
(AGENPARL) – Wed 04 June 2025 UNTERBERGER (SVP): E’ UN DECRETO CONTRO LA SICUREZZA
«Questo provvedimento fa esattamente il contrario di quanto aveva promesso il Ministro Nordio all’inizio del suo mandato: ridurre i reati per migliorare l’efficienza della giustizia. Ma questo, evidentemente, vale solo per i colletti bianchi.»
Così in Aula la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger, sul decreto sicurezza.
«Questo – ha aggiunto – non è un decreto sulla sicurezza. È l’uso del diritto penale come arma di distrazione di massa. Un modo per alimentare l’illusione che basti inasprire le pene e criminalizzare la marginalità per generare sicurezza.
Altrettanto grave è l’effetto che queste norme producono sul piano dell’ordinamento. Incidono su diritti dati per acquisiti, come quello di esprimere il proprio dissenso o di poter circolare liberamente nei centri cittadini: ora è sufficiente aver ricevuto una denuncia negli ultimi cinque anni per un reato contro il patrimonio o la persona per essere sottoposti a Daspo.
Anche il principio di proporzionalità della pena, sancito dalla Costituzione, viene messo da parte: l’occupazione abusiva di immobili è punita da due a sette anni, una pena superiore a quella prevista per i maltrattamenti in famiglia o per l’omicidio colposo.
Per non parlare delle sanzioni previste per le madri detenute, senza alcuna garanzia per i minori coinvolti. O della norma che impone la chiusura del negozio che vende una SIM a un migrante privo di documento di riconoscimento.
Si arriva perfino a colpire un’intera filiera del Made in Italy. Con un tratto di penna viene reso illegale un settore, quello dei derivati della canapa, che produce due miliardi l’anno e dà lavoro a migliaia di persone. E questo in base a una comparazione del tutto illogica, secondo cui quest’economia favorirebbe la diffusione delle droghe. A questo punto, per combattere l’alcolismo, si proibisca la vendita dell’uva. O, per evitare che i delinquenti scappino ai posti di blocco, si mettano fuori legge le scarpe da ginnastica.
Nel frattempo consentite alle forze dell’ordine di portare armi anche fuori servizio, e introducete un sostegno economico fino a 30mila euro per gli agenti sotto processo per atti commessi nell’esercizio delle loro funzioni.
Queste non sono norme che aumentano la sicurezza, ma che creano cittadini di serie A e di serie B. E, ancora una volta, il Codice Penale viene usato per evitare di affrontare i problemi reali.
Esattamente come nel caso dei femminicidi: si punta tutto sulle pene, ma un violento di diciotto anni non lo fermi sbandierandogli il Codice Penale. O come con gli animali: pene più dure, ma nessun intervento su allevamenti intensivi o trasporti crudeli.
Per questo il nostro sarà un voto contrario. Quando il diritto penale viene piegato alla propaganda, non protegge ma tradisce la sua stessa ragion d’essere. E lo fa in nome di una visione politica che non ci appartiene: quella del debole coi forti e forte contro i deboli.»
UNTERBERGER (SVP): EIN DEKRET GEGEN DIE SICHERHEIT
„Diese Maßnahme ist das genaue Gegenteil dessen, was Minister Nordio zu Beginn seiner Amtszeit versprochen hatte: die Zahl der Straftatbestände zu reduzieren und die Effizienz der Justiz zu verbessern. Aber das scheint offenbar nur für die gehobene Kriminalität zu gelten.“
So Julia Unterberger, Vorsitzende der Autonomiegruppe im Senat, im Plenum zum Sicherheitsdekret.
„Dies ist kein Sicherheitsdekret, sondern der missbräuchliche Einsatz des Strafrechts zur Massenablenkung. Ein Versuch, die Illusion zu erzeugen, man könne Sicherheit schaffen, indem man Strafen verschärft und Randgruppen kriminalisiert.
Die Auswirkungen dieser Regelungen auf die Rechtsordnung sind gravierend. Sie schränken grundlegende Rechte ein, etwa das Recht auf freie Meinungsäußerung oder die Bewegungsfreiheit in Stadtzentren. Künftig genügt bereits eine Anzeige wegen einer Eigentums- oder Gewalttat in den letzten fünf Jahren, um ein Aufenthaltsverbot (DASPO) zu erhalten.
Auch der in der Verfassung verankerte Grundsatz der Verhältnismäßigkeit von Strafen wird außer Kraft gesetzt: die illegale Besetzung von Immobilien wird mit zwei bis sieben Jahren Gefängnis geahndet – eine Strafe, die höher ist als die für Misshandlungen in der Familie oder fahrlässige Tötung vorgesehene.
Ganz zu schweigen von den Maßnahmen gegen inhaftierte Mütter, die keinerlei Rücksicht auf das Wohl der betroffenen Kinder nehmen. Ebenso problematisch ist die Vorschrift, Geschäfte zu schließen, die SIM-Karten an Migranten ohne Ausweispapiere verkaufen.
Das Dekret betrifft zudem eine ganze Produktionskette des Made in Italy. Mit einem Federstrich wird ein Wirtschaftszweig kriminalisiert, der Hanfderivate herstellt, jährlich zwei Milliarden Euro umsetzt und Tausende von Arbeitsplätzen schafft. Und dies aufgrund einer absurden Gleichstellung, wonach dieser Sektor angeblich zur Verbreitung von Drogen beiträgt. Nach dieser Logik müsste man, um Alkoholismus zu bekämpfen, den Verkauf von Weintrauben verbieten. Oder um Fluchtversuche bei Straßensperren zu verhindern, Turnschuhe verbieten.
Gleichzeitig wird den Ordnungskräften erlaubt, auch außerhalb des Dienstes Waffen zu tragen, und es wird eine finanzielle Unterstützung von bis zu 30.000 Euro für Sicherheitsbeamten eingeführt, die wegen dienstlicher Handlungen vor Gericht stehen.
Diese Regelungen erhöhen nicht die Sicherheit, sondern teilen die BürgerInnen in Menschen erster und zweiter Klasse ein. Und einmal mehr wird das Strafrecht instrumentalisiert, um von den wirklichen Problemen abzulenken.
Das zeigt sich z.B. bei den Frauenmorden. Strafen werden verschärft, aber einen 18-jährigen Gewalttäter hält keine Strafandrohung auf. Beim Tierschutz gibt es zwar härtere Strafen, doch fehlen Maßnahmen gegen Massentierhaltung oder grausame Tiertransporte.
Aus all diesen Gründen werden wir gegen dieses Dekret stimmen. Denn wenn das Strafrecht zur Propaganda wird, schützt es nicht mehr und entfernt sich von seinem ursprünglichen Ziel. Und das im Namen einer politischen Vision, die uns fremd ist – einer Vision, in der die Starken geschützt und die Schwachen verfolgt werden.