche l’Ateneo
friulano aderisce (www.healthmodeon.it).
Il questionario mira a raccogliere in forma anonima dati scientifici, essenziali per indagare sui
disagi e sulle difficoltà degli studenti, valutare l’efficacia dei servizi di presa in carico già attivi e
orientare azioni mirate per creare una nuova e diffusa cultura del benessere.
«Vogliamo comprendere il vissuto psicologico dei ragazzi perché il benessere mentale non è un
lusso ma parte integrante del diritto allo studio e della qualità della vita universitaria – sottolinea
Silvio Brusaferro, professore ordinario di igiene all’Università di Udine e responsabile scientifico
del progetto, rimarcando l’importanza della partecipazione tempestiva della popolazione
studentesca che, proprio nei prossimi giorni, riceverà sulla casella di posta elettronica il link
all’indagine, elaborata dalla Harvard Medical School in collaborazione con l’Organizzazione
mondiale della sanità –-. Questo lavoro di ricerca ci permette di ascoltare direttamente le esigenze
degli universitari per costruire servizi più efficaci, spazi di ascolto reali e ambienti formativi inclusivi.
Ecco perché oggi noi chiediamo ai ragazzi di aiutarci a comprendere per cambiare le cose
compilando il questionario».
Un contributo, quello richiesto con la partecipazione alla survey, che l’Ateneo riconosce e valorizza
con un ventaglio di premi e bonus esclusivi. Ai più veloci, infatti, l’Università mette a disposizione
viaggi formativi all’estero, ingressi gratuiti al cinema, abbonamenti ad attività sportive e speciali
sconti Uniud (https://www.healthmodeon.it/documenti/bonus-studentesse-e-studenti-universita-di-
udine).
«Occuparci del nostro benessere psicologico ed emotivo è fondamentale. Solo lavorando su sé
stessi è possibile affrontare al meglio le sfide che la vita propone a partire da quelle legate proprio
al percorso universitario – rimarca Claudia Finestauri, psicologa-psicoterapeuta e project
manager del progetto –. E questa indagine che stiamo per lanciare e cui chiediamo ai ragazzi di
contribuire attivamente è solo il punto di partenza di un lavoro finalizzato alla creazione di servizi di
supporto sempre più validi».
Sono infatti molteplici i binari su cui scorre l’iniziativa di ricerca che coinvolge numerosi atenei
italiani ed istituti Afam in uno sforzo collettivo per trasformare il modo in cui l’università italiana
previene, riconosce e contrasta il disagio, aggiornando le pratiche e gli strumenti a disposizione.
«In un’ottica di prevenzione e promozione della salute stiamo lavorando alla creazione di un
percorso di auto aiuto che metteremo a disposizione degli studenti sul web a breve – aggiunge
Cristiano Crescentini, professore di psicologia clinica all’Università di Udine e responsabile del
servizio di consulenza psicologica –. Si tratta di contributi psicoeducativi, corredati da schede di
lavoro, finalizzati ad attivare un viaggio introspettivo mirato ed evidence-based, di
autoconsapevolezza, per imparare a riconoscere e coltivare i propri punti di forza e prendersi cura
delle proprie difficoltà senza soccombere».
Continuo anche l’impegno sul fronte dell’inclusione, con particolare attenzione agli studenti con
disturbi specifici dell’apprendimento e altri bisogni educativi speciali, aumentati nel tempo in modo
significativo.
«Dal 2011 ad oggi il numero è cresciuto sensibilmente passando da poche unità ad oltre 500, ecco
perché ci stiamo adoperando per rendere i servizi a loro rivolti sempre più efficaci e per garantire
un supporto concreto anche durante il percorso di studi, non solo in sede di esame – precisa
Daniele Fedeli, professore di pedagogia speciale all’Università di Udine e delegato per gli studenti
con disabilità e Dsa –. Da settembre avvieremo infatti due importanti iniziative di formazione
tecnica dedicata ai tutor e al personale docente e tecnico-amministrativo per riuscire a rendere la
didattica sempre più inclusiva».
Comunicazione Progetto Pro-Ben
Carolina Laperchia