
(AGENPARL) – Thu 22 May 2025 *COMUNICATO: LA VIOLENZA DELLE PAROLE É GIÀ VIOLENZA*
Negli ultimi mesi, il Sindaco in carica – donna, madre, amministratrice
eletta democraticamente – è stata bersaglio di ripetute minacce anonime,
recapitate prima nella cassetta della posta di casa e poi direttamente
presso la sede del Municipio di Via Giolitti. La sindaca ha sporto
denuncia, come è doveroso fare in uno Stato di diritto, e le forze
dell’ordine stanno conducendo le relative indagini. Si tratta di fatti
gravissimi, che hanno colpito non solo una figura istituzionale, ma una
giovane donna, una madre, la cui unica “colpa” è quella di servire, dalla
parte sbagliata secondo i suoi detrattori, la propria comunità con
dedizione, impegno e coraggio.
Eppure, di fronte a questa vile aggressione, anziché esprimere solidarietà
e rispetto, alcuni esponenti dell’opposizione locale (i cui nomi nella
scorsa tornata elettorale amministrativa erano presenti nelle liste delle
attuali due rappresentanze consiliari d’opposizione) hanno preferito
costruire una “teoria del dubbio”; mistificazioni cavalcate e ribadite
talvolta anche da consiglieri ‘opposizione nel corso delle sedute del
Consiglio Comunale. Un comportamento studiato per alimentare il sospetto,
con l’ovvio obiettivo di gettare discredito sull’aggredito, anziché
condannare un grave e reiterato comportamento intimidatorio. Addirittura
c’è chi, con tono compiaciuto, ha commentato pubblicamente che le lettere
sarebbero “inventate”, un mero strumento di propaganda; o chi, in un
attacco ignobile a mezzo social, perpetrato nei commenti relativi ad un
recente post sulla commemorazione delle vittime del rogo di Via Roma
apparso sul gruppo Facebook cittadino “La Mirandola”, ha scritto che… “e
la sindaca sulle sue pagine social posta le foto dei suoi figli: la famosa
lettera non l’ha spaventata abbastanza”. Commenti, peraltro ciclicamente
reiterate, che superano ogni limite e decenza e che vanno ad offendere
qualsiasi cittadino che creda nella dignità umana e nel rispetto delle
istituzioni.
Ciò che più inquieta è il silenzio di chi dovrebbe dissociarsi
immediatamente da queste affermazioni. Né il candidato sindaco
dell’opposizione, né tanto meno i suoi principali sostenitori, e neppure i
partiti e le liste che li hanno sostenuti nella scorsa campagna elettorale
hanno sentito il dovere morale di prendere le distanze da queste parole
indegne pronunciate da loro “compagni di lista”. È un silenzio che pesa,
che rischia di sottendere complicità. Siamo stanchi. È ora di dire basta.
Chi semina odio e disprezzo, chi utilizza i social per colpire la persona e
non il merito delle decisioni amministrative prese, chi si nasconde dietro
un’opposizione che non propone ma sa solo criticare e calunniare, deve
sapere che non ha alcun posto in una comunità civile.
Chiediamo una presa di posizione chiara, pubblica e inequivocabile da parte
di tutti i gruppi consiliari di opposizione, degli esponenti e delle liste
che li sostengono e di tutti coloro credano che la politica sia confronto,
non gratuito spargimento di fango. Il dissenso è sacrosanto in democrazia,
ma non può e non deve mai tradursi in linciaggio personale, soprattutto
quando va a toccare la vita privata e la sicurezza di una madre, di una
cittadina e dei suoi affetti più cari.
Chi non trova il coraggio di dissociarsi da queste parole, ne è
corresponsabile.
*I GRUPPI CONSILIARI*
*Lista Civica – Letizia Budri Sindaco*
*Lega Mirandola*
*Fratelli d’Italia*
*Forza Italia*