
(AGENPARL) – Fri 16 May 2025 M5S: CHAT SU VITTIME FEMMINICIDIO EMBLEMA FALLIMENTO SISTEMA EDUCATIVO
M5S: CHAT SU VITTIME FEMMINICIDIO EMBLEMA FALLIMENTO SISTEMA EDUCATIVO
Silenzio su educazione affettiva e alle relazioni significa complicità
Roma, 16 mag. – “Chi meritava la morte?” Questa domanda vergognosa apparsa in un sondaggio su WhatsApp tra studenti di una scuola superiore è l’emblema del fallimento del nostro sistema educativo. Un gioco macabro, crudele, disumano — che mette in “votazione” le vittime di femminicidio come se fossero personaggi di un reality dell’orrore. Non è una bravata. Non è una goliardata. È il riflesso preciso, spietato, di ciò che stiamo (non) trasmettendo alle nuove generazioni. È il segno di un’educazione mancata, di una società anestetizzata davanti alla violenza sulle donne, di un’Italia dove si può scherzare sulla morte di Giulia Cecchettin come se nulla fosse. Dove un ministro può suggerire impunemente alle donne di rifugiarsi in chiesa o in farmacia per difendersi dalla violenza maschile senza provare un minimo di vergogna. Dove una premier donna non sente il rigurgito davanti a queste parole e il dovere di intervenire dicendo quello che è sotto gli occhi di tutti: che il suo ministro ha detto parole vergognose indegne non solo di una carica istituzionale, ma in generale di un uomo. La stessa donna che non ha mai detto nulla sul fatto che nelle nostre scuole serve parlare di educazione affettiva e al rispetto, subito. Ma non come argomento “extra”, da infilare nell’ora buca o in qualche iniziativa spot. Serve un piano nazionale, strutturato, continuativo, nelle scuole di ogni ordine e grado. Questa non è una proposta. È un’urgenza politica assoluta. Il Governo non può più stare fermo. Ogni giorno di silenzio è complicità. Ogni risata su un femminicidio che passa impunita è un fallimento di tutti noi”.
Così gli esponenti M5S in commissione cultura
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle