
“Un incontro proficuo e costruttivo che rappresenta un primo passo concreto per l’avvio di un confronto non più rinviabile sulle norme che regolano il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, un diritto che continua a essere messo a forte rischio da scelte istituzionali ispirate a logiche emergenziali o produttive che non possono e non devono comprimere le tutele garantite dalla Costituzione”. Così si è espresso il segretario generale FAST-Confsal, Pietro Serbassi, al termine dell’incontro con il sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon.
“Accogliamo con grande favore – spiega il segretario generale FAST-Confsal – la disponibilità di Claudio Durigon ad ascoltare le nostre proposte e ad avviare un dialogo con le parti sociali su un tema cruciale per i lavoratori e per il pieno rispetto delle garanzie costituzionali. Girano diverse proposte volte a vietare o limitare l’astensione, ma è un tema che già nel tempo è stato affrontato con le franchigie già previste nella regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali con limitazioni e divieti volti proprio a garantire il corretto funzionamento dei trasporti nei periodi particolarmente sensibili”.
“Apprezziamo – conclude Serbassi – l’intenzione espressa dal sottosegretario di aprire un tavolo con le parti sociali per individuare la soluzione più adatta a contemperare le esigenze di tutti, protocolli condivisi che possano tutelare i cittadini senza depotenziare i diritti fondamentali. Noi siamo pronti a discutere in merito a strumenti di regolamentazione che migliorino la prevedibilità del conflitto sindacale senza svuotare il senso e il significato. E crediamo che il dialogo resti lo strumento migliore per ottenere risultati concreti ed efficaci. Resta fermo che vietare per legge i giorni di sciopero è un approccio che riteniamo profondamente illiberale e sbagliato. Siamo invece pronti a negoziare e non saremo disposti, quindi, ad accettare una compressione delle libertà costituzionale in nome della governabilità o del turismo”.