
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Israele avrebbe iniziato a pianificare l’operazione militare contro l’Iran sin dal novembre 2024, mesi prima dello scoppio delle ostilità a giugno 2025. Il giornale, citando fonti dell’intelligence israeliana e americana, riferisce di un incontro segreto avvenuto lo scorso novembre, a cui hanno preso parte 120 alti rappresentanti delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), dell’Aeronautica Militare e della comunità di intelligence nazionale.
Durante questo vertice, sarebbe stato approvato un elenco di 250 obiettivi strategici, comprendenti impianti nucleari, infrastrutture militari, scienziati nucleari e comandanti delle forze armate iraniane. L’obiettivo dichiarato: neutralizzare la capacità nucleare e di comando dell’Iran. Particolare attenzione sarebbe stata data alla localizzazione precisa delle strutture di difesa aerea iraniane, per assicurarne la distruzione nei primi momenti dell’offensiva.
Un’operazione lunga anni
Il rapporto rivela anche che la rete di spionaggio israeliana in Iran sarebbe stata costruita già a partire dalla metà degli anni ’90. Questa rete avrebbe permesso a Israele di identificare con precisione siti nucleari, strutture di difesa e obiettivi umani, garantendo una base operativa per eventuali azioni di sabotaggio e attacchi diretti.
Secondo il Wall Street Journal, nei mesi precedenti agli attacchi, centinaia di droni sarebbero stati introdotti clandestinamente in Iran, smontati e nascosti nei pressi degli obiettivi da colpire. Questi droni avevano il compito di distruggere le batterie di difesa aerea all’inizio dell’operazione.
L’operazione “Leone Nascente”
La decisione definitiva di lanciare l’offensiva sarebbe stata presa il 9 giugno 2025, pochi giorni prima dell’inizio delle ostilità. L’intera campagna è stata chiamata “Leone Nascente”, mentre due sotto-operazioni mirate all’eliminazione di comandanti militari iraniani e scienziati nucleari sono state denominate “Nozze Rosse” e “Narnia”.
Nonostante il timore che l’intelligence iraniana potesse intuire i piani israeliani, costringendo Teheran a proteggere o spostare i propri asset strategici, il rapporto afferma che non sono state adottate contromisure significative. Questo avrebbe favorito il successo dell’operazione israeliana, secondo fonti citate dal quotidiano.
Cronologia del conflitto
- 13 giugno: Israele lancia un’operazione militare contro l’Iran.
- 14 giugno: l’Iran risponde con un contrattacco.
- 22 giugno: gli Stati Uniti intervengono, bombardando tre impianti nucleari iraniani.
- 23 giugno: l’Iran attacca la base aerea americana di Al Udeid in Qatar, senza provocare vittime.
- 24 giugno: il presidente Donald Trump annuncia un cessate il fuoco completo tra Israele e Iran.
Le autorità israeliane hanno confermato di aver completato con successo tutti gli obiettivi militari, mentre Teheran ha parlato di vittoria strategica per aver forzato Tel Aviv a interrompere unilateralmente la campagna.