
(AGENPARL) – Wed 30 April 2025 Ruotolo (PD), due giornalisti spiati. Chi li ha colpiti? L’Europa non può
più aspettare. Governo Meloni rompa il silenzio
“Un secondo giornalista di Fanpage.it ha ricevuto una notifica da Apple: è
stato bersaglio di uno spyware mercenario altamente sofisticato. Lo stesso
tipo di attacco subito mesi fa dal direttore Francesco Cancellato. A
distanza di tempo, non sappiamo ancora chi siano i mandanti, né con quale
obiettivo. Due giornalisti, due dispositivi compromessi, zero risposte”.
Lo dichiara Sandro Ruotolo, responsabile informazione, cultura e memoria
nella segreteria nazionale del Partito Democratico, denunciando
l’inaccettabile opacità del governo italiano sulla vicenda.
“Apple scrive che ‘gli attacchi di spyware mercenari sono tra le minacce
digitali più avanzate’ e che la notifica odierna viene inviata agli utenti
interessati in 100 paesi e che, ad oggi, sono stati notificati utenti in
oltre 150 paesi in totale. Un dato allarmante, che impone una risposta
sistemica a livello europeo. Ma a partire da casa nostra. Se il Governo
italiano non è coinvolto, perché non chiede ufficialmente chiarimenti a
Paragon Solutions, che ha confermato di poter risalire nei propri database
alle attività svolte con i suoi software? In Europa – prosegue
l’europarlamentare PD – abbiamo approvato l’European Media Freedom Act,
regolamento che all’articolo 4 proibisce l’uso di spyware sui dispositivi
di giornalisti. Anche se entrerà pienamente in vigore l’8 agosto 2025,
questo principio è già un impegno politico e morale per tutti gli Stati
membri. E il Governo Meloni lo sta ignorando.
Anche sul piano nazionale – aggiunge l’esponente dem – non ci sono scuse:
la legge 3 agosto 2007, n. 124, che disciplina il sistema di informazione
per la sicurezza della Repubblica, stabilisce all’articolo 17, comma 5 che
le attività dei servizi segreti non possono in alcun caso essere rivolte
contro giornalisti professionisti iscritti all’albo. Se dunque non è stato
lo Stato a violare la legge, chi ha avuto accesso a questi strumenti e con
quale legittimità?
Il silenzio è diventato un boato. Questi giornalisti non stavano
trafficando armi, non stavano progettando attentati. Stavano facendo
inchieste. E le facevano bene. È questo il vero bersaglio? Chi mette sotto
sorveglianza la stampa libera – conclude – mette sotto accusa la
democrazia. E se il Governo continua a negare senza chiarire, sarà l’Unione
europea a dover agire”.
Alla luce dei principi di cui al D.lgs. 196/03 e al Regolamento UE
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