
“Il lieve calo degli infortuni sul lavoro registrati in Italia nel 2024 – certificati nella Relazione Annuale 2024 dell’Inail, presentata, oggi, dal presidente dell’Istituto, Fabrizio D’Ascenzo – chiariscono che l’andamento è stabile, ma non migliora: i lavoratori morti sono 1.202, uno in più rispetto al 2023. Ai quali si aggiungono 13 casi di morte rilevati tra studenti impegnati in percorsi di formazione-lavoro: cinque in più rispetto agli otto dell’anno precedente.
A peggiorare nettamente è il tasso di denunce delle malattie professionali, le quali hanno toccato quota 88mila, il dato più elevato dal triennio 1976-1978, in crescita del 21,8% rispetto alle quasi 73mila del 2023.” E’ quanto dichiara Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare.
“Per abbattere finalmente il muro delle mille vittime all’anno sul lavoro, dobbiamo sottolineare, ancora una volta, l’urgenza di agire su due fronti. Primo: sottrarre almeno una parte delle ingenti risorse, che tengono in positivo il bilancio dell’Istituto, dalla contabilità dello Stato nella quale esse vengono tenute bloccate per contribuire all’equilibrio dei conti pubblici. Sono fondi versati dalle imprese e dai lavoratori e devono essere indirizzate alla prevenzione, primo e principale metodo per proteggere la salute e la vita di chi lavora e al miglioramento delle prestazioni erogate ai lavoratori. Secondo: si devono adottare, in percorsi concordati con i sindacati, tutti i metodi di prevenzione offerti dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro.”
“In questo senso è necessario rilevare anche che il disegno di legge del Governo Meloni sull’intelligenza artificiale prevede l’investimento di un miliardo di euro solo per la cybersicurezza, le telecomunicazioni e il 5G. Non sarebbe opportuno, visto che il testo è in terza lettura al Senato, inserire nello stanziamento di risorse anche il criterio della salute e dell’integrità psicofisica dei lavoratori, peraltro contenuto nella premessa del disegno di legge?” conclude Damiano.