
(AGENPARL) – Wed 25 June 2025 COMUNICATO STAMPA
The Big Band Theory
Il nuovo libro di Alceste Ayroldi sulla storia del jazz in Italia, con particolare attenzione alla nascita e allo sviluppo delle orchestre jazz.
Prima nazionale della presentazione il 17 luglio al Parco del Celio – Roma
Per la Rassegna Letteraria “Il Suono delle Parole”
Sulla scena culturale ed artistica musicale jazz è nata l’idea del noto critico musicale, scrittore e giornalista. Alceste Ayroldi, di scrivere il suo ultimo libro, che pone attenzione alle orchestre jazz in Italia. Il libro raccoglie, inoltre, numerose interviste ad altrettanti direttori di orchestre jazz italiani.
Alla fine degli anni Cinquanta è nata a Milano la prima scuola di musica dedicata al jazz, fondata da Giorgio Gaslini, forse il primo a dare al jazz la stessa dignità della musica colta. Un processo che è proseguito senza interruzioni fino ai nostri giorni e che, nel 2006, ha visto nascere nell’Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group, fondata dal Maestro Ignazio Garsia negli anni Settanta, il primo esempio in Italia di orchestra permanente a partecipazione pubblica (legge regionale 1° febbraio, 2006, n. 5).
La prima organica attività concertistica di produzione orchestrale a partecipazione pubblica, promossa in cicli di concerti in abbonamento. Appare perciò inquietante che l’attività svolta da una delle maggiori istituzioni musicali, nel 2018, sia stata giudicata dalla Commissione Musica ministeriale, priva dei titoli artistici minimi per accedere al FUS. Ricostruendo la genesi delle rispettive orchestre e rievocandone l’attività e le collaborazioni internazionali, le testimonianze di Maestri come Mario Corvini e Pino Jodice, Enrico Intra e Massimo Nunzi, dimostrano quanto il jazz rimanga una realtà vitale all’interno del panorama musicale italiano, e abbia anzi conosciuto, negli ultimi anni, un’ulteriore espansione. Alle interviste segue un interessantissimo focus sulla nascita e sullo sviluppo della scena jazz a Palermo che vede protagonista nel 1974 la nascita della realtà artistico-musicale, fondata dal M° Ignazio Garsia, il Brass Group.
Nello scantinato di Via Duca della Verdura, hanno suonato, a partire dal febbraio del 1974, tantissimi artisti come Charles Mingus, Charlie Parker, Frank Sinatra giusto per citarne alcuni. Da quel momento, il fermento della musica jazz ha cominciato a proliferare creando sempre più interesse verso la “Musica del nostro Tempo”. Molti i Direttori d’orchestra che hanno diretto l’Orchestra Jazz Siciliana e di cui ne hanno elogiato le capacità musicali, tra cui Carla Bley con cui ha anche registrato il suo disco pubblicato dalla ECM.
L’autore rende noto che, per un’errata interpretazione delle fonti, la pagina 13 contiene due refusi: le iniziali orchestre citate sono errate. Di tanto se ne scusa con il pubblico e con gli interessati.
Il libro non si limita a ricostruire la storia delle orchestre jazz, ma offre anche una riflessione sull’importanza del jazz nella musica italiana contemporanea. La prima nazionale della presentazione del libro si terrà il 17 luglio a Roma (Parco del Celio, Colosseo) all’interno della rassegna letteraria Il Suono delle parole, diretta da Valeria Saggese. Interverranno Pino Jodice (direttore d’orchestra) e Stefano Mastruzzi (direttore d’orchestra e del Saint Louis College of Music), il Maestro Ignazio Garsia (Presidente della Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group) ed il Prof. Domenico Cogliandro (Direttore del Centro Studi della stessa Fondazione). Le altre presentazioni previste saranno il 29 luglio a Ostuni (BR) presso la Casa della Musica, il 30 luglio a Bitonto (Ba), presso la libreria del Teatro. A settembre sarà presentato presso La Feltrinelli di Bari. Il 26 settembre ci sarà la presentazione ufficiale a Palermo, presso il Reale Teatro Santa Cecilia.
Sarà questa l’occasione per discutere la storia e il futuro del jazz in Italia ed in particolare sulla stabilizzazione delle orchestre di musica jazz alla pari delle orchestre di musica lirica per ottenere pari dignità sociale e lavorativa dei tanti giovani talenti che credono nel futuro del jazz.