
(AGENPARL) – Tue 17 June 2025 DDL PRESTAZIONI: D’ALBA (FEDERSANITA’), PASSO IMPORTANTE MA INVESTIRE IN
POLITICHE DI INTEGRAZIONE
*Il Presidente Nazionale di Federsanità in Audizione alla XII Commissione
Affari sociali della Camera*
*Nell’accogliere con favore il Disegno di Legge n. 2365 (Misure di garanzia
per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in
materia sanitaria), all’esame della Commissione Affari Sociali della Camera
dei Deputati, Federsanità sottolinea come il provvedimento rappresenti un
passo importante verso una maggiore responsabilizzazione e trasparenza nel
Servizio sanitario nazionale, soprattutto sul fronte dell’accesso alle
prestazioni e della riduzione delle liste d’attesa. Tuttavia, affinché tali
misure siano realmente efficaci e coerenti, è necessario accompagnarle con
un forte investimento sulle politiche di integrazione elemento centrale per
un sistema di assistenza e prossimità ai bisogni dei pazienti. “Molti i
punti di forza di questo provvedimento – ha sottolineato il Presidente
d’Alba – a partire dalla centralità del paziente e della presa in carico:
l’indicazione di priorità nella prescrizione e la continuità nel percorso
di cura, soprattutto per i pazienti oncologici, riflette l’approccio
orientato alla presa in carico integrata, fondamento dell’integrazione
socio-sanitaria promossa da Federsanità. Poi l’innovazione digitale e
telemedicina: il potenziamento del teleconsulto e della sanità digitale
è coerente con l’impegno di Federsanità nel favorire strumenti tecnologici
che facilitino l’accesso, riducano le disuguaglianze territoriali e
migliorino l’integrazione tra servizi sanitari e sociali. Inoltre abbiamo
molto apprezzato la previsione del Sistema nazionale di monitoraggio
(SINGLA): la governance centralizzata delle liste d’attesa può contribuire
a ridurre disuguaglianze regionali, promuovendo equità e trasparenza:
obiettivi condivisi dalla rete di aziende sanitarie e ee.ll di
Federsanità”.*
In riferimento all’erogazione delle prestazioni ambulatoriali, sia che si
tratti di visite che di prestazioni diagnostiche, è fondamentale sviluppare
una *cultura dell’appropriatezza* fra gli attori del territorio che sono
soggetti attivi nell’avviare i percorsi di presa in carico dei cittadini
all’interno del nostro Servizio sanitario nazionale.
È necessario avviare iniziative finalizzate al perseguimento
dell’appropriatezza prescrittiva al fine di *evitare di esporre il sistema
al “rischio” di una crescita della domanda non collegata ai reali bisogni
sanitari* dei cittadini, determinando un incremento di spesa per il sistema
sanitario nazionale a fronte di nessun miglioramento dello “stato di
salute” degli stessi.
Fra le iniziative da avviare, a tal fine si riconosce l’importanza della
promozione di un *sistema omogeneo di classificazione del quesito
diagnostico*, così come richiamato il Ddl, così da definire un linguaggio
comune condiviso su tutto il territorio nazionale. Questo è fondamentale
per indirizzare correttamente la valutazione clinica e per garantire che la
prestazione fornita sia appropriata e utile.
È inoltre importante utilizzare i sistemi di *intelligenza artificiale e le
ulteriori innovazioni* di natura tecnologica che lavorano a supporto del
processo decisionale del singolo professionista accompagnandolo nelle
scelte diagnostiche e terapeutiche e garantendo una omogeneizzazione delle
stesse. In particolare Federsanità sottolinea la necessità di un *approccio
“di sistema” *rispetto al tema, puntando su standardizzazione e
accessibilità rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali che
costituiscono un prerequisito non più trascurabile per una più
efficace *gestione
di percorsi assistenziali integrati*, superando tra l’altro la
frammentazione anche rispetto all’utilizzo delle banche dati che non
dialogano e non prevedono la possibilità di una visione d’insieme che
permetta di sistematizzare le conoscenze.
L’appropriatezza si confronta anche con il tema della medicina difensiva, è
necessario continuare il confronto trasversale fra la comunità dei
professionisti specialisti e la medicina legale al fine di evitare
contraddizioni all’interno del sistema sanitario fra promozione della *qualità
e sicurezza delle cure e attività prescrittiva* non aderente alle esigenze
di salute del paziente. Infatti l’applicazione in campo sanitario di un
principio come *“fare di più non significa fare meglio”* pone come
determinante la centralità del tema della “comunicazione tra i vari
attori”, inclusi i pazienti, che sono o possono essere coinvolti
nell’attività clinico-assistenziale o nella sua valutazione. L’uso esteso
di una diagnostica strumentale sofisticata e la tendenza ad individuare
condizioni patologiche in fase precoce hanno favorito, nel tempo, una
percezione distorta da parte dei cittadini rispetto alla necessità reale di
esami diagnostici. La relazione medico-paziente ne risulta impoverita a
favore di una logica distorta che vede nell’eccesso di esami diagnostici il
corretto percorso clinico.
Federsanità plaude all’istituzione del Sistema nazionale di governo delle
liste di attesa (*Singla*) che avrà il compito di coordinare le azioni
nazionali, gestire l’equilibrio tra domanda e offerta e vigilare
sull’appropriatezza delle prestazioni nonché all’introduzione di un *registro
delle segnalazioni* online per la raccolta di disservizi e criticità,
ridefinendo i compiti dell’Osservatorio nazionale. Si tratta di un elemento
centrale, in linea con la visione di Federsanità, di coinvolgere
attivamente il cittadino, non solo come utente del servizio, ma come
protagonista consapevole del sistema sanitario pubblico. Rendere
trasparenti i meccanismi di accesso, spiegare le priorità cliniche,
valorizzare l’integrazione tra i servizi e comunicare in modo chiaro
l’organizzazione dell’assistenza sono azioni fondamentali per *costruire
fiducia e corresponsabilità*, rafforzando la cultura della salute pubblica
e promuovendo una cittadinanza sanitaria attiva, condizione indispensabile
per un welfare moderno e sostenibile.
*Federsanità è disponibile a collaborare fattivamente con la Cabina di
regia del Singla** e l’Osservatorio* per sviluppare azioni e contributi
utili nella convinzione che l’appropriatezza sia il fulcro intorno a cui
far ruotare universalismo delle cure e sostenibilità garantendo salute, nel
momento giusto, per chi ne ha bisogno.
Federsanità vede, inoltre, come importante innovazione rispetto al
miglioramento dell’efficacia delle prestazioni l’introduzione di un *nuovo
indicatore per misurare l’aderenza terapeutica* nel monitoraggio
dell’assistenza sanitaria, a testimonianza di una maggiore attenzione alla
qualità dei percorsi di cura:
– Una terapia appropriata ma non seguita (cioè con scarsa aderenza)
non produce benefici clinici, vanificando la scelta appropriata iniziale.
– *Appropriatezza come facilitatore dell’aderenza*: terapie
inappropriate o troppo complesse possono ridurre l’aderenza. Se un paziente
percepisce la terapia come inutile, inefficace o dannosa, è meno motivato a
seguirla. E’ questo il caso di scarsa aderenza terapeutica generata da
scarsa appropriatezza.
Si auspica, nel merito, che a breve termine una volta *normalizzata la
domanda ci sia un sistema di governo della domanda e dell’offerta di salute
che non renda più necessario il recupero “straordinario” delle liste
d’attesa* puntando su qualità, appropriatezza e aderenza quali leve
fondamentali per ridurle nell’ordinario. Federsanità sottolinea
l’importanza di individuare gli elementi che aiutano a distinguere quali
prestazioni siano realmente necessarie e quali superflue o duplicative,
permettendo così di razionalizzare l’offerta, liberare risorse e posti
agenda, ridurre la pressione sulle liste di attesa.
Ultimo punto, il tema della *valorizzazione degli specialisti*. Nel Disegno
di Legge n. 2365 sulle prestazioni sanitarie si prevede l’incremento della
tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive svolte dagli specialisti
ambulatoriali interni, con l’obiettivo di incentivare il recupero delle
liste di attesa. A partire dal 2024 e fino al 2026, la tariffa oraria può
essere aumentata fino a 100 euro lordi omnicomprensivi, al netto degli
oneri riflessi a carico dell’amministrazione, laddove inferiore. Si
introduce in questo contesto il tema della sostenibilità economica legata
alla coerenza con l’attività istituzionale. *Siamo convinti che occorre
potenziare e valorizzare i sistemi di premialità ordinari* con premi
legati alla produttività *piuttosto che lavorare nella logica compensativa*.
Infine, Federsanità plaude alla *valorizzazione della governance delle
aziende del Ssn* contenuta nel provvedimento sia in termini di azioni
strategiche da mettere in atto sia dal punto di vista della remunerazione
del management, riconoscendo adeguatamente il lavoro che *contribuisce alla
realizzazione degli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi*,
con particolare riguardo a quelli collegati alla riduzione delle liste di
attesa.
*”Federsanità accoglie l’impianto del DDL 2365, in quanto riconosce la
necessità di una governance più efficiente del SSN e una maggiore
attenzione ai tempi di accesso. Al contempo ribadisce con forza che per
dare piena attuazione a una sanità di prossimità, equa, integrata e
partecipata, è indispensabile – ha concluso il Presidente Fabrizio d’Alba
– coinvolgere in modo strutturale il territorio, e tutte le istituzioni
che vi operano, a partire ovviamente dagli enti locali; potenziare la rete
dei servizi socio-sanitari complementari di un sistema di prestazioni
sanitarie efficiente e sostenibile; garantire risorse e personale per
rendere le riforme realmente attuabili. In sintesi, tecnologia e
organizzazione non bastano: serve una visione territoriale, integrata e
condivisa”.*
*Teresa Bonacci*