
(AGENPARL) – Thu 26 June 2025 Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui
Comunicato Stampa
26 giugno 2025
Cyberbullismo: Save the Children, inquietante che un ragazzo o ragazza su 5 sia vittima di bullismo e che i più colpiti siano i giovanissimi tra gli 11 e i 13 anni
L’Organizzazione sottolinea come sia fondamentale incrementare la azioni di prevenzione quali l’informazione delle famiglie, la formazione degli insegnanti e interventi educativi rivolti ai minori rafforzando l’ascolto attivo e aumentando i canali di segnalazione ed emersione come parte di sistemi di tutela che coinvolgano le istituzioni pubbliche, i soggetti privati e il terzo settore.
“La fotografia che Istat ci restituisce su fenomeni come bullismo e cyberbullismo è inquietante. Il fatto che il 21% dei ragazzi e delle ragazze – 1 su 5 – dichiara di essere rimasto vittima di bullismo e che siano i giovanissimi, tra gli 11 e i 13 anni, a essere più soggetti ai comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti subìti con continuità rispetto alla fascia 14-19 anni (23,7% contro 19,8%), fa comprendere quanto sia necessario intervenire immediatamente su più livelli, in modo strutturato ed organico e mettendo al centro proprio bambini e bambine, adolescenti e giovani”. Lo afferma Giorgia D’Errico, Direttrice Relazioni Istituzionali di Save the Children, commentando l’elaborazione sul bullismo e il cyberbullismo tra i giovani dell’Istat relativa al 2023, presentata oggi.
L’Organizzazione sottolinea quanto sia essenziale partire dall‘ascolto e dalla partecipazione attiva dei ragazzi e delle ragazze, dalla capacità di raccogliere le loro esperienze e il loro punto di vista, rendendoli partecipi anche delle scelte adottate. Altrettanto cruciale è il sostegno alle famiglie e alle scuole affinché si crei una rete di sostegno coesa e dialogante, che miri alla comprensione e al contrasto del fenomeno e al supporto dei ragazzi, attraverso percorsi educativi e di tutela.
“Come Organizzazione che si batte per i diritti dei minori, Save the Children è impegnata a fare in modo che si rafforzi la consapevolezza di assicurare la tutela dei bambini e degli adolescenti in tutti i loro ambienti di vita sia online che offline. Per contrastare efficacemente il cyberbullismo e le altre forme di violenza tra pari è fondamentale innanzitutto rafforzare la azioni di prevenzione, anche attraverso la formazione degli insegnanti e l’informazione delle famiglie. Poiché bullismo e cyberbullismo sono fenomeni di gruppo, assume importanza centrale attuare, a partire dal contesto scolastico, interventi educativi e – ove necessario – riparativi, così come previsto dalla Legge sul cyberbullismo, a partire dal gruppo classe, volti ad aumentare la consapevolezza circa le responsabilità di ciascuno – autore/i, testimoni, istigatori, partecipanti attivi – nelle dinamiche che sottendono alla violenza tra pari. Sono inoltre necessarie campagne informative rivolte agli adolescenti sugli strumenti a disposizione in caso di violenza online, per fornire loro indicazioni pratiche, in un linguaggio comprensibile e adatto all’età, su cosa fare e come comportarsi in questi casi e sulle figure a cui potersi rivolgere. È inoltre importante aumentare canali di segnalazione ed emersione precoce di potenziali abusi e la presa in carico delle vittime, rafforzando sistemi di tutela che coinvolgano le istituzioni pubbliche, i soggetti privati e il terzo settore”, continua D’Errico.
Save the Children da anni promuove un’ambiente digitale più sicuro e a misura di minore e un utilizzo più consapevole e competente delle tecnologie da parte dei più giovani, anche attraverso l’informazione delle famiglie e degli altri adulti di riferimento sui temi dei rischi online.
“Siamo profondamente convinti che in un contesto in cui ” la dimensione digitale e quella materiale si fondono sempre più nell’esperienza quotidiana di bambini e adolescenti non possiamo limitarci a intervenire solo in situazioni critiche e con comportamenti sanzionatori. E’ urgente investire in un’educazione digitale strutturata per prevenire e colmare lacune formative, che hanno un ruolo anche per la sicurezza online e quindi rispetto a fenomeni come il cyberbullismo. È arrivato il momento di riconoscere l’educazione digitale come uno strumento fondamentale e irrinunciabile per la crescita delle ragazze e dei ragazzi. Prepararli al mondo digitale significa fornire loro le competenze necessarie per esercitare pienamente i propri diritti di cittadinanza nel futuro”.
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