
(AGENPARL) – Tue 06 May 2025 *COMUNICATO STAMPA*
*Cia a Macfrut con un Piano d’azione straordinario sull’acqua*
*Territoriale, nazionale e Ue, con l’ortofrutta pilota. Il presidente Fini
al convegno inaugurale: “Servono strategie idriche con agricoltori davvero
protagonisti”*
Rimini, 6 mag – Un Piano d’azione straordinario sull’acqua, territoriale,
nazionale e Ue, per fare degli agricoltori i veri protagonisti delle
strategie idriche e con l’ortofrutta comparto pilota, tra i più
idro-esigenti, ma anche più innovativi e avanzati nella gestione della
risorsa. È quanto annunciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori
Italiani, Cristiano Fini, al convegno inaugurale di Macfrut, al Rimini Expo
Centre fino all’8 maggio.
“L’acqua è il futuro -ha detto Fini- e l’agricoltura, a partire
dall’ortofrutta, è la chiave per custodirlo. Non basta più passare da un
approccio emergenziale a una pianificazione strutturale, serve rivedere il
modo in cui pensiamo la gestione della risorsa idrica”.
*IL PIANO DI CIA -* Da parte di Cia la proposta di un Piano per una
governance più vicina ai territori, differenziata e adattiva, per una
visione d’insieme che superi la frammentazione decisionale e restituisca
valore a Consorzi di Bonifica e Autorità di Bacino, ottimizzando le
funzioni e snellendo i vincoli, anche per recepire al meglio la futura
strategia Ue per la resilienza idrica. Quella che Cia immagina comprensiva
di interventi strutturali nelle zone a più alto rischio; di grandi invasi
integrati, e non alternativi ai piccoli; di finanziamenti per le
infrastrutture resilienti; di riuso agricolo delle acque reflue; come di
una legge contro il consumo di suolo e un quadro normativo per le funzioni
di custodia e presidio del territorio.
A dettare i tempi gli eventi estremi legati all’acqua, che in Italia sono
aumentati del 400% in soli cinque anni, con ormai miliardi di danni sulle
produzioni, alla prova di resistenza contro alluvioni, siccità, dissesto e
fitopatologie che in alcune zone hanno già mangiato il 30-35% del prossimo
raccolto.
*COMPARTO E MALTEMPO* – Oggi, piove troppo e male al Nord Italia. Le
colture autunno primaverili -rileva Cia- dai cereali all’orzo, stanno
morendo di asfissia naturale per terreni saturi a causa della pioggia
eccessiva. Rischia, invece, il 30% della superficie già trapiantata, la
filiera del pomodoro da industria, quella Made in Italy da 5 miliardi di
euro e 35 mila occupati. Ormai è tardi per nuove piantumazioni. Troppa
acqua nel momento sbagliato anche sulle risaie, e bisognerà riseminare.
Mentre i vigneti sono inaccessibili, ma fertili, purtroppo, per la
peronospora; irraggiungibili anche tanti frutteti e saltano così i
trattamenti che salverebbero la stagione. Non meno complicata, ovviamente,
la fase vegetativa al Sud, costantemente a secco. Si prevedono crolli
produttivi tra il 10 e il 30% per il rischio approvvigionamento idrico e il
trapianto è sempre più un’incognita a monte per molte delle orticole.
*QUESTIONE IDRICA -* Nel mezzo, il dramma vero della dispersione idrica che
nel Paese è arrivata anche al 72%, con una media nazionale del 42% e
situazioni gravi per almeno il 50% dei comuni. L’Italia vive
nell’obsolescenza delle infrastrutture idriche, per il 60% vecchie di 30
anni, con capacità di contenimento all’11%, Spagna e altri Paesi Ue sono al
35%.
“Basta col dire che tanto l’acqua va nei campi -è stato l’affondo di Fini-.
L’agricoltura non può fare da cassa di espansione naturale di tutte le
calamità naturali e se così deve essere che venga sostenuta in quanto
soluzione e non il problema”.
Cia ricorda, infatti, che un terreno ben coperto da vegetazione trattiene
fino al 30% in più di pioggia e che, quindi, investire sulla manutenzione,
contrastare il consumo di suolo, che sta viaggiando su una media di 20
ettari ogni giorno, rilanciare le aree interne, puntare su più innovazione
e ricerca nel comparto, in primis agevolando le Tea, è la strada da
intraprendere subito.
“Da Macfrut -ha concluso- facciamo rete avendo chiaro il ruolo competitivo
della risorsa acqua per l’agroalimentare nazionale di cui l’ortofrutta ne è
settore trainante, da 17 miliardi di euro per 300 mila aziende attive.
Chiediamo una Pac davvero al servizio della sicurezza idrica e alimentare e
la messa a terra concreta dei fondi per le infrastrutture dedicate”.
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*Settore Comunicazione e Immagine *| Cia-Agricoltori Italiani
sito web http://www.cia.it
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