
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 I dati di marzo 2025 diffusi da TERNA, il gestore della rete di
trasmissione nazionale, offrono una fotografia in chiaroscuro del sistema
elettrico italiano: da un lato, cresce la produzione da fotovoltaico e si
investe in nuova capacità rinnovabile; dall’altro, permangono difficoltà
legate alla variabilità delle fonti, alla flessione della produzione eolica
e alla lentezza del primo trimestre. Specie al Sud si registra una
contrazione di impianti rispetto al 2024. Per l’eolico, in Basilicata 1
solo impianto rispetto ai 13 (marzo 2024), in Campania su 15, in Puglia 1
su 25 e in Calabria 1 su 7. Anche per il fotovoltaico la contrazione di
impianti è evidente: in Basilicata 13 (erano 70 amarzo 2024), in Campania
45 su 258, in Puglia 121 su 283 e i Calabria 19 su 98.
A riferirlo è il Gruppo Cestari che si occupa nello specifico di progetti
energetici sottolineano che è sempre più urgente *un piano industriale che
punti su rinnovabili, reti e accumuli anche per esportare il surplus di
energia prodotta nel meridione verso il nord Italia e l’Europa centrale.*
Il Sud Italia – evidenzia il Gruppo Cestari – vanta condizioni climatiche
eccezionali per la produzione di energia rinnovabile ed ha tutte le carte
in regola per guidare il cambiamento verso un futuro sostenibile. Regioni
come la Puglia, la Sicilia e la Calabria beneficiano di oltre 2.000 ore di
sole all’anno, rendendole particolarmente adatte all’installazione di
grandi impianti fotovoltaici. Inoltre, la transizione energetica sta
generando migliaia di opportunità lavorative nel Sud Italia. La costruzione
e la gestione di impianti solari, eolici e di stoccaggio stanno favorendo
lo sviluppo economico delle comunità locali. Secondo uno studio di IRENA,
ogni gigawatt di capacità rinnovabile installata crea fino a 10.000 posti
di lavoro, distribuiti tra progettazione, costruzione e manutenzione.
L’altro beneficio diretto è la riduzione della dipendenza energetica.
L’aumento della produzione locale di energia rinnovabile riduce
significativamente la dipendenza dell’Italia dai combustibili fossili
importati. Questo non solo migliora la sicurezza energetica del paese, ma
contribuisce anche a stabilizzare i prezzi dell’energia, offrendo vantaggi
diretti a cittadini e imprese. Inoltre, la capacità di esportare energia
pulita rafforza la posizione strategica dell’Italia nel panorama europeo.
Le *fonti rinnovabili* hanno coperto il *29,1% della domanda elettrica* di
marzo. Tuttavia, il primo trimestre del 2025 resta in ritardo del 13%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Purtroppo – sottolinea il Gruppo Cestari – le procedure burocratiche spesso
rallentano l’approvazione di nuovi progetti, mentre le infrastrutture
esistenti necessitano di significativi aggiornamenti per gestire l’aumento
della produzione. Inoltre, è essenziale investire nella formazione
professionale per garantire la disponibilità di competenze tecniche
adeguate a sostenere la crescita del settore.