
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 Medio Oriente, Barbera (Prc): “Grave escalation. Le dichiarazioni di Tajani
sono vergognose. L’Italia rompa ogni complicità”
“L’attacco sferrato da Israele contro obiettivi militari e nucleari sul
territorio iraniano rappresenta un’aggressione unilaterale di estrema
gravità, che rischia di innescare un’escalation incontrollabile in Medio
Oriente, con conseguenze potenzialmente disastrose per la pace e la
sicurezza internazionali.
L’azione militare del governo Netanyahu si inserisce in una strategia
criminale già evidente da mesi: quella del genocidio in corso a Gaza e
dell’attacco sistematico ai popoli della regione. Dopo aver massacrato
decine di migliaia di civili palestinesi, il governo israeliano prosegue la
sua politica di destabilizzazione aprendo un nuovo fronte di guerra,
violando apertamente il diritto internazionale.
In questo contesto, le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio
Tajani sono semplicemente vergognose. Mentre la tensione tra potenze cresce
e i rischi di una guerra generalizzata sono evidenti a tutti, Tajani si
affretta a minimizzare, affermando che ‘non siamo alla vigilia della terza
guerra mondiale’ e riducendo tutto a uno scambio di accuse tra maggioranza
e opposizione. Un atteggiamento irresponsabile, che dimostra la totale
subalternità del Governo italiano alle posizioni statunitensi e israeliane
e la mancanza di volontà politica nel prendere le distanze da chi, come
Netanyahu, è oggi uno dei principali responsabili dell’instabilità mondiale.
Tajani, anziché affrontare con serietà la portata dell’escalation, attacca
chi da mesi denuncia la complicità dell’Italia nelle forniture di armi a
Israele e il silenzio imbarazzante del nostro Paese di fronte ai crimini
contro l’umanità commessi a Gaza. Siamo di fronte a una drammatica realtà:
l’Italia continua a essere parte del problema, non della soluzione. Le
parole di Tajani, lungi dal rappresentare un’iniziativa diplomatica seria,
sono un atto di propaganda che contribuisce a legittimare ulteriori
aggressioni militari.
È necessario che il nostro Paese assuma finalmente una posizione chiara.
L’Italia deve interrompere ogni relazione militare e commerciale con
Israele, sospendere immediatamente l’export di armi, promuovere sanzioni
contro il governo Netanyahu e richiamare il proprio ambasciatore da Tel
Aviv fino al cessare delle ostilità. Continuare a restare in silenzio o,
peggio, a minimizzare, significa rendersi complici di una guerra coloniale,
dell’apartheid, della pulizia etnica, della violazione sistematica dei
diritti umani e delle convenzioni internazionali.
Non è più tollerabile il doppio standard dell’Occidente, pronto a
indignarsi a comando contro alcuni regimi e a voltarsi dall’altra parte
quando i crimini vengono commessi da un “alleato strategico”. È tempo che
l’Italia, l’Europa e tutta la comunità internazionale si assumano le
proprie responsabilità. O si sta con la pace, la giustizia e i popoli
oppressi, o si sta con la guerra e i massacri”.
E’ quanto dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di
Rifondazione Comunista.