
(AGENPARL) – Thu 26 June 2025 Il degrado non si combatte con il degrado. E quello a cui la nostra città
ha assistito ieri sera è, senza ombra di dubbio, degrado allo stato puro:
violenza, botte, facce insanguinate, tavoli ribaltati, danni e paura tra i
tanti ragazzi e ragazze che stavano semplicemente bevendo qualcosa o
mangiando un gelato in centro. Degrado e squallore allo stato puro,
indipendentemente dalle responsabilità penali che senz’altro verranno
accertate dalle forze dell’ordine intervenute sul luogo dei fatti e che ora
stanno svolgendo le indagini del caso.
Parlo di degrado che non si combatte con il degrado, perché giusto un paio
d’ore prima degli episodi in questione, a poca distanza da dove sono
avvenuti, si riuniva un presidio organizzato dalla Curva Nord, gli ultras
del Piacenza Calcio, allo scopo – si legge in una nota dei promotori – di
“portare all’attenzione un problema che ormai è noto a tutti, quello
dell’insicurezza e della criminalità dilagante”.
Ebbene, stando alle prime ricostruzioni – che dovranno essere confermate
dall’Autorità giudiziaria, l’unica titolata a ipotizzare collegamenti e
formulare accuse – pare che alcuni giovani che poco prima avevano preso
parte al presidio anti-degrado siano poi rimasti coinvolti negli episodi di
violenza a cui in tanti hanno assistito e di cui vediamo ampi resoconti sui
media locali; episodi che si sono conclusi con il ferimento e il ricovero
in ospedale di due giovani di origine nordafricana.
Ora, in attesa di capire come siano andate le cose e chi siano i
responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza
non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai. La storia dovrebbe
avercelo insegnato, ma ciò nonostante ci sono gruppi di persone che si
riuniscono e inneggiano – come è avvenuto durante il presidio di cui sopra
– a una sorta di ribellione contro un sistema che in qualche modo
favorirebbe il dilagare della criminalità, della violenza, del degrado. E
lo fanno con toni e concetti che trasudano violenza, durezza, intolleranza
in nome di una situazione non meglio definita, tratteggiata in modo
generico, superficiale, senza tener conto di ciò che dicono la Prefettura e
le forze dell’ordine dati alla mano. Poco dopo il presidio sul Pubblico
passeggio – e solo le indagini chiariranno se è stato un caso oppure no –
assistiamo ad episodi criminali, violenti, degradati e degradanti. Episodi
che hanno visto come protagonisti numerosi giovani prendersela con pochi.
Alcuni organi di informazione parlano di “rissa a sfondo razziale”, e anche
in questo caso sarà l’Autorità giudiziaria a chiarire se sia vero oppure no.
In ogni caso, promuovere la violenza per affrontare problemi (che si
verificano in tutte le città italiane, e che qui a Piacenza sono tutt’altro
che sottovalutati) non è il nostro modo di pensare e di agire. Anzi, sono
convinta che certi toni, certi messaggi, certi slogan siano parte
integrante del problema e ne aumentino la portata come benzina lanciata sul
fuoco. E a farne le spese, come è avvenuto ieri sera, sono i cittadini per
bene, ovvero quelli che si sono trovati ad assistere a uno spettacolo che
oltre ad essere criminale è indecoroso e indegno; a farne le spese sono la
sicurezza e l’ordine pubblico, che sono cose serie e complesse, e sono la
materia di cui si occupano professionisti seri, preparati e titolati.
*Katia Tarasconi*
*Sindaca di Piacenza*
Andrea Pasquali
Portavoce del Sindaco
Comune di Piacenza