
La Commissione Europea ha annunciato oggi che Microsoft si è impegnata a separare la sua app di messaggistica e videoconferenze Teams dalla suite Office nei mercati europei, nel tentativo di rispondere alle preoccupazioni in merito a pratiche anticoncorrenziali.
La mossa arriva nel contesto di un’indagine avviata nel 2023, quando l’UE ha sollevato il sospetto che Microsoft stesse violando le normative europee sulla concorrenza combinando in modo obbligatorio Teams con le applicazioni di Office, danneggiando così la concorrenza, in particolare rivali come Slack.
In risposta, Microsoft ha proposto una serie di impegni vincolanti:
- Offrire versioni di Office senza Teams, a prezzi scontati.
- Consentire ai clienti aziendali di passare a versioni senza Teams secondo i contratti esistenti.
- Garantire maggiore interoperabilità tra software concorrenti e i prodotti Microsoft.
- Offrire strumenti per trasferire i dati da Teams ad altre piattaforme concorrenti.
Secondo la Commissione, tali impegni resteranno validi per 10 anni per quanto riguarda interoperabilità e portabilità dei dati, e per 7 anni in relazione agli altri obblighi.
L’UE ha aperto ora una fase di consultazione pubblica di 30 giorni, invitando i soggetti interessati a commentare gli impegni proposti da Microsoft. Se ritenuti sufficienti, potrebbero portare alla chiusura dell’indagine senza sanzioni.
Questo caso rappresenta un altro esempio dell’approccio sempre più incisivo della Commissione nei confronti delle grandi aziende tecnologiche, che devono conformarsi alle regole europee sulla concorrenza e sulla trasparenza digitale.
