
(AGENPARL) – Sat 07 June 2025 (ACON) Trieste, 7 giu – “Le evoluzioni sociali da una parte,
che porteranno il Friuli Venezia Giulia a perdere 100mila persone
entro qualche anno, e la gestione dei fenomeni migratori
dall’altra, impongono un cambio di passo: serve un nuovo patto
sociale che ridia equilibrio al territorio e alle sue componenti,
non chiusure aprioristiche che finora non hanno risolto nulla, ma
solo creato conflitti sociali”. Lo afferma in una nota la
consigliera regionale Manuela Celotti (Pd), presente oggi,
insieme alla responsabile Migrazioni e cittadinanza del Pd Fvg,
Linda Tomasinsig, al convegno “Prima le persone – Un nuovo
percorso per il Fvg”, organizzato al centro di accoglienza e di
promozione culturale Ernesto Balducci di Zugliano di Pozzuolo del
Friuli dalla rete per i Diritti, l’accoglienza e la solidariet?
internazionale del Fvg (Dasi).
Secondo la Celotti “questo patto sociale dovr? coinvolgere il
mondo imprenditoriale, i sindacati, il terzo settore e le
istituzioni e dovr? tenere conto anche della presenza delle
persone immigrate, rispetto alle quali dovremmo tutti cominciare
a chiederci come garantire migliori condizioni di vita,
stabilit?, e percorsi di integrazione e di convivenza, invece di
continuare a sperare che chi arriva se ne vada velocemente”.
Il lavoro presentato oggi al centro Balducci, continua, “ha
l’obiettivo di stimolare la politica e per questo mi far? carico
di portare in Consiglio regionale le istanze e le richieste che
arrivano dalla rete delle associazioni del terzo settore che si
occupano di persone immigrate, che sempre pi? vengono riprese
anche dalle rappresentanze del mondo imprenditoriale come
Confindustria e Confartigianato”.
Inoltre, sui richiedenti asilo e minori stranieri non
accompagnati, per la consigliera “serve un serio confronto con le
realt? di accoglienza e un investimento chiaro sul sistema
dell’accoglienza diffusa che non pu? prescindere dal
coinvolgimento dei sindaci e degli ambiti socio assistenziali,
perch?, di nuovo, il nostro obiettivo deve essere di creare
percorsi di integrazione efficace”.
ACON/COM/rcm
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